"Magnus, basta così per oggi. La testa mi sta iniziando a far male sul serio..."
Era dal primo pomeriggio che Clary era a casa di Magnus. Quegli incontri stavano andando avanti da giorni e Magnus era stato costretto a portare avanti la lettura dei tarocchi solo fino a mezzogiorno.
"Ok, per oggi finiamola qui. Però domani dobbiamo assolutamente continuare."
Magnus si sedette sul divano vicino a Clary. Tentare di capire chi le avesse messo quel blocco nella mente stava diventando un'impresa. Chiunque fosse era così potente da non aver lasciato nient'altro che una firma anonima. Liber. Facendo alcune ricerche aveva scoperto che la parola latina Liber era spesso collegata a Razialis Archangeli. All'angelo Raziel. E Magnus aveva escluso a priori che potesse essere coinvolto. Non si era neanche certi della sua esistenza. Dopotutto la storia degli Shadowhunters era solo una storia. Era come supporre che i miti greci fossero reali. Era più probabile che qualche demone superiore volesse emularlo per scherzo o altro. In tutti i casi, era una bella gatta da pelare e Clary era sempre più nervosa nonostante cercasse di nasconderlo il più possibile.
"Magnus ti prego concentrati. Qualcun altro sarà stato nella mia stessa situazione in passato. Non posso essere un caso unico."
"Infatti non lo sei. Gli stregoni come me erano degli esperti nel creare blocchi mentali e nell'eliminare ricordi. E oserei dire che la paga compensava ampiamente il servizio richiesto"
A Magnus non sfuggì lo sguardo contrariato di Clary nel sentire quell'ultimo aneddoto.
"Pensi che possa essere opera di uno stregone?"
"Se lo fosse credo che lo saprei perché avrebbe un'aurea molto potente. È come un allarme che acuisce i sensi"
Nel bel mezzo della conversazione, si sentì uno squillo di cellulare. Doveva essere quello di Clary. Di solito Jace la chiamava a quell'ora per chiederle quando sarebbe tornata. "Come se me la mangiassi" Pensò Magnus. Quella suoneria che squillava solo quando era Jace che la chiamava dava ai nervi.
"Devo rispondere"
Magnus le fece segno di andare mentre Clary si dirigeva al bagno per parlare con il suo fidanzato. Malgrado lo sforzo che richiedeva il caso di Clary, gli piaceva essere in sua compagnia. Avere un compito serio da svolgere faceva in modo che la mente e il cuore non andassero per conto loro. Non sempre riusciva a indirizzarli nella direzione che avrebbe voluto senza far guerra con se stess . Il suo cuore non gli dava tregua e non perdonava ciò che invece la mente aveva freddamente escogitato e preparato. Avere Clary a casa sua gli faceva bene nonostante Jace e le sue chiamate ansiose. Dopo dei minuti, Clary ritornò nel salone di Magnus sorridente. Doveva essere una buona notizia se riusciva a ridarle il sorriso dopo delle giornate così stressanti .
"news interessanti da fuori?"
"oh... niente"
"andiamo! Cos'è un segreto? Entrando e uscendo dalla tua testa ti conosco meglio di tua madre ormai. Non puoi più nascondermi niente"
Ci fu un silenzio che rese tutto abbastanza esaustivo. Quando Clary evitava il suo sguardo e si rifiutava di parlare voleva dire che nel discorso ci si avvicinava a una persona a cui Magnus teneva molto.
"Maryse, la madre di Jace, mi ha invitata a cenare da loro. Per fortuna ci sarà con me anche Simon che già la conosce"
Magnus dedusse che se c'era Simon ci sarebbe stata anche Isabelle, la sua fidanzata. "Verrà anche Alec?"
Era più forte di lui. Nonostante tutto quello che era successo tra di loro, Magnus voleva sempre rimanere aggiornato su Alec e su quello che gli succedeva. Aveva deciso che per evitare di brancolare nel buio almeno questo se lo doveva concedere. Era inutile provare a non pensare ad Alec perché anche solo girando per casa la sua figura gli compariva davanti come una proiezione. A volte, per quanto erano vivide nei suoi ricordi pensava che le creasse involontariamente lui con la sua magia, ma onestamente, non voleva porsi domande mentre seguiva con lo sguardo i movimenti che Alec usava fare quando alloggiava a casa sua. Poteva essere insano e folle e sicuramente non lo riavrebbe riportato in quella casa, ma a Magnus non gli importava perché quelle immagini lo aiutavano a ricordare che Alec Lightwood era stato nella sua vita, anche se per poco.
"Non lo so. Probabilmente sì"
Magnus annuì non sapendo cosa stesse provando in quel momento perché mentalmente era rassegnato, ma la fantasia si liberò incontrollata ponendosi domande che avrebbe dovuto evitare. Forse se fosse stato ancora con Alec, sarebbe andato con Clary alla cena per conoscere sua madre. Avrebbe voluto. Probabilmente sarebbe stato nervoso davanti l'armadio per ore indeciso su cosa mettersi fino a quando Alec lo avrebbe calmato avvolgendolo tra le sua braccia. Scacciò quell'immagine lontana anni luce dalla realtà per cambiare argomento.
"Mi hanno detto che Maryse è una donna straordinaria"
Clary rilassò le spalle sollevata dall'improvviso cambio di argomento.
"Lo è. Ha adottato e cresciuto Jace come suo figlio, quindi è come se fosse mia mamma"
"a proposito...Isabelle? Come sta? "
Clary riabbassò lo sguardo e Magnus immediatamente capì che anche quella domanda era altrettanto scomoda anche se non capiva il perché.
"Lei sta bene... è abbastanza incazzata con te per come è finita con Alec, ma è da capire. Lei non sa tutta la storia"
Magnus annuì, anche se sotto sotto gli dispiaceva.
"è comprensibile. Ho tradito suo fratello con una delle mie ex."
"Questo è ciò che tu hai detto ad Alec. Non sono sicura che Izzy lo sappia. E comunque non lo avresti fatto"
"è importante che lui continui a pensarlo"
"Ne abbiamo già parlato Magnus. Sarai pure uno stregone ma non puoi capovolgere la realtà in questo modo. La verità è più importante delle tue inutili insicurezze"
Magnus si sdraiò sul divano. Percepiva la tensione delle sue spalle e non voleva che Clary lo vedesse tentennare così. Voleva chiudere l'argomento.
"Non voglio riprendere il discorso. È meglio che io sia fuori dalla vita di Alec. Adesso, va e goditi la cena"
"Non è così facile Magnus. A volte penso che sia colpa mia...."
"non lo pensare neanche per scherzo. Hai solo anticipato l'inevitabile. Io ed Alec siamo troppo diversi e a lungo andare lo avrebbe visto lui stesso"
Magnus stava pensando ai suoi occhi da gatto che erano riapparsi poche ore prima che lui ed Alec si lasciassero. Aveva visto le iridi gialle passando vicino allo specchio della sua camera da letto ed era stato uno shock. Clary stava uscendo quando si fermò sulla soglia dell'appartamento..
"Non posso dire che questo mi conforti. Ti faccio sapere se domani sarò qui."
Magnus non la sentì finire la frase perché, come ogni giorno, controllava stupidamente dalla finestra del suo loft se un ragazzo alto e moro camminasse per le strade di Brooklyn.