{30}: Cena della Yuuei (Pt.3)

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Dopo essere ritornata al tuo tavolo per finire il tuo cibo, gli insegnanti iniziarono a fare altri piccoli discorsi rivolti agli studenti seduti. Con tuo sollievo, non durarono a lungo e la parte della serata dedicata ai discorsi giunse ad una rapida conclusione. Avendo catturato l'attenzione della folla per un tempo sufficiente, gli insegnanti congedarono gli studenti, che erano ora liberi di lasciare i loro tavoli e di vagare per la sala a loro piacimento.

Ti alzasti e ti preparasti ad andare, lanciando una rapida occhiata verso il biondo cenere, che era seduto accanto a te. Sembrò essere nel bel mezzo di una conversazione con Eijirou e Sero, che ridacchiavano.

«Diglielo e basta», esortò Sero. «Non puoi più negarlo ancora a lungo. È fin troppo evidente».

Il ragazzo dai capelli cremisi annuì con la testa. «Se non riesci a farlo, allora non puoi considerarti uomo».

«Idioti, siete ciechi o cosa?!» Le guance di Katsuki si colorarono di rosso, mentre urlò rabbiosamente ai suoi compagni di classe. «Vi ho detto che vi sbagliate! Smettetela subito!»

Eijirou rilasciò un debole sospiro. «Sei davvero deludente se pensi che gli altri non se ne siano accorti. Posso quasi garantirti che più di metà della nostra classe lo sa. Sembra che (Nome)-chan sia l'unica che non l'abbia ancora realizzato».

Ti incuriosisti alla menzione del tuo nome. Dato che erano così vicini, riuscisti a sentire ciò che stavano dicendo. Però, non sapevi ancora cosa stessero discutendo. «Che cosa non ho realizzato?», chiedesti.

Katsuki sobbalzò sul suo posto, evidentemente spaventato dal modo in cui ti eri unita alla conversione. Si alzò improvvisamente, dando le spalle ai due ragazzi con guance brucianti.

«N-non è niente», balbettò. Espirò tremante, grattandosi nervosamente la nuca. Sbattesti le palpebre confusa, non capendo cosa lo stesse agitando così. Si avvicinò a te, abbassando la voce. «Ascolta. Qualsiasi cosa ti dicano quei ritardati, non è vera, okay? Non credere a niente di ciò che ti dicono», corrugò le sopracciglia.

Per un momento, pensasti di aver notato una punta di preoccupazione sul suo volto.

«Okay...?», dicesti ancora confusa da tutto ciò.

Eijirou e Sero ridacchiarono silenziosamente dietro di te. «Guarda che ti sentiamo, amico. Non preoccuparti, non diremo nulla. Dopo tutto, questa è una cosa di cui devi occuparti tu», sollevarono sfacciatamente i pollici verso il biondo. «Buona fortuna, Esplosivino».

«VOLETE LEVARVI DAL CAZZO, IDIOTI?!!»

Desti a Katsuki una gentile pacca sulla schiena, cercando di calmarlo. Aveva chiuso le sue mani in stretti pugni, ringhiando duramente verso gli studenti sghignazzanti. Sapevi che sarebbe stato meglio non chiedergli che cosa lo avesse sconvolto così, quindi decidesti di lasciar perdere. Però, non potesti fare a meno di chiederti perché fosse saltato fuori il tuo nome.

Cos'è che tutti quelli della nostra classe sembrano sapere tranne me?

«Andiamocene da qui», borbottò Katsuki. «Questi stronzi mi stanno facendo incazzare».

«Va bene», annuisti. «Allora, andrò a vedere Izuku-kun e gli altri per un po'».

Ti lanciò uno sguardo confuso, come se avessi appena detto la frase più idiota di tutti i tempi. «Ma che cazzo...? Mi hai promesso che saresti rimasta con me!!» Si aggrappò al tuo braccio, tenendoti premuta contro di lui.

Ti allontanasti dalla sua presa, ma egli non mostrò alcuna intenzione di volerti lasciare.

«Sarà solo per un paio di minuti», lo rassicurasti. «Tornerò subito da te e rimarrò con te per tutto il resto del tempo. Volevo solo scambiare due parole, tutto qui».

A True Hero (Bakugou Katsuki x Reader) TRADOTTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora