Stringesti il tessuto del tuo costume con mani tremanti, mentre lo sguardo di tua madre rimase fisso su di te. Nel tuo petto, il tuo cuore stava battendo selvaggiamente e sentisti il tuo respiro divenire sempre più irregolare ad ogni secondo.
Lei ti fissò semplicemente, con sorriso malevolo. «È davvero una piacevole sorpresa incontrarti qui».
«(Nome)...?» Shouto ti rivolse uno sguardo confuso. «Lei chi è? Come fa a conoscerti?»
Ti ritrovasti incapace di rispondere. Nonostante i tentativi, non riuscisti a formulare alcuna parola. Sentisti la gola secca come carta vetrata, una sensazione rovente formicolò lungo la tua pelle. Le tue labbra tremavano incontrollabilmente, suggerendoti di portare una mano tremolante sulla tua bocca, tentando di mascherare la tua paura.
Tua madre ridacchiò, avendo notato il tuo timore. «Non c'è bisogno di essere così spaventata. Una riunione di famiglia è un'occasione felice, no?»
«Riunione di famiglia?» L'espressione confusa di Shouto iniziò a diventare cupa e uno sguardo molto più grave si fece strada sul suo volto. Corrugò le sopracciglia e strinse gli occhi in tua direzione. «(Nome). Dimmi che diavolo sta succedendo».
Deglutisti a fatica, mandando giù quel nodo doloroso, lungo la gola. Ancora non riuscivi a spiccicare una parola.
«Sono ferita, tesoro». Tua madre ti rivolse un broncio beffardo, simulando dispiacere. «Non hai raccontato ai tuoi amici di noi? Pensavo di aver cresciuto una figlia più rispettosa di così».
«Figlia...?!» L'espressione allarmata era pienamente visibile sul volto di Shouto. Si avvicinò a te, posando una mano forte sulla tua spalla tremante. Ora, ti stava osservando con sguardo preoccupato. «... sono qui per te. Per favore, dimmi solo che cosa sta succedendo».
Espirasti tremante, cercando di calmare le palpitazioni nel tuo petto. «... ora non c'è tempo per questo». La tua voce era debole e roca e non potesti fare a meno di sussultare per quanto spaventata sembrasse. «Prima dobbiamo aiutare Izuku-kun e l'altro uomo».
«Ne ho abbastanza del tuo piccolo atto di coraggio», sputò Stain. «Dal primo minuto in cui sei arrivata qui, non hai fatto altro che tremare e rannicchiarti come la debole larva quale sei. Sei spaventata. Invece di pensare a come salvarli, sei più concentrata sulle tue paure». Socchiuse gli occhi, finché le sue pupille iniettate di sangue non vennero ridotte a sottili fessure. «Quel tipo di falso senso dell'Eroe mi fa venire il voltastomaco».
Il respiro ti si bloccò in petto. Le sue parole ti avevano colpita nel cuore come coltelli. «N-no... ti sbagli. Io voglio salvare-»
«Una come te non potrà mai essere un'Eroina», ringhiò. «Tu sei proprio ciò che c'è di sbagliato nella nostra società».
Le deboli mani che prima erano serrate in stretti pugni caddero senza vita lungo i tuoi fianchi. Potesti sentire l'inizio delle lacrime punzecchiare i tuoi occhi.
... non è vero. Io voglio salvarli. Devo salvarli. Però-
«-sono spaventata», espirasti.
Sentisti le tue guance bruciare e grosse lacrime rotolare lungo la tua pelle.
Aveva ragione. Incontrare tua madre in quel modo ti aveva resa più spaventata che mai. Eri così terrorizzata che avevi permesso alla tua paura di paralizzarti, mentre avresti dovuto correre verso Izuku nell'esatto momento in cui i tuoi occhi si erano posati su di lui.
Sono un fallimento di Eroina.
«Ehi, ehi», ribatté tua madre. «Non trattarla così male. In parte è colpa mia, che non l'ho educata a dovere quando avrei dovuto. Ma vedi, (Nome)? L'avevo già detto in passato, giusto?», sorrise dolcemente, gli angoli della sua bocca si contrassero per la gioia. «L'ho sempre saputo che non eri tagliata per fare l'Eroina».
STAI LEGGENDO
A True Hero (Bakugou Katsuki x Reader) TRADOTTA
FanfictionEssendo stata esposta al mondo dei criminali sin dalla più tenera età, affronti il tuo futuro a cuore pesante, desiderando nient'altro che lasciarti il passato alle spalle. Dato il fatto che stai ancora lottando per venire a patti con i tuoi stessi...