Alle sei del pomeriggio Magnus tornò a casa dopo una lunga giornata. Sfortunatamente, sarebbe stata la prima delle tante. Le Sorelle di Ferro gli avevano chiesto se durante il giorno, fosse disponibile per installare delle piccole "sorprese magiche" contro i demoni approfittando del fatto che con la luce non si facevano vivi in città. Adesso che ci pensava "chiesto" non era il termine esatto per descrivere come le Sorelle facevano le loro richieste. Magnus non si lamentava perché da un lato sapeva che tutto ciò che avevano quasi imposto di fare era un modo per salvare più vite umane. Poteva ritenersi soddisfatto perché era stato molto ingegnoso con le sue trappole e, avrebbe voluto vederle funzionanti. Infatti, aveva deciso di fare il turno di notte nel caso di ulteriori attacchi. Tuttavia, l'unico problema sarebbe stato dirlo ad Alec. Magnus già sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di convincerlo a non andare, ma non poteva stare lì a guardare i demoni che invadevano la sua città. Dalla camera da letto sentì la porta aprirsi e senza neanche rendersene conto, ritornò in salone sperando di vedere rincasare Alec. Lo vide levarsi la giacca prima di entrare in salone e pensò a quanto fosse incredibile riaverlo lì in casa sua. Tutte le difficoltà che avevano avuto sembravano un ricordo lontano nonostante le difficoltà per superarle. Alec era di spalle e non aveva ancora visto che Magnus lo aveva raggiunto all'entrata. Stava appendendo la giacca sull'appendi abiti quando Magnus si avvinghiò dietro di lui. Respirò quel profumo famigliare che amava e che ormai associava sempre e unicamente ad Alec. Magnus sentì una strizza al cuore quando sentì la sua risata risuonargli nel petto.
"Anche tu mi sei mancato"
Alec gli sfiorò la mano e a Magnus bastò questo per allentare la pressione della stretta. Alec si girò e gli stampò un bacio sulle labbra. Magnus lo trattenne per proseguire il bacio e Alec sembrò voler esaudire il suo desiderio. Fu lui il primo a staccarsi sotto i lamenti di disapprovazione di Alec.
"Dove sei stato oggi? Non che fossi preoccupato"
Era stato preso dal suo lavoro quel pomeriggio, quindi non era riuscito a informare Alec sull'ultima idea delle sorelle di ferro.
"Dalle Sorelle"
Non era la risposta che Magnus avrebbe voluto sentire, ma se lo tenne per sé.
"Tutto il giorno? Da quando ci siamo separati questa mattina?"
Alec sembrò meditare prima di rispondere alle domande di Magnus. Odiava il fatto che si sentisse sotto processo, ma doveva sapere.
"Sì. Non ero da solo. Simon e Jace sono venuti con me"
Magnus capì che avrebbe dovuto tirargli più informazioni con le pinze. Provò a mirare dritto a ciò che voleva sapere.
"Che cosa avete fatto tutti e tre lì?"
Alec ci mise ancora più tempo a rispondere e questo per Magnus fu già una risposta.
"Abbiamo iniziato l'addestramento dentro delle sale di allenamento attrezzate a secona del tipo di combattimento"
Combattimento? Come avrebbero fatto dei semplici mondani a sapere che tipo di combattimento servisse per uccidere un demone?
"E i vostri allenatori sono esperti di ogni tipo di lotta?"
Alec annuì non prestando attenzione a quanto per Magnus tutto ciò fosse assurdo.
"Quindi presumo che vi allenate con le spade angeliche?"
Alec scosse la testa senza notare di quanto sforzo occorresse a Magnus per restare calmo.
"Per adesso solo lotta libera senza maneggiare armi"
Ci fu un silenzio che bastò a far metabolizzare a Magnus i dettagli della loro conversazione.
"Quindi un allenatore di Karate e Kung fu sta incoraggiando e addestrando dei ragazzi a combattere contro dei demoni assassini? È questo il meraviglioso piano delle Sorelle? Mandarvi a morire tutti quanti?"
"ognuno di loro si è saputo difendere davanti a un demone. Non ad ucciderlo, ma almeno danneggiarlo in tempo per scappare. In più, secondo degli studi delle Sorrelle gli Shadowhunters erano guerrieri addestrati a qualunque tipologia di lotta"
"Gli Shadowhunters avevano sangue angelico che li rendevano più veloci e agili e in grado di resistere alle rune. Voi siete solo degli umani"
"Questo non puoi dirlo. E comunque, meglio tentare che rimanere ogni notte in pensiero per te. Pensi che io non abbia notato che a notte fonda esci per poi ritornare alle prime luci dell'alba? Oltre che per debole mi prendi pure per cretino?"
magnus sentì il suo cuore affogare nello sconforto nel sentire che Alec aveva questo pensiero di lui.
"Non penso minimamente che tu sia debole, né tantomeno cretino. Dico solo che questo piano delle sorelle è una follia e che dovresti stare al sicuro"
Magnus sentì l'inquietudine colpirlo di petto, o forse erano solo gli occhi di Alec che non si staccavano da lui.
"Se per una volta ti prendessi la briga di chiedermi che cosa ne penso io riguardo a questo, ti direi del perché voglio farlo. Non solo perché ti potrei aiutare in qualche modo, ma per combattere insieme a Jace e sentire quel senso di completezza che non ho mai più provato da quando ero bambino. Da quando ho perso Max"
Le mani di Magnus erano affette da un tremolio incontrollabile e cercò di controllarlo per non far vedere ad Alec quanto fosse arrabbiato con se stesso per averli mentito per così tanto tempo.
"Come potrebbe essere la tua vita completa se non farai altro che ferirti e uccidere demoni per il resto della tua esistenza?
Gli occhi marroni scuro di Alec lo scrutarono a fondo, come se la risposta alla domanda fosse lì ma tardasse a farsi esprimere.
"Ho capito che ne vale la pena da quando ho più di una persona per cui combattere. Sei d'accordo?"
Dietro quella domanda c'era la sua risposta che non aveva bisogno di arrivare. Avrebbe potuto ripetergliela lui e niente sarebbe cambiato, neppure la risposta. Avrebbero combattuto per loro e per le persone a cui volevano bene. Questo non calmava del tutto Magnus, ma era già qualcosa su cui riflettere. Gli sorrise debolmente sperando che finalmente la pace fosse giunta tra loro.
"Lo sono, Alexander. Scusa, da ora in poi cercherò di appoggiare ogni tua decisione. Ho bisogno solo di... abituarmi all'idea"
Magnus era seduto in salone e Alec lo raggiunse rassicurandolo con il sorriso.
"Fidati che ci si abitua a tutto nella vita. Tranne alla bellezza dei tuoi occhi di gatto. E a tante cose di te che adesso sono troppe coperte"
Magnus rise chiedendosi anche lui se si sarebbe mai abituato alla presenza di Alec Lightwood nella sua vita