Alec

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Dopo essersi addormentato sul letto di Magnus,Alec non era riuscito a dormire subito. Ancora non riusciva a crederci di essere riuscito a raccontargli tutto. Lui non si era spaventato, anzi gli aveva raccontato un pezzo della sua storia. Non si era mai sentito così tanto vicino a una persona prima di Magnus. Avevano entrambi sofferto e per uno strano scherzo del destino si erano trovati. Le lenzuola su cui era steso era di seta rossa e profumava di Magnus. L'ultima volta che lo aveva visto era sul divano e già dormiva. Gli dispiaceva che lui fosse costretto a dormire lì. Alec gli aveva lasciato la metà del letto libera perchè sperava  stupidamente che lo raggiungesse. Certo, la cosa poteva essere imbarazzante perchè in quel momento Alec indossava solamente le mutande. Chiuse le palpebre per un attimo e tornò a respirare dolcemente, assaporando l'odore di Magnus sul cuscino. Si addormentò sognandolo accanto a lui.
Fu svegliato dalla luce del sole che usciva dalla finestra. In compenso c'era magnus che gli porgeva un vassoio. La luce dietro lo faceva sembrare un angelo sceso dal cielo.
"Buongiorno Alec. Ti ho portato la colazione a letto."
Alec si passò la mano davanti agli occhi cominciando ad alzarsi con il busto.
"Non avresti dovuto Magnus."
Nonostante questo era riuscito a farlo sorridere appena sveglio, cosa che non gli accadeva mai.
"Dovevo. Sei mio ospite. Poi volevo scusarmi con te. È stato un errore lasciarti dormire da solo questa notte, soprattutto dopo tutto ciò di cui abbiamo parlato ieri sera. Questa mattina hai nominato io nome di Max almeno dieci volte. Ti stavi agitando parecchio e io... ehm sono rimasto seduto sulla poltrona davanti al letto per il resto della mattinata. Non so se mi hai sentito arrivare nel sonno..."
Alec si maledì. Non riusciva ancora a controllare i propri incubi nonostante tutto.
"Magnus, sono io che mi devo scusare con te. È da ieri che ti sto rendendo la vita complicata. Appena finirò la tua meravigliosa colazione mi vestirò e andrò via, promesso."
"Mi rendi la vita complicata da quando ci siamo conosciuti."
Era voltato verso la finestra in modo che Alec non potesse vedere la sua espressione. Ma non c'era ironia nella sua voce. Sembrava una riflessione ad alta voce, di quelle che non diresti mai quando sei in compagnia. Eppure Magnus l'aveva detta. Si girò verso di lui con la speranza di non essersi compromesso con quella frase. Alec cercò di rassicurarlo con lo sguardo. Aveva capito quello che intendeva dire Magnus. Dopotutto lo pensava anche lui. Magnus si sedette al lato del letto vicino a lui. Lo guardava con una intensità che quasi spaventava Alec. Sentì il sangue affluirgli alle guance.
"Da quando ci siamo incontrati ho sempre cercato di capire di che colore fossero i tuoi occhi. Una volta li vedo grigi, un'altra volta marroni. Adesso mi sembra addirittura di vedere delle chiazze verdi bellissime. "
Alec iniziava a sentire caldo. Magnus si stava avvicinando sempre di più e non era psicologicamente pronto per questo.
"Ehm.. sì. Con la luce diventano più chiari. Avrei preferito averli azzurri come mio padre però "
Non trovò nulla di meglio da dire. Il suo profumo lo confondeva nonostante ci avesse dormito un'intera notte. Aveva dormito con un sacco di uomini eppure nessuno lo faceva sentire così piccolo come Magnus in quel momento. Era abituato a condurre lui i giochi con gli altri. Invece adesso con Magnus sembrava che avesse perso la capacità di pensare e di reagire. Iniziò a scuotere la testa.
"A me piacciono così. Sono bellissimi. Tu sei bellissimo."
La mano di Magnus passò sulla guancia di Alec. La tenerezza di quel gesto lo fece ritornare bambino, quando Max era un neonato e per esplorare il mondo nuovo intorno a lui dava carezze a tutti. Quel ricordo lo intenerì, ma stranamente non gli procurò dolore come gli altri ricordi di Max. Era solo un pezzo della sua vita che gli passava davanti. Nostalgico e gradevole allo stesso tempo. Iniziò ad avvicinarsi anche lui ma molto piano. Voleva godersi i dettagli del suo viso man mano che si avvicinava a lui.  Avrebbe voluto rispondergli che era perfetto ,ma non trovava le parole. Con Magnus aveva imparato che l'attesa era preziosa perchè rendeva tutto più importante, quindi si prese tutto il tempo per ammirare Magnus in tutta il suo splendore. I nasi quasi si toccavano e Alec sentiva il fiato di Magnus sulle labbra. Entrambi  si fermarono lì. Alec accennò un sorriso mentre Magnus era incerto e indeciso su cosa fare.
