Magnus

1.2K 64 8
                                        

Magnus quasi si pentì di aver accettato l'appuntamento con Alec Lightwood. Non sapeva come vestirsi e gli sembrava stupido avere tutti questi dubbi sul look, dato che lui era solo un emissario del clave che lo voleva interrogare. Forse sbagliava veramente a porsi tutti questi problemi, ma sapeva sin dall'alba dei tempi che la prima impressione era quella che contava davvero. Doveva mostrarsi affidabile davanti ad un Lightwood, non poteva rischiare. Era anche vero che era ridicolo essere indecisi da due giorni (perchè Magnus è stato davanti all'armadio dal pranzo del giorno prima) su come vestirsi per un appuntamento con una persona che probabilmente non avrebbe più rivisto. Alla fine scelse lo stesso maglione che indossava quando lavorava, così da risultare il più anonimo possibile. In più, per completare il tutto, indossò dei jeans consumati. I capelli li avrebbe lasciati così com'erano. L'unica cosa che aveva in comune con il suo spot in quel momento erano quelli. Per il resto sembrava irriconoscibile. Erano le 7:45 e Magnus iniziò ad incamminarsi verso il bar. Il Jade Wolf. Chissà perchè Alec Lightwood frequentava quel posto. Da quello che sapeva Magnus quel luogo era infestato da ex- stregoni a cui era stata disattivata la magia. Jonathan Morgenstern quando incontrò l'angelo , come suo unico desiderio scelse di eliminare ogni traccia di magia e di infestazione demoniaca dalla terra. Fortunatamente nessuno rimase ucciso (a parte i demoni). Tutti i Nascosti persero i loro poteri ma non la loro immortalità. Magnus si chiedeva se gli altri stregoni avrebbero percepito la sua aurea e la sua magia, nel caso l'avesse usata. Arrivò proprio davanti al Jade Wolf e vide che tutti i tavoli dentro e fuori erano occupati. Si rese conto di non poter chiamare Alec Lightwood perchè non si era salvato il suo numero di cellulare. E lui aveva solo quello di casa. Benissimo. Ad un tratto vide una figura alta in lontananza che si avvicinava. Sembrava un modello uscito da uno spot pubblicitario di un profumo. Indossava una camicia con sopra una cravatta, e come copricapo aveva una giacca nera lunga. Sorrideva. Aveva quel genere di sorriso che contagiava anche gli altri e sembrava quasi che anche i suoi occhi occhi sorridessero. Si chiese se fosse sempre così sorridente o se fosse lui il motivo di tanta allegria. Non si accorse nemmeno che anche lui stava iniziando a sorridere. Inziò a provare un po' d'ansia. "Calmati! Non è qua per te ma per il Clave".

"Buongiorno. Scusa per l'uniforme qui ma tra qualche ora devo andare a lavoro. Come va Magnus?" Il sorriso gli si era affievolito ma lo mantenne per tutta la durata della domanda.

"Ehm. tutto bene, grazie. Stavo giusto osservando che il locale è quasi pieno. Potremmo andare da qualche altra parte." Biascicò Magnus che non si aspettava tutta questa premura.

"Tranquillo. Ho prenotato un tavolo. Direi di entrare dentro prima che lo cedano a qualcun altro."

Con un movimento della testa fece cenno a Magnus di seguirlo.

"Frequenti da tanto il Jade Wolf?" Chiese Magnus per tastare il terreno.

Alec sorrise ancora di più.

"Abbastanza da sapere che bisogna prenotare per avere una colazione decente ad un orario decente"

Per essere un rappresentante del Clave, Alec Lightwood era proprio strano. 

Mondi ParalleliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora