{63}: Cambiamenti Non Così Sottili

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Oscurità, di nuovo.

Era tutto nero e non sentivi assolutamente nulla attorno a te. Ma anche con l'assenza di sensazione, sembrò come se ti trovassi in un sogno lucido. Eri cosciente del fatto di essere come fuori dal tuo corpo. Non avevi bisogno di guardare le tue gambe, sapevi già che non avresti visto niente. Stavi semplicemente galleggiando senza vita attraverso l'oscurità; un'apparizione spettrale che si stava muovendo verso un'altra dimensione. E sebbene non fossi in grado di provare nulla sulla tua pelle, potesti comunque sentire. Lontano da dove ti trovavi, riuscisti ad udire due voci parlare. Sembravano distanti, ma allo stesso tempo vicine. E sapevi che stavano parlando con te.

"Ciao, amore mio".

La prima voce ti chiamò, era un tono, in qualche modo, debole e femminile. Sembrava familiare, ma, per qualche motivo, non riuscisti a comprendere chi fosse. E poi l'altro.

"È passato un po' dall'ultima volta che abbiamo parlato, eh? Sta iniziando a mancarmi la mia piccola ragazza".

Piccola ragazza...? Non riuscisti a capire di cosa stessero parlando. Anche i ricordi ti avevano abbandonata. A dire la verità, sembrava come se non sapessi nulla; fossi nulla. Di chi erano quelle voci che ti stavano chiamando? Avevi bisogno di saperlo in quel preciso istante, più di qualsiasi altro momento.

"È tutto okay, tesoro. La rivedremo presto. Ma non posso mantenere questo potere troppo a lungo. Dobbiamo tagliare".

La seconda voce fece una pausa. "Ah--giusto. Un peccato, davvero. Volevo solo congratularmi con lei per aver sbloccato una nuova parte della sua Unicità. Ma più di ogni altra cosa, volevo avvertirla. Perché questo suo potere... comporta un grande rischio al suo corpo. Non è naturale--non dovrebbe essere usato da lei. Non ci guadagna nulla ad usare ciò che ha appena scoperto. Volevo assicurarmi che non se lo dimentichi. Il suo VERO potere".

Non riuscisti a capire come fosse possibile--sebbene non fossi in grado di vedere, in qualche modo, avvertivi qualcosa. Perché la voce dell'uomo che aveva appena parlato si era fermata di nuovo e sembrò come se un inquietante ghigno si stesse formando sulle sue labbra.

"Ricordi il potere che abbiamo visto quando eravamo insieme? Quel glorioso potere. Un potere come il tuo, che può togliere qualunque cosa dal suo percorso; strappare la vita delle persone dai loro corpi. È davvero bello. È il potere perfetto, mia cara. È il potere perfetto... per una criminale".

Annaspasti in cerca di aria.

Questa volta, i tuoi occhi si erano aperti. Ottenesti il controllo dei tuoi arti, che apparivano intorpiditi e fiacchi. Ma, ciononostante, capisti di essere uscita dallo stato di trance. Con un leggero grugnito che scappò dalle tue labbra, girasti il collo a lato, notando due orbite cremisi che fissavano intensamente la tua figura.

"Era ora, idiota", ti accolse Katsuki con il suo solito tono burbero, le sue sopracciglia si corrugarono mentre ti osservò. Ma poi, il suo sguardo si addolcì, insieme alla severità della sua voce. "... come ti senti?", aggiunse più gentilmente. "Hai male da qualche parte?"

Sollevasti lentamente il tuo corpo, i tuoi occhi vagarono svogliati per la stanza. Non ti ci volle molto per capire che ti trovavi nell'infermeria di Recovery Girl, sdraiata su uno dei letti.

Grugnisti, massaggiandoti le tempie. "Ugh... credo di essermi sentita meglio. Prima sono svenuta o cosa?"

"Ebbene sì", affermò Katsuki. "Sei fortunata che ti stessi tenendo fra le mie braccia. Saresti potuta cadere e battere la testa, o peggio".

"Capisco...", espirasti. "Grazie, Katsuki-kun. Per esserti occupato di me".

Roteò gli occhi. "Ovvio che l'ho fatto. Che genere di ragazzo lascerebbe la propria fidanzata mentre è priva di sensi?"

A True Hero (Bakugou Katsuki x Reader) TRADOTTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora