Magnus era affacciato alla finestra del suo loft sperando di vedere Alec passare per le vie di Brooklyn. Forse era troppo tardi, perchè non sapeva per quanto era stato privo di conoscenza . Aveva voluto staccare dal mondo per dei secondi che forse scorrendo si erano trasformati in minuti. Non sapeva se la magia c'entrasse qualcosa con quello che gli era successo o se il suo stesso corpo si era rifiutato di muoversi. D'altronde, camminare o spostarsi non sarebbe servito a niente, quindi tanto valeva rimanere sdraiato per un po' e non sentire niente. Il suo cellulare squillò e, al contrario di ciò che si era detto, rispose al cellulare.
"Clary..."
Magnus quasi non riconobbe la sua voce da quanto era roca e bassa.
"Ahia. È andata tanto male? Sembri a pezzi."
"È andata come doveva andare. Ti devo dare delle istruzioni e le devi seguire alla perfezione..."
Dall'altra parte della cornetta Clary era già impazzita e blaterava cose assurde che Magnus non voleva minimamente ascoltare.
"Magnus mi dispiace tanto. È tutta colpa mia. Io e Jace cercheremo di convincere Alec che hai fatto tutto questo per aiutarci.... beh Jace lo convincerà. Non mi pare il caso di fammi vedere da Alec dopo quello che è appena successo...."
"Non voglio che voi lo convinciate a fare niente! E lui non è arrabbiato con te perchè quando è entrato non ti ha nemmeno riconosciuta!"
"Come?! Come ha potuto non riconoscermi Magnus? Ci ha visti chiaramente, è impossibile..."
"L'infuso che ti ho fatto bere non serviva per prevenire l'uso della mia magia. Ti ha fatta apparire agli occhi di chiunque avresti incontrato nell'arco di un' ora un'altra persona. Nel tuo caso, Camille, la mia vecchia fidanzata"
Ci fu silenzio e per un secondo Magnus pensò che Clary gli avesse attaccato il telefono in faccia.
"Magnus....perchè?"
"Questa creatura che ti ha impostato il blocco nella mente potrebbe essere un mio nemico. E come è risalito a te e a Jace potrebbe risalire anche ad Alec. È troppo pericoloso e non posso accettare che sia esposto ad un pericolo a causa mia..."
"Non dire cazzate! Alec è mille volte più sicuro con te che con me e Jace. La verità è una sola Magnus ed è la stessa di giorni fa. Non ci vuole la magia o qualunque cosa voi usiate per smascherare una bugia"
Era vero, la verità era un'altra ed era più dolorosa della scusa che stava rifilando a Clary.
"Sono uno stregone, Clary, una creatura che non dovrebbe neanche esistere. Ormai il mio marchio è venuto fuori e non posso più nasconderlo, soprattutto in determinate... situazioni in cui il mio controllo viene meno e dove con Alec il rischio che compaia all'improvviso è doppio"
"Alec ti avrebbe capito. Io l'ho visto come ti guardava e sono stata da sola con voi solo una volta. Ti fissava come se ci fossi solo tu nella stanza che valesse la pena guardare."
"Io ho un passato. Non sono stato solo il sommo stregone di Brooklyn un tempo, quello è venuto molto tempo dopo. Ho inflitto dolore ad altre creature ad altri esseri umani! Con che coraggio potevo guardare Alec negli occhi, dirgli che ero uno stregone e non raccontargli niente del mio passato? Per un periodo, ho veramente pensato di rifarmi una nuova vita con lui, togliermi i poteri e incominciare ad invecchiare. Dimenticare il Magnus che ero stato tanti anni prima e crearne uno nuovo, più puro e felice di quanto non lo fossi mai stato. Pensavo che Alec avrebbe reso l'impossibile possibile, ma mi sono reso conto che è stato un crimine atroce avvicinarmi a una persona così autentica e pura come lui, io che sono per metà dannato"
"Il crimine atroce sarebbe non lasciar decidere a lui. Nascondendo tutta la verità non gli dai libertà di scegliere. Non so che hai fatto in precedenza, ma so che sei l'unica persona che potrebbe stargli vicino. Probabilmente non lo farai, ma promettimi che ci penserai e che prenderai la decisione più giusta per entrambi"
"L'ho già presa"
Riattaccò il telefono fissando il tramonto sul cielo di New York. Era molto simile a quello che aveva visto settimane fa, appena prima l'arrivo di Clary. Un misto di colori forti e deboli che non avevano niente a che fare con l'armonia e la perfezione. Un po' come la vita di Magnus. Quella volta aveva desiderato che qualcosa nella sua esistenza cambiasse e non sapeva se il cambiamento che la vita gli aveva riservato fosse in realtà un terribile scherzo del destino. Aveva riottenuto la magia per poi perdere chi in pochi giorni gli aveva fatto riscoprire tante chiavi dell'amore che lui stesso negli anni aveva pensato di dimenticare. In cuor suo sperava che Clary avesse ragione, forse era riuscito a fare del bene ad Alec nonostante il rimpianto di ciò che poteva essere. D'altronde, dentro di sè Magnus sapeva dall' inizio che lui ed Alec erano due mondi paralleli che erano destinati a non incontrarsi mai.

STAI LEGGENDO
Mondi Paralleli
FanfictionFAN FICTION ISPIRATA ALL'EPISODIO 1x10 DELLA SERIE TV SHADOWHUNTERS Un altro giorno della lunga vita di Magnus è passato, non senza la speranza di quest'ultimo di un cambiamento che lo sorprendi. In contemporanea, Alec ha provato per l'ennesima vo...