Mancavano quindici minuti alle sette e Magnus non vedeva l'ora che quella giornata finisse per godersi il weekend con Alec. Ad un tratto sentì il citofono suonare e si sorprese dal fatto che Alec fosse già tornato dall'Istituto. Gli aveva detto che sarebbe andato a prendere un caffè con Jace dopo il lavoro, e che avrebbe fatto più tardi del solito. Alzò la cornetta del citofono e vide dal minischermo una macchiolina rossa in mezzo ai colori spenti e grigi del monitor. Sembrava di rivivere un ricordo passato, anche se non era trascorso tanto tempo da quando Magnus aveva visto Clary Fairchild davanti casa sua. Sperava tanto che la ragazza sullo schermo le assomigliasse soltanto, ma Magnus sapeva benissimo che era la stessa persona che gli aveva bussato alla porta una settimana prima. Senza neanche risponderle la fece entrare aprendole il cancello. Non poteva far finta di non essere a casa in quel momento dato che era in orario lavorativo. Magnus non riteneva possibile che ricordasse qualcosa del loro incontro. La Clary di quell'universo non avrebbe dovuto ricordarsi di lui e di quello che era successo alla festa dell'Istituto. Poteva benissimo non ricordarsi che, in realtà, si erano già visti in casa sua per la lettura dei tarocchi. In tutti i casi, Magnus doveva recitare la parte di quello che non la conosceva. Appena sentì bussare la porta, l'aprì mettendo in mostra un sorriso a trentadue denti.
"Benvenuta nella casa dell'indovino Magnus Bane!"
"Magnus, smettila di parlare in terza persona. Dobbiamo parlare."
Magnus fece finta che lei non si fosse rivolta a lui con quel tono di famigliarità.
"Certo! Dobbiamo parlare del tuo passato, del presente e del futuro! Gradiresti una lettura dei tarocchi? Tanto per cominciare...."
Clary varcò la soglia sorpassandolo. Il modo in cui si muoveva era completamente diverso dalla Clary che era entrata in casa sua delle settimane fa. Era decisamente più decisa e mille volte più testarda.
"Finiscila con questa pagliacciata! So chi sei e so dei tuoi poteri da stregone"
Magnus sperò che il suo sorriso non fosse diventato di ghiaccio e che non fosse impallidito.
"Beh, mi rendo conto che a causa della mia immensa bravura potrei sembrare un mago, ma addirittura uno stregone..."
"Magnus non sono qui per minacciarti o cosa! Ho bisogno di te perchè sei l'unico che mi può aiutare. E lo so perchè lo hai già fatto in passato..."
Il suo tono era di urgenza e ormai Magnus era incuriosito dalla richiesta di aiuto di Clary, tuttavia cercò di non confermare i sospetti della ragazza.
"Come ti posso aiutare?"
Clary lo guardò con uno sguardo indagatore. Si stava sicuramente chiedendo se Magnus stesse ancora continuando con la sceneggiata.
"Sento delle voci mormorare nella mia testa, come se qualcuno o qualcosa mi stesse chiamando. Non è niente di umano, Magnus, e sono sicura che tu puoi aiutarmi a capirci qualcosa. Sei l'unico che lo può fare."
Magnus cercò di ridere senza far sembrare che si stesse strozzando con la sua stessa saliva.
"Carotina, mi hai scambiato per il tuo psichiatra"
Questa cosa non era normale neanche per gli standard di Magnus. Aveva vissuto per secoli e non aveva mai sentito niente riguardo una comunicazione telepatica così particolare. In passato,gli stregoni avrebbero potuto comunicare con il pensiero, ma che degli umani avessero dei collegamenti telepatici con un'altra creatura era impossibile. Intanto Clary tirò fuori dalla tasca una grossa pietra.
"Forse questa renderebbe tutto un po' più chiaro?"
La pietra iniziò a illuminarsi davanti gli occhi di Magnus. Era da anni che non vedeva una stregaluce degli Shadowhunters così da vicino e non si sarebbe mai aspettato di vederne una funzionante. Dopo che gli Shadowhunters ridivennero uomini, tutte le stregheluce esistenti si disattivarono. Il fatto che Clary ne avesse una tra le mani era la prova di quello che Magnus sentiva da tempo. C'era qualcosa nell'aria che era pronto per scatenarsi. Non era chiaro se il bagliore accecante della stregaluce e il fatto che Clary ricordasse tutto fossero un segno del ritorno degli Shadowhunters in quella dimensione, ma Magnus capì che non poteva più tenere i suoi poteri solo per sè. Era ora di capirci qualcosa da quella storia.
"Ti prometto, Clary che farò quanto è in mio potere per capire cosa sta succedendo. Adesso,però, te ne devi andare. Alec arriverà a momenti e non voglio che lui venga coinvolto in questo."
"Quindi lui ancora non sa niente?"
"No, e non ho intenzione di dirglielo. Potrebbe rimanere disgustato da ciò che realmente sono. E lo capirei appieno"
Clary gli posò una mano sulla spalla.
"Sei migliore di tanti umani che vivono in questa dimensione. Alec non potrà mai essere disgustato da te"
Magnus non ebbe il tempo di rispondere che Clary rimise la stegaluce in tasca e si avviò verso la porta. Anche dopo interi minuti, Magnus non realizzava ciò che era appena successo. Clary Fairchild gli aveva appena parlato di strane voci dentro la sua testa mentre teneva una stregaluce in tasca, e lui le aveva promesso di aiutarla. Il campanello della porta suonò e Magnus sperò di cuore che non fosse di nuovo Clary. Quando aprì la porta, i crampi che aveva avuto allo stomaco fino a quel momento sparirono. La presenza di Alec nella sua vita gli faceva dimenticare anche il più piccolo dei dolori. Entrò in casa e subito Magnus pensò che non era la magia o i suoi poteri ad aver cambiato la sua vita in meglio negli ultimi giorni, ma lui. Ormai si muoveva come se quella casa fosse anche sua. Magnus non lo diceva, ma gli piaceva pensare che quel loft era ormai di tutti e due.
"A cosa stai pensando?"
Gli occhi grigio-verdi di Alec erano puntati su di lui. Percepiva angoscia da quell'occhiata e Magnus volle a tutti i costi rassicurarlo.
"A quanto mi piace vederti in casa mia così. A tuo agio."
Così com'era venuta, l'angoscia di Alec sparì dai suoi occhi.
"Era da tanto che non mi sentivo a mio agio in un posto, da quando non vivo più con i miei genitori credo. Amo vivere con Jace, ma quell'appartamento non l'ho mai considerato come una "casa". Qui mi sento al sicuro, anche se sento che c'è qualcos'altro da scoprire qui."
Magnus non capì l'ultima affermazione e cercò di mantenere la calma.
"In che senso?"
Alec allungò la mano e sfiorò con il pollice la guancia di Magnus.
"Nel senso che avrò ancora molti momenti per stare con te e per provare tutte le emozioni possibili e immaginabili."
Magnus gli restituì il sorriso.
"tutte le emozioni possibili e immaginabili, eh?"
"Tutte, purchè siano con te."
L'utimo pensiero di Magnus fu che quel giorno il sorriso di Alec era più stupefacente del bagliore della stregaluce.
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Mondi Paralleli
FanfictionFAN FICTION ISPIRATA ALL'EPISODIO 1x10 DELLA SERIE TV SHADOWHUNTERS Un altro giorno della lunga vita di Magnus è passato, non senza la speranza di quest'ultimo di un cambiamento che lo sorprendi. In contemporanea, Alec ha provato per l'ennesima vo...