Chapter Thirty Nine

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Qualche giorno dopo..

Francesca's pov

Sono le otto di mattina. La mia sveglia suona, ma chi l'ha messa?

Tu scema

Ma grazie coscienza, sei davvero d'aiuto.
Decido di spegnerla e alzarmi. Mi preparerò la colazione e visto che ci sono farò qualcosa di buono, metterò in pratica le mie doti culinarie anche per sorprendere Gio.

Se lei non fa il primo passo verso di me, lo farò io.
Forse essere codardi con le persone a cui tieni non è sempre la soluzione migliore.

Scendo in cucina dopo essermi lavata il viso e i denti e mi metto al lavoro.
Ho deciso di preparare le crêpes con la nutella e il capuccino, non male come colazione direi.

Inizio a fare il composto in una ciotola, poi prendo la pentola e accendo il fuoco.
Mentre cucino sono assorta dai miei pensieri e la mia mente vaga nell'immaginazione, nell'impossibile.

Verso l'impasto sulla teglia calda e aspetto. Mi gira la testa. Mi sento debole.
Credo sia normale, sono appena uscita dall'ospedale.

Non ci do peso e continuo a fare ciò che avevo iniziato.

Afferro il manico della pentola per far girare la crêpe ma qualcosa me lo impedisce. Non riesco a muovere il braccio, fa male.

Lascio la presa con molta difficoltà. Spengo il fuoco e mi siedo. Decido di aspettare qualche minuto e riposarmi. Sarò stanca.

Nel frattempo sento che al piano di sopra qualcuno sta camminando, sarà Gio.
Molto probabilmente si è appena svegliata.

La aspetto. Mi faccio aiutare da lei, è una bella idea per riavvicinarsi.

Cinque minuti dopo infatti scende le scale una ragazza sorridente e felice, un po' troppo felice.
Mi sento mia nonna che quando mi vedeva troppo sorridente pensava che avessi il moroso e da lì partivano le mille domande e l'interrogatorio seguito dalle raccomandazioni..ahah il bello è che io magari manco ce lo avevo il ragazzo ma dettagli.

Modalità nonna attivata--> ON

Mi alzo in piedi, vado verso di lei. Lei viene verso di me.
È lei la prima ad allargare le braccia, io copio i suoi movimenti e per fortuna ora il braccio riesco a muoverlo.
Ci abbracciamo. Forte.

'Franci scusa ma..'

'Shh non c' è bisogno di parlare ora, sono i nostri cuori a farlo'

'Abbracciami'

Rimaniamo abbracciate per lunghi minuti. Ci stacchiamo e ci sorridiamo. È incredibile come con un abbraccio e uno sguardo si possano risolvere un sacco di problemi..

'Gio non mi devi dire nulla?'

'Bhe si, forse si ma non so se ti piacerà..credo che mi odierai dopo questo'

'Non posso odiarti'

'Che hai combinato di così grave? Sembri così felice'

'Lo sono, in parte lo sono'

La guardo perplessa. Non capisco. Non riesco a connettere ciò che mi sta dicendo..

'Bhe ecco vedi io..io sto..'

to be continued..

Gli angeli esistono//Shawn Mendes//Wattys2018/COMPLETATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora