«Che hai da dire, stronzo?! Ehi! Sto parlando con te, coglione!»
Sospirasti pesantemente, guardando come il tuo ragazzo di cattivo umore fosse impegnato a litigare con un'altra persona. Quasi stavi male per i ragazzi che compivano lo sbaglio di provare a flirtare con te; era uno scenario che non finiva mai bene. Ma, a dirla tutta, non ti era sconosciuto il suo atteggiamento eccessivamente protettivo--non che lo rendesse più piacevole averci a che fare.
Il ragazzo indietreggiò ed alzò le mani. «Amico, rilassati. Stavo solo chiacchierando un po' con lei; non c'è bisogno di perdere la calma».
«Tu non dici a me cosa fare», ringhiò Katsuki. «È la mia ragazza, stronzo. E so per certo che ti ho visto posare una mano sulla sua spalla».
«L'ho toccata a malapena», protestò.
«Ma l'hai fatto. Ti ho visto con questi miei due occhi--ho visto quelle tue sporche dita cercare di palpeggiarla».
«Palpeggiarla?» Il ragazzo lo fissò sbalordito, quasi incredulo di ciò che stava sentendo. «Amico, hai davvero perso la testa o qualcos'altro. Non sapevo avesse il ragazzo, chiaramente, ma non ho fatto niente di male. Cerca di calmarti».
Un debole sospiro scappò dalle tue labbra. «Mi dispiace, ma lo stai dicendo alla persona sbagliata».
Prima che il ragazzo potesse dire qualcos'altro, Katsuki aveva già stretto la mano a pugno e la stava brandendo a pochi centimetri dal viso dell'obiettivo. Ridusse gli occhi a due fessure.
«La prossima volta, vai ad infastidire la ragazza di un altro. A meno che tu non stia cercando di farti rompere il culo».
Lo studente arricciò il naso in evidente disgusto. «Amico, fottiti». Posò la sua mano sulla spalla di Katsuki, spingendolo forzatamente, come uno scintillio luminoso attraversò i suoi occhi scuri. Ora, con un ringhio sulla sua espressione, si girò, unendosi alla folla.
Notasti come il biondo stesse tremando sul posto; praticamente agognante di andare nei corridoi a frantumare la mascella del ragazzo. Ti fece sospirare delusa, realizzando che la strada per imparare a tener sotto controllo la sua gelosia fosse ancora lunga.
«Andiamo», lo spronasti, tirandolo delicatamente per il braccio. «Katsuki-kun, dobbiamo andare in classe adesso. Preoccupati di picchiare quel ragazzo un'altra-»
Ti fermasti.
Non perché la tua gola si fosse bloccata, o perché avessi visto qualcosa che avesse catturato la tua attenzione, ma perché la voce che stava parlando non era più la tua. Sbattesti lentamente le palpebre, girando la testa per vedere che stessi letteralmente guardando te stessa.
E fu in quel momento che realizzasti non fossi più nel tuo corpo.
«EEEH?!!»
-
«A-aspetta-aspetta-aspetta...!», gemesti. «Calmiamoci—cerchiamo di calmarci un secondo e pensiamoci. Voglio dire... dev'esserci una qualche spiegazione logica per questo, giusto?»
Sono nel corpo di Katsuki-kun e lui è nel mio corpo. È-è tutto okay; va tutto BENE qui. Stiamo bene—questo non è nulla di speciale.
Deglutisti a fatica.
... non stiamo AFFATTO bene.
«Dio santo», mormorò Katsuki e guardasti la tua testa scuotersi in disapprovazione. «È un sogno? O un qualche scherzo malato?»
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A True Hero (Bakugou Katsuki x Reader) TRADOTTA
FanficEssendo stata esposta al mondo dei criminali sin dalla più tenera età, affronti il tuo futuro a cuore pesante, desiderando nient'altro che lasciarti il passato alle spalle. Dato il fatto che stai ancora lottando per venire a patti con i tuoi stessi...