Magnus

918 57 3
                                        

Magnus e Alec stavano dormendo profondamente quando squillò il cellulare di quest'ultimo alle sei di mattina. Fu difficile, ma con l'aiuto di Magnus Alec riuscì a trovare il telefono. Rispose senza neanche vedere il nome sulla schermata.
"Pronto?"
La voce di Alec era ancora impastata di sonno, ma la sua espressione cambiò quando sentì la vocina stridula di Isabelle dall'altra parte della cornetta. Magnus riusciva a sentirla chiaramente.
"Non per disturbare il sonno del bel addormentato, ma ti vorrei ricordare l'appuntamento per l'organizzazione della mostra d'arte all'Istituto tra un'ora. Ho mandato un abito consono all'occasione a casa di Magnus, ma tu cerca comunque di passare per casa tua, così ti do la documentazione che ti devi portare. Non ringraziarmi."
Magnus la sentì attaccare subito dopo aver concluso la frase. Alec si alzò di fretta dal letto per dirigersi in bagno.
"Magnus potresti..."
"Tranquillo. Vado a preparare la colazione mentre aspetto il corriere di tua sorella. Chissà chi avrà trovato alle sei di mattina per..."
Mentre stava parlando qualcuno suonò il citofono. Magnus si avvicinò per vedere lo schermo con Alec alle calcagna. Entrambi videro un ragazzo alto e allampanato con un abito plastificato appoggiato su un braccio e l'altro che reggeva una scatola. Magnus lo riconobbe. Era Simon, il fidanzato di Isabelle. Sentì Alec dietro irrigidirsi.
"Giusto lui poteva assecondare Isabelle alle sei di mattina. La deve amare molto. Povero Simon."
"Mi sembra doveroso farlo entrare e offrirgli qualcosa"
Detto questo Alec andò in bagno per lavarsi mentre Magnus aprì il cancello a Simon. Approfittando del fatto che Alec non ci fosse, con uno schiocco di dita preparò la colazione e si mise dei pantaloni e una maglietta. Adorava queste comodità. Far arrivare i cornetti in casa senza uscire e andarli a compare era il massimo. Poi Il sorrisone che nasceva sul volto di Alec quando se li trovava davanti valeva qualsiasi mancia che Magnus lasciava per la misteriosa sparizione dei dolci. Vide arrivare Simon con il vestito e la scatola che sembrava contenere al suo interno le scarpe abbinate all'abito. Lo raggiunse per aiutarlo riuscendo a portare tutto dentro.
"Sei stato gentile a portare il vestito di Alec fino a qui."
Simon aveva ancora il fiatone per le scale ma comunque sorrise.
"Grazie a te per avermi aiutato. Adesso dovrei andare."
Magnus tentò di fermarlo.
"Se vuoi puoi restare e fare colazione con noi."
Dall'espressione Magnus capì che era sorpreso.
"Sicuri che non disturbo? Isabelle mi aveva praticamente ordinato di andarmene subito dopo aver consegnato tutto. Dice che avrei potuto disturbarvi..."
"Nessun disturbo! A meno che tu non abbia altri impegni..."
Intanto Simon aveva allargato il sorriso.
"Se non è un disturbo rimango. Tanto non ho impegni."
Gli sembrava brutto non offrirgli qualcosa dopo l'alzataccia che aveva fatto a causa loro.  Erano stati troppo distratti da non capire che erano passati un po' di giorni dal loro appuntamento galante. Anche se sarebbe stato strano avere un incontro ravvicinato tra lui, Alec e Simon. Magnus avrebbe aggiunto imbarazzante.
"Vado a portare i vestiti ad Alec. Tu intanto serviti pure Simon."
Si diresse in camera sua dove trovò Alec in preda all'agitazione.
"Cazzo! Dovrei stare già lì"
Magnus poggiò i vestiti sul letto e guardò l'orario.
"Alec, mancano ancora trentacinque minuti all'appuntamento."
"Di solito io vado sempre trenta minuti prima e devo passare a prendere la documentazione."
"Non te la poteva portare Simon?"
"Quella è roba importante. Se la perdiamo è finita. A proposito dov'è Simon?"
Magnus indicò la porta dietro di lui.
"Si è accomodato in cucina. Tua sorella gli aveva ordinato di tornare subito a casa, ma l'ho fatto rimanere."
Alec era così preso dalla fretta e dal nervosismo che non riusciva ad allacciarsi la cravatta. Era voltato verso lo specchio e per magnus fu istintivo mettersi davanti a lui e ad aiutarlo. Prese la cravatta provando a fargli un nodo decente. Sentiva il respiro fresco di Alec alitargli sulle dita che, nonostante si muovessero decise e veloci sul nodo, erano percosse da piccoli brividi. Più si avvicinava più l'odore di Alec ridiventava familiare e accogliente. Sperava che almeno un po' di quel profumo gli fosse rimasto sulla pelle per resistere ad un'intera giornata senza di lui. Forse Alec aveva avuto il suo stesso bisogno, perchè appoggiò le labbra alle sue. Non fu un bacio lungo, ma pieno di tenerezza e affetto. Magnus sperò che  colmasse almeno in parte le ore in cui la mancanza dell'altro si sarebbe fatta sentire. Si staccarono per tornare da Simon a fare colazione.

Mondi ParalleliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora