Dopo essersi chiariti, Clary aveva deciso di passare la notte da Jace dato che Alec quella sera era da Magnus. In quel momento, lui e Clary stavano facendo colazione in cucina.
"Hai provato a parlare con Alec?"
"Sì. Ho cercato di farlo ragionare."
"Cosa gli hai detto? Che è uno stregone?"
Jace posò sul tavolo la tazza di caffè che si era appena preparato.
"Non proprio..."
Dallo sguardo, Jace dedusse che Clary aveva capito cosa avesse detto ad Alec il giorno prima.
"Oddio Jace... non dirmi che...."
"Gli ho detto che tenevi la tua mano tra le sue alla festa dell'Istituto..."
"Sei un deficiente, Lightwood-Herondale o come ti chiami. Immagino che ti abbia mandato a fanculo come dovrei fare io adesso"
Jace sorrise. Il fatto che lei lo prendesse in giro era già un buon segno.
"Alec è un uomo di stile. Non lo farebbe mai."
Clary alzò gli occhi al cielo.
"Allora ecco come riesce a sopportarti. Non ci posso credere. Ho fatto di tutto per farmi accettare da tuo fratello, e adesso lui chissà cosa penserà di me..."
Jace la prese per mano. Nonostante Alec non lo dimostrasse, rispettava Clary. Molto probabilmente all'inizio davvero non gli piaceva, ma con Alec è sempre così.
"Clary, non mi ha creduto neanche per un secondo. Vorrei poterti dire che si fida di te, ma penso che sia perchè è cotto di Magnus all'ennesima potenza"
"A proposito di Magnus, vuoi venire insieme a me per parlare con lui oggi?"
Jace le accarezzò la mano con il dito. Non voleva darlo a vedere, ma il solo pensiero di ritornare dall'uomo che gli aveva cancellato la memoria lo metteva in agitazione.
"Oggi forse è meglio di no, però se ritiene che posso essergli utile in qualcosa, chiamami."
"Lo farò."
Clary lo baciò sulle labbra prima di andarsi a vestire. Appena uscì digitò il numero di Alec sul telefonò. Squillò per alcuni secondi, ma alla fine qualcuno rispose.
"Pronto?"
"Alec, sono Jace. Disturbo?"
"Sto facendo adesso una pausa, dimmi."
Il tono di voce era piatto e senza emozioni, il che voleva dire che se avesse compiuto un passo falso, gli avrebbe attaccato il telefono in faccia.
"Ti ho chiamato per scusarmi. Clary non mi rispondeva al cellulare e ho dato di matto. Scusami tanto."
"Il tuo dare di matto prevede anche inventarsi fatti che non sono mai accaduti?"
Avrebbe dovuto rispondere di no perchè in realtà quello che gli aveva detto il giorno prima era successo davvero, ma decise di sorvolare.
"Beh, dare di matto potrebbe includere anche quello"
Sentì la risata di Alec dall'altra parte della linea.
"Quindi mi hai perdonato?"
"Sarai perdonato solo se oggi ci prendiamo una birra insieme dopo il lavoro. Ovviamente offri tu."
"D'accordo, fratello."
Dopo aver chiuso la telefonata Jace si sentì sollevato. Poteva accettare tutto, ma non che Alec ce l'avesse con lui e che non gli parlasse.
"Dove andrai tu, andrò io;
Dove morirai tu, morirò anch'io, e vi sarò sepolto:
l'Angelo faccia a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la morte mi separerà da te."
Jace si guardò attorno per capire chi avesse parlato e , in un primo momento, non si rese conto che in realtà quelle parole le aveva pronunciate lui pensando ad Alec.

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Mondi Paralleli
FanfictionFAN FICTION ISPIRATA ALL'EPISODIO 1x10 DELLA SERIE TV SHADOWHUNTERS Un altro giorno della lunga vita di Magnus è passato, non senza la speranza di quest'ultimo di un cambiamento che lo sorprendi. In contemporanea, Alec ha provato per l'ennesima vo...