Si ritrovarono davanti casa di Magnus. Per tutto il tragitto avevano camminato in silenzio, con le spalle che si sfioravano appena. L'entusiasmo del momento li aveva abbandonati e Alec sembrava riflettere allontanando Magnus dal suo mondo. Sperava che non stesse ancora pensando a ciò che gli aveva detto al ristorante riguardo ai suoi ex. O peggio, si augurava che non stesse pensando alla morte di Max o a suo padre che di li a poco si sarebbe risposato. Aprì la porta per poi togliersi la giacca e buttarla sul primo divano disponibile.
"Puoi benissimo poggiare la tua giacca dove vuoi. E di levarti questo scomodissimo papillon."
Sciolse il nodo del suo fiocco e lo buttò vicino alla giacca.
"Preferisco tenermi la giacca, grazie."
Magnus rimase deluso da quella risposta. Vedere Alec Lightwood con uno strato in meno di vestiti gli avrebbe fatto piacere. Tuttavia se ne uscì con una scrollata di spalle per non mostrare il suo dissenso.
"Posso offrirti qualcosa? Ho della sangria, vino bianco,vino rosso, tutti i cocktail che vuoi."
"Voglio solo un po' d'acqua se non è un disturbo."
Si guardava intorno come se non riconoscesse il posto in cui era stato non meno di tre ore prima. Magnus si chiese cosa mancasse rispetto a quella meravigliosa mattinata. Di certo l'ansia di Alec influenzava anche lui che non sapeva come comportarsi. Andò in cucina per prendere il bicchiere d' acqua per Alec. Prima di comprare il vestito da Catarina aveva fatto una grande spesa di alcool. E di acqua frizzante perchè piaceva tanto ad Alec. Non sapeva neanche lui il perchè l'avesse comprata. Non era detto che Alec sarebbe rimasto da lui per un'altra notte. Cercò di non scoraggiarsi e portò il bicchiere d'acqua ad Alec che intanto si guardava intorno agitato.
"Alec se vuoi ti puoi sedere sai."
Volse lo sguardo verso di lui a disagio.
"Ehm...è che volevo vedere le altre parti della casa. Ho visto solamente la cucina, una parte del salone, il bagno e camera tua."
Magnus iniziò a ridacchiare.
"Solo...hai visto già i tre quarti della casa Alec. Ci sarebbe il mio studio ma non è niente di interessante."
"Mi piacerebbe vederlo invece."
Magnus alzò un sopracciglio, perplesso. Condusse Alec verso la sua scrivania dietro la parete che divideva il salone dallo studio.
"Eccolo qui."
Alec si avvicinò alla scrivania come per ispezionarla. Volse lo sguardo verso di lui con aria interrogativa.
"E le carte dove sono?"
Magnus indicò l'armadio.
"Lì dentro."
Alec aveva una faccia delusa.
"Ah."
"Alec che c'è?"
Il tono di Magnus era teso. Non riusciva a capire che cosa potesse avere Alec in quel momento. Sembrava pronto a fuggire da un momento all'altro.
"Niente. È che mi chiedevo se potessi leggermi le carte."
Magnus era stupito.
"Ora? Cioè adesso?"
Alec si colorì di rosso e Magnus ritenne crudele non accontentarlo.
Aprì l'armadio e prese i tarocchi. Sentiva lo sguardo di Alec addosso e sperò che fosse rivolto a lui e non all'armadio. Si voltò verso di lui sorridendo per quella strana richiesta.
"Si accomodi signor Lightwood."
Lui subito ubbidì sedendosi sulla poltroncina davanti la cattedra di Magnus.
"Qua ci sono trenta tarocchi. In questi tarocchi non è importante il disegno quanto il come si scelgono le carte. Devi far scorrere la tua mano su tutte e trenta. Ne dovrai sceglierne tre: passato, presente, futuro, a seconda se le senti al contatto fredde o calde. In alcuni casi ti si attaccano alla mano."
Magnus omise alcuni dettagli riguardo l'ultima frase. Nonostante questo, Alec annuì deciso. Magnus distribuì le carte sul tavolo sotto lo sguardo attento di Alec. Nonostante lo avesse fatto miliardi di volte davanti a persone sconosciute, con lui aveva un effetto diverso. Forse perchè aveva delle aspettative. Forse.
Alec fece scorrere la mano sopra le carte. Magnus aveva timore per quello che sarebbe potuto uscire dalla carta del passato. Alec fermò la mano sull'ultima carta del mazzo.
"Questa è gelata."
Il freddo per il passato non era mai un buon segno. La prese e la voltò per guardarla. Il Matto. L'abisso senza fondo, l'Assoluto, l'Infinito, ciò che supera la nostra comprensione. Questo riassumeva più o meno il passato di Alec. Intanto il ragazzo davanti a lui attendeva il suo commento con una calma apparente. Si chiese cosa volesse sentirsi dire da lui.
"Il Matto. Simbolo di abisso senza fondo. Eventi di cui non capiamo la ragione e che non accettiamo."
Alec fissò un punto nel vuoto.
"Allora è vero che ci prendi. Sei bravo."
"Il passato è la parte più facile da decifrare essendo già accaduta. Il presente è ciò che ci è meno chiaro."
Alec lo fissò negli occhi.
"Non dovrebbe essere il futuro la parte più difficile da decifrare?"
Magnus non la pensava così.
"Il presente è la realtà che ci è più più vicina ma allo stesso è quella che ci è più estranea. Non riusciamo mai a goderci gli attimi del presente che già diventano passato. La vera soluzione sarebbe non farsi troppe domande su ciò che stiamo vivendo in questo istante."
E lui lo sapeva bene. Quando perse la sua magia si era reso veramente conto di quanto dipendesse dai suoi poteri e dai suoi incantesimi. Con Alec aveva capito cosa fosse realmente importante. E lo aveva capito quando gli aveva raccontato di suo fratello, di Isabelle , di sua madre, di Jace.... Persone comuni con un passato difficile alle spalle ma che alla fine si sono dedicati alla vita con tutta la loro forza. La mamma di Alec ci si è aggrappata per i suoi bambini. Jace, che con il testamento dei suoi genitori morti ha comprato una casa per viverci con il suo migliore amico, nonchè fratello. Isabelle, che nonostante la perdita del fratello e la lontananza del padre ha ricominciato ad amare e ad essere amata. Pensiamo sempre a ciò che è successo in passato e non ci concentriamo sul fatto che noi siamo qui,capaci ancora di amare e di donare amore a chi ci sta vicino nonostante tutto.
"Vai con la seconda carta."
Alec ricominciò a passare la mano sopra le carte. Ad un certo punto si sentì un rumore di un foglio che cade. La carta era rimasta attaccata alla mano di Alec.
"Se parliamo del presente....molto probabile che una persona vicino a te possa cambiare il tuo destino, se tu lo volessi."
Gli risuonarono alle orecchie le parole che aveva detto a Clary Fairchild dei giorni prima. Sembravano passati mesi ma in pochi giorni molte cose erano cambiate nella vita di Magnus. E anche di Alec a quanto sembrava. Lo stava guardando allarmato. Doveva avere un espressione sconvolta. In quel momento Magnus sentì fluirgli il sangue nelle vene e il cuore battere a una velocità incontrollata nel petto. Si alzò e si diresse verso la poltrona su cui stava seduto Alec.
Si abbassò nel tentativo di avere davanti a lui l'espressione di Alec visibile. Lo stava guardando con l'ansia negli occhi.
"Magnus, parla. Se è una cosa brutta l'accetterò."
Magnus si sforzò a trovare le parole giuste.