"Alexander..."
Sussurrò a bassa voce mentre le loro fronti si toccavano. Il respiro di Magnus si fece pesante, Alec accentuò il sorriso.
"Non è divertente. Mi stai rendendo le cose difficili"
Alec rise e si avvicinò ancora di più. Era a tre centimetri dalla bocca di Magnus quando sentirono il citofono suonare. Alec giurò che chiunque fosse aveva decretato la sua condanna a morte. Magnus si alzò di scatto e andò a rispondere. Alec aveva un brutto presentimento, così decise di seguire Magnus. Si dovette trattenere dall'urlare e sfondare qualcosa. Sullo schermo del citofono c'era Isabelle con Jace accanto. Alec non ci voleva credere.
"Cosa ci fanno loro qui?"
"Isabelle non mi pare il caso di citofonare. Staranno dormendo in questo momento."
Era la voce di Jace, Alec l'avrebbe riconosciuta anche a tre mila chilometri di distanza.
"Dormendo? Non credo proprio che Alec vada a casa di un figo come Magnus Bane per dormire solamente. Quell'uomo ci sa fare, capisci cosa intendo?"
Alec cercò di lanciare a Magnus uno sguardo di scuse, ma quest'ultimo stava trattenendo un sorriso. Era peggio di quanto pensasse.
Dallo schermo Jace si portò le mani in faccia.
"Ma perchè siamo qui? Non è che così li interrompiamo.... cioè li disturberemo?"
"Beh quella testa di rapa di Alec non ci ha scritto che era a casa di Magnus. Teoricamente lo ha detto a te, ma non lo ha esplicitato a me. Ricorda Jace, noi non sappiamo che Alec è qui. Lo stiamo cercando perchè è sparito da ieri. Capito? Sono troppo curiosa di sapere se è andata bene la serata..."
Magnus guardava Alec con un'espressione interrogativa.
"Che faccio? rispondo?"
Alec sbuffò. Non aveva nessunissima voglia di andare via da casa di Magnus, però quella situazione lo metteva a disagio.
"Digli che sono qui e che tra qualche minuto scendo. Ho un evento da organizzare all'Istituto."
In realtà non voleva fare altre figure di merda. Si rese conto che ne stava facendo appena una quando si accorse di essere in mutande davanti a Magnus. Sembrava essere iniziata troppo bene questa giornata.
"Ehm... mi vado a mettere i vestiti."
Al contrario di prima non ci tenne a vedere la faccia di Magnus in quel momento. Non si sarebbe stupito se avesse deciso di cacciarlo di casa seduta stante. Si mise in fretta la maglietta e i pantaloni e andò a salutare Magnus in salone.  "Grazie per l'ospitalità" gli sembrava decisamente troppo poco per quello che aveva fatto Magnus in quei due ultimi giorni.
"Magnus, veramente non so cosa dire."
Magnus sembrò riflettere. Lo guardava strano, come se stesse valutando cosa fare di Alec.
"Al diavolo."
Accadde tutto così in fretta che Alec neanche se ne accorse di avere le labbra di Magnus che si muovevano frementi sulle sue. Rispose al bacio con tutta la disperazione il desiderio repressi dentro di lui. Ad un tratto adocchiò il muro, che gli sembrò molto utile in quel momento .Magnus si fece spingere lì senza interrompere il bacio. Alec si staccò solo per un attimo per respirare. Avevano entrambi il respiro affannato, così alec iniziò a mordere le labbra di Magnus. Da quanto tempo desiderava farlo?.Il suo sapore era come il suo profumo. Era come assaporare qualcosa di cui poi diventerai dipendente.  Infatti la sua lingua continuò ad esplorare la bocca di Magnus. Quest'ultimo dopo un po' si staccò.
"Forse è meglio se vai. Penseranno che ti ho rinchiuso in uno sgabuzzino."
Alec tentò di rubargli qualche altro bacio.
"Non sarebbe tanto male..."
Magnus provò a scansarsi ma anche per lui era difficile lasciarlo andare,
"Almeno promettimi che questa sera ci rivedremo."
Magnus gli accarezzò la guancia guardandolo con affetto.
"Appuntamento galante? So già dove portarti. Ci verresti?"
Alec riuscì a rubargli un ultimo bacio.
"Perchè non dovrei?"
E dopo un rapido bacio sulla fronte uscì dalla casa di Magnus per raggiungere e tranquillizzare Jace e Isabelle.

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