Magnus

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Nonostante Magnus non ricevesse nessuno scoccate le sei di pomeriggio fece comunque entrare Clary Fairchild. Non aveva mai sentito il nome della ragazza prima d'ora e nemmeno gli suonava familiare, ma il modo in cui lei lo guardava gli faceva capire che si erano già incontrati. Era sicuro di non averla vista sul set del suo spot pubblicitario e ancora più certo di non avergli mai predetto il futuro. Inoltre, Magnus non frequentava ciò che gli umani chiamavano "vita mondana". Aveva sempre paura di incontrare qualcuno che lo riconoscesse, no come indovino ma come stregone. Oltre ad aver avuto molte e molti amanti, aveva avuto anche molti nemici. Nemici, o almeno qualcuno che si sarebbe senz'altro divertito a fargli saltare la copertura che per tanto tempo aveva cercato di mantenere. La ragazza lo guardava in maniera strana, come se si aspettasse che lui la riconoscesse. Per rompere il silenzio, sorrise e cominciò a dire:

"Benvenuta nella dimora dell'indovino Magnus Bane....Ovvero io."

Se fosse stato da solo si sarebbe dato un ceffone. "Tutta colpa di quello stupido spot" commentò tra sè e sè. "Adesso inizio a parlare in terza persona, neanche soffrissi di qualche disturbo di personalità multipla."

"Accomodati pure"

Sorridendo Magnus indicò una poltroncina rossa davanti a una scrivania che doveva, teoricamente, fare parte del suo studio. Quando stava solo, Magnus cercava di non pensare troppo al suo "nuovo" mestiere, perciò non aveva uno studio vero e proprio. Non voleva realizzare realmente che svolgeva il ruolo di indovino e uno studio significava come "Sì, ho una laurea in divinazione presa ad Hogwarts. Sono un vero professionista." In più, sarebbe stato troppo formale per i suoi gusti e avrebbe messo a disagio i suoi clienti. La ragazza si accomodò sulla poltroncina rossa non staccando gli occhi da Magnus. "Oddio, speriamo che questo spot non mi abbia reso troppo famoso. La vedo intimidita la ragazza." Pensò Magnus.

"Cosa posso fare per te? "

Magnus mantenne un sorriso rassicurante. Clary Fairchild fu presa alla sprovvista e questo insospettì ancor di più Magnus.

"Voglio....che tu mi legga le carte." Rivelò di getto la ragazza.

Magnus si rilassò."Certamente." Rispose pacatamente lui. Chissà cosa pensava. Andò verso il suo armadio per mostrare alla strana ragazza i tarocchi . Anche da dietro sentiva gli occhi di lei addosso. A questo cercò di non badarci. Tutti i suoi clienti lo guardavano curiosi quando andava a prendere le misteriose carte. Alcuni sbirciavano l'interno dell'armadio, come se potesse uscire Aslan venuto direttamente da Narnia. "Aspettative troppo alte per un semplice indovino." Pensò amaramente Magnus. "Si dovrà accontentare dei tarocchi." Si sedette sulla poltroncina vuota di fronte alla sua nuova ospite. Con movimenti cerimoniosi, di chi quel processo lo sapeva a memoria, Magnus distese le carte, girate in modo tale che la ragazza non le riuscisse a vedere. Non sembrava in vena di chiacchiere, quindi lui iniziò:" Passa le mani su ognuna di queste carte fino a che non ne senti almeno tre più fredde o più calde delle altre. Una sta a significare il passato, una il presente e l'altra il futuro. Alcune volte rimangono attaccate alla mano direttamente ma solo in rare occasioni." "E in quel caso cosa significa?"Il tono della voce era tra il preoccupato e il curioso. Magnus sorrise alla curiosità della ragazza :" Per quanto riguarda il passato, significa che tutto ciò che hai e sei in questo presente lo devi a una persona che ha influenzato la tua vita radicalmente. Se è la carta del futuro quella che rimane attaccata al palmo della tua mano, si tratta di una persona che sconvolgerà la tua vita per sempre. Se parliamo del presente....molto probabile che una persona vicino a te potrebbe cambiare il tuo destino, se tu lo volessi." Spiegò Magnus, che trovava questo fenomeno molto particolare. Soprattutto la parte che riguardava il presente, perchè poteva essere una scelta, o meglio una specie di permesso, una concessione. Magnus lo trovava molto romantico. Bisogna essere in due per volere un ribaltamento nelle proprie vite, consapevoli solo del fatto di affrontare insieme i rischi della propria scelta. Il futuro e il passato si riferivano a un cambiamento non voluto, involontario, qualcosa che doveva accadere e basta. Lei alzò il braccio passando la mano sopra ogni carta.

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