"Potrebbe non essere una cosa brutta. Sta a te la scelta. Il contatto diretto della carta sulla tua mano significa che una persona vicino a te potrebbe cambiare il tuo destino. Una persona che è arrivata da poco nella tua vita. Quindi almeno che tu non abbia conosciuto altre persone in questi giorni.."
Non fece in tempo a finire la frase che perse l'equilibrio ritrovandosi Alec completamente addosso. Il suo profumo gli riempiva le narici e ritrovò nella sua stretta la stessa vulnerabilità della sera prima. Doveva essere lo stesso per lui perchè sentiva il suo naso freddo sul collo. Si erano ritrovati l'uno nell'altro. Questo importava. Non era importante come sarebbe finita la serata. Alec alzò la sua testa per guardare Magnus negli occhi. Erano neri a causa della poca luce e forse anche del suo umore ma esprimevano una dolcezza che riscaldò Magnus. Gli accarezzò la guancia fredda sperando di trasmettergli tutto l'affetto che si era sempre negato. Le loro labbra si incontrarono e si mossero dolcemente l'una sull'altra. Si staccarono con il sorriso sulle labbra.
"No che mi dispiaccia averti addosso, ma potremmo spostarci e riprendere la posizione sul mio letto."
Alec lentamente si alzò per poi rischiare di cadere mentre spingeva Magnus in camera sua. Magnus non riusciva a smettere di ridere e allo stesso tempo non riusciva a staccarsi da Alec . Tra una caduta e l'altra riuscì a togliergli la giacca e il papillon. Non seppe come, ma riuscirono a raggiungere il letto e a sdraiarvici sopra senza morire. Entrambi avevano i respiri affannati ma comunque Magnus non volle staccarsi da Alec. Spinse le sue spalle sul letto staccandosi da lui per poter finalmente sbottonargli la camicia. Arrivato all'ultimo bottone Alec si fece togliere l'indumento. Stufo di essere vestito Magnus portò la mano di Alec sul suo colletto. Mentre cercava di sbottonargli la camicia Magnus vide che gli tremavano violentemente le mani. Magnus gliele prese tra le mani per tenerle ferme e si avvicinò al suo orecchio
"Tutto bene?"
"Sssi. Scusami è che..."
"Sicuro di volerlo fare? Possiamo aspettare Alexander."
"Voglio farlo davvero. Solo che questa volta è diverso e ho..."
"Ansia da prestazione?"
"... paura di rovinare tutto."
"Sarebbe impossibile. È già perfetto così e per me può solo andare meglio."
Si chinò dandogli un bacio scaricandogli addosso un po' del suo nervosismo. Alec lo voleva fare realmente e Magnus non lo capiva solamente dalla pressione che gli premeva sulla coscia, ma lo leggeva nei suoi occhi che nonostante il desiderio mostravano anche il suo imbarazzo. Era l'ennesima conferma che per Alec lui era importante. E a Magnus questo sarebbe sempre bastato. Iniziò a baciargli il collo beatificandosi nel suo profumo. Continuò fino a mordergli il lobo dell'orecchio.
"Alexander"
Alec tremò appena quando sussurrò il suo nome per intero. Magnus pretendeva che Alec prendesse conoscenza della sua bellezza.
"È così melodioso pronunciato da te. Lo odiavo prima di incontrarti"
"Io lo trovo meraviglioso e vorrei che stanotte tu lo sappia"
Infatti Magnus lo ripetette senza mai stancarsi quella notte. Nei giorni scorsi quando chiudeva gli occhi la musicalità di quel nome gli risuonava in testa, mentre quella notte risuonò solo sulle sue labbra.

STAI LEGGENDO
Mondi Paralleli
Hayran KurguFAN FICTION ISPIRATA ALL'EPISODIO 1x10 DELLA SERIE TV SHADOWHUNTERS Un altro giorno della lunga vita di Magnus è passato, non senza la speranza di quest'ultimo di un cambiamento che lo sorprendi. In contemporanea, Alec ha provato per l'ennesima vo...