Alec

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Alec sbattè la porta del suo appartamento. Per tutto il tragitto aveva pensato al modo in cui Magnus era uscito dalla macchina, continuando a guardare avanti senza neanche voltarsi e vedere come Alec l'avesse presa. Quanto avrebbe voluto che lo avesse fatto per rivedere un' ultima volta il suo viso, la sua espressione e la carnagione della sua pelle in contrasto con il verde del parco. Ma alec era convinto che fosse la scelta giusta. Non aveva senso continuare. Di quello che aveva detto Magnus era rimasto colpito da una frase in particolare. "Io non ti ho mai visto per come sei veramente perchè tu per primo non lo hai mai permesso"
Alec non era sicuro che sarebbe valsa la pena mostrarsi sincero davanti a Magnus. Ci aveva provato varie volte a dire la verità ad alcuni dei suoi ex. Una volta addirittura aveva raccontato l'intero dramma familiare a un ragazzo che aveva incontrato in un locale a Brooklyn. Alec sperava di sentirsi meglio una volta raccontato tutto, ma dopo essersi tolto lo sfizio questo ragazzo gli disse che non sarebbe stato capace di reggere una situazione così drammatica. Da un lato lo capiva perchè lui stesso quasi non riusciva a sopportarla. Non che questo ragazzo lo avesse attratto particolarmente, ma voleva provare a sfogarsi con un completo estraneo. Purtroppo quel senso di oppressione che lo aveva accompagnato in quei anni non era diminuito. Anzi si era reso conto che sarebbe stato sbagliato coinvolgere un'altra persona nei suoi problemi personali. A volte si sentiva come il titano Atlante, costretto a sorreggere il cielo solamente con le sue forze, senza aiuti. Non era sicuro se con Magnus le cose sarebbero andate meglio, con il tempo. Sapeva solo che quando stava con lui si sentiva inspiegabilmente più leggero, come se Magnus stesso stesse condividendo con lui il peso del cielo sulle sue spalle. Jace a quanto pare aveva sentito il rimbombo della porta che sbatteva. Lo stava guardando con la sua solita aria preoccupata. Alec rise, ricomponendosi.
"Se manterrai quell'espressione finirai per farti venire le rughe."
Jace non rise alla battuta, non che Alec se lo aspettasse. Era sconvolto e Jace lo sapeva. Non sarebbe riuscito a farla franca con le sue solite battute pessime.
"Presumo che con Magnus sia andata male. Si è tanto arrabbiato per Micheal?"
Alec si lasciò andare sul divano e affondò sul cuscino.
"Nah. Anzi ha detto che non gli importava. È andata male per un altro motivo. Spero che almeno Micheal sia contento per la scommessa. Devo ammettere che per te mi dispiace meno"
Jace si sedette vicino a lui appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
"Smettila di fare battute ti prego. Non ti ho mai visto così per un ragazzo. Che cosa ti succede?"
Alec si portò una mano sugli occhi e quesi biascicò le parole.
"Vorrai dire cosa NON mi succede."
Jace abbassò lo sguardo affranto.
"Sai, Isabelle quasi sperava che avessi trovato l'uomo giusto per te. E sinceramente anche io. Non si può fare proprio nulla?"
Alec rise amaramente.
"Per quanto riguarda me non si salva nulla. Non voglio stare con una persona che sta con me per compiere una missione di volontariato. Ho bisogno di divertirmi e svagarmi un po'. Vuoi venire con me al Jade Wolf? Così guarda caso incontro il tuo amico Micheal gli spacco la faccia."
Jace si girò verso di lui.
"Mi dispiace per Micheal. Si è sentito rifiutato da te e quando ha visto Magnus non ci ha visto più. Effettivamente mi aveva detto qualcosa riguardo il fatto che avrebbe preferito uscire con te più volte prima di.... hai capito."
Alec alzò la testa dal divano.
"E non poteva dirmelo lui?"
"Non lasci molta scelta Alec. Per te o è tutto o è niente. Anche con Magnus, cosa c'è di male se si preoccupa per te? Forse è perchè non ti voleva portare a letto come la maggior parte dei ragazzi gay che incontri? Forse se dal primo momento fossi stato sincero con lui sarebbe stato sincero con te. E forse, dico forse, è una persona che va oltre l'aspetto fisico."
"Forse perchè lui mi ha visto solamente come un animale da salvare?"
Jace si mise in posa come per dire "tutto può essere"
"Sono tutte supposizioni che rimarranno supposizioni se non alzi le chiappe da quel divano e non vai da lui."
Alec sbuffò. Non voleva andare da nessuna parte. Era stanco sia fisicamente che mentalmente e non ce la faceva a pensare, però Jace non voleva mollare l'osso.
"Alec, nella vita nessuno fa niente per niente. Magnus si è avvicinato a te perchè avrà visto qualcosa che va oltre all'animale da proteggere o al belloccio che ti credi di essere. La cosa più giusta da fare è chiederlo a lui, non a me che trovo impossibile che ti abbia sopportato per due appuntamenti di fila."
Alec riuscì a ridere. Si promise di provare a seguire il suo consiglio, non prima di una dormita per schiarirsi le idee. L'amico capì e si preparò per uscire.
"Vado con gli altri al Jade Wolf. Non credo che ci raggiungerai."
"Penso proprio di no."
Jace allungò il braccio verso l'amico.
"Allora ti vedo quando ti vedo."
Alec prese il braccio dell'amico, che lo tirò su per stringerlo in un abbraccio. Jace ci mise tutto l'affetto fraterno, e anche Alec. Non si abbracciavano tanto spesso ma comunque trovò familiarità nella stretta del fratello.Sperava che, insieme alla dormita, l'avrebbe aiutato a donargli la forza e la fiducia necessaria per fare quello che aveva in mente.

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