Anche quella giornata lavorativa stava per finire e Alec non vedeva l'ora di ritornare da Magnus. All'ultimo momento un pazzo con cui aveva organizzato un matrimonio che doveva tenersi nella sala principale dell'Istituto la settimana dopo, aveva annullato tutto ritenendo il prezzo dell'organizzazione troppo alto. Aveva cercato di trattare in ogni modo per diminuirlo, ma Alec gli aveva pazientemente spiegato che non era l'organizzazione in sè la causa dell'elevato costo, ma era soprattutto per il luogo in cui si tenevano gli eventi che Alec stesso organizzava. L'istituto era l'edificio più antico di New York e si vociferava che fosse il primo. Era stato la sede di grandi guerrieri del post medioevo e ne erano la prova tutte le armature e quadri nei corridoi. Fu un vero onore per i Lightwood diventare i custodi di quell'immensa costruzione. Prima che passasse tra le sua mani, l'Istituto era un luogo abbandonato a se stesso, senza uno scopo preciso in quella città costituita da edifici alti quanto montagne. Suo padre non parve mai interessato al suo reale valore, così quando Alec decise di metterlo a disposizione per eventi e feste lui non obiettò minimamente. Da quando ci era entrato per la prima volta da bambino Alec percepiva quel posto come una seconda casa. Anzi, da quando suo padre l'aveva cacciato l'Istituto lo divenne a tutti gli effetti. All'interno di quelle mura la storia si poteva quasi toccare e quel mentecatto non lo riusciva proprio a capire. L'accordo ovviamente finì nel peggiore dei modi. Sentì vibrare il cellulare dentro la sua tasca e vide che Magnus gli aveva mandato un messaggio.
"Esco un attimo di casa. Nel caso arrivassi prima di me, le chiavi le ho lasciate sotto al tappetino davanti la porta"
Ormai Alec non passava neanche per casa sua dopo il lavoro perchè aveva già portato dei suoi vestiti a casa di Magnus su suo suggerimento. Quando arrivò davanti al suo loft alzò il tappetino e trovò le chiavi che Magnus gli aveva lasciato. Mano a mano quell'appartamento gli stava diventando sempre più famigliare, però percepiva anche qualcosa di sinistro nell'aria che non riusciva a mettere a fuoco. Tentò di non pensarci e si sedette sul divano per rilassarsi. Voleva chiudere gli occhi per far riposare le palpebre, ma finì per addormentarsi. Fu risvegliato dalla mano di Magnus sulla spalla. Si sfregò gli occhi ancora impastati di sonno.
"Non ti ho sentito entrare"
Magnus iniziò a massaggiargli le spalle.
"Ho notato. Sei stanco morto. Giornata pesante?"
Con Magnus che lo toccava in quella maniera Alec non si sentiva più tanto stanco.
"Un cliente pesante che è riuscito a mettermi K.O in una manciata di minuti di telefonata"
"Qual'è stato il problema? Sul lavoro sei sempre efficientissimo"
Alec scrollò le spalle. Non voleva neanche parlare di quella telefonata assurda.
"Non proprio sempre, ma comunque il vero problema è che il cliente in questione voleva abbassare il costo del matrimonio di sua figlia. Mi ha proposto delle cifre bassissime per una location che farebbe invidia al palazzo di Versailles"
Sentì Magnus ridere sopra di lui.
"Versallies è decisamente una pacchianata."
"L'hai vista bene?"
"Non puoi immaginare quanto. Si salvano solo i giardini e le fontane. Come è finita con questo cliente?"
"Mi ha mandato a quel paese e ci siamo salutati."
"Non hai voluto proprio sentirne di uno sconto?"
"No così basso. L'Istituto è uno dei più importanti monumenti di New York. Ha un valore immenso."
"Già"
Rimasero zitti per interi minuti, fino a quando Magnus ruppe il silenzio.
"Tua sorella cosa dice?"
Alec cercò di dimenticare cosa dicesse sua sorella quando Simon non la supervisionava. Quindi mai.
"Meglio non sapere cosa passa per la testa di quella svitata."
"Cosa sta architettando ancora?"
Dal tono di voce Alec dedusse che Isabelle stesse simpatica a Magnus.
"Vuole organizzare un'uscita tutti insieme per conoscerti meglio. E con tutti intendo anche Clary e Simon. Ho preso un po' di tempo ma temo che ritornerà alla carica"
"Perchè invece non l'accontentiamo?"
Ad Alec per un secondo intero mancò il respiro e girò la testa per controllare se Magnus stesse bene e avesse capito la gravità di quella informazione.
"Sei sicuro?"
"Sai che prima o poi Isabelle cercherà di farci incontrare tutti "casualmente" per strada. È solo un'uscita. Cosa potrà mai accadere?"
Si abbassò per dare un bacio ad Alec che si sentì immediatamente rassicurato. Solo Magnus aveva questo effetto su di lui, e all'improvviso l'uscita di gruppo non gli parse più tanto tremenda.

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Mondi Paralleli
FanfictionFAN FICTION ISPIRATA ALL'EPISODIO 1x10 DELLA SERIE TV SHADOWHUNTERS Un altro giorno della lunga vita di Magnus è passato, non senza la speranza di quest'ultimo di un cambiamento che lo sorprendi. In contemporanea, Alec ha provato per l'ennesima vo...