Alec stava percorrendo le scale nascoste dietro il giardino per raggiungere le cripte sotterranee. Aveva deciso di iniziare da lì perché era il luogo dove si era tenuto il processo di Magnus e molto probabilmente le celle di cui aveva parlato Magnus si trovavano in una stanza segreta dell'Istituto in cui non aveva mai messo piede. L'incantesimo di Magnus era riuscito alla perfezione, tanto che anche la voce era identica a quella di Isabelle. Non sarebbe durato in eterno e, sebbene una pozione avrebbe avuto un effetto più duraturo, per agire in fretta avevano deciso di puntare su un incantesimo di breve durata. Magnus si trovava nelle vicinanze dell'Istituto e per comunicare con Alec stava usando un auricolare.
"Lo hai già trovato?"
"Sono qui solo da cinque minuti, Magnus"
"Chiedi indicazioni"
"E cosa chiedo? "scusa potreste gentilmente dire dove tenete vampiri, seelie e altre creature da queste parti?" "
"beh, potresti iniziare da tuo padre"
"Non credo che troverebbe sincero questo improvviso interessamento da parte di Izzy per il Clave. Però potrei sfruttare questa parentela"
Alec aveva adocchiato due guardie ai lati di un imponente portone. Era sicuro di non essere mai entrato là dentro prima del processo di Magnus. Qualcuno scambiava due parole con i buttafuori e poi entrava e Alec si chiese se andare lì e dire nome e cognome fosse sufficiente. Si avvicinò tenendo in mente che in quel momento era un'altra persona ed uscirsene con "sono Alec Lightwood" nei panni di Isabelle non sarebbe stato molto saggio. Le guardie erano tutte e due vestite di nero ed non avevano niente da invidiare agli armadi in quanto larghezza.
"Salve, potreste dirmi cosa c'è dietro quella porta"
La guardia di sinistra alzò un sopracciglio squadrando Alec dall'alto in basso.
"E lei chi sarebbe?"
"Isabelle Lightwood, figlia di Robert Lightwood"
"Isabelle Lightwood?"
Alec si voltò subito per capire chi avesse riconosciuto Isabelle nelle cripte di una organizzazione segreta. Nel vedere il signor Branwell tirò un sospiro di sollievo, almeno era qualcuno che conosceva anche se non capiva che rapporto avesse con Isabelle.
"Cosa direbbe Izzy in questi casi?" Pensò Alec.
"La unica e sola, ovviamente"
Branwell come al solito era su di giri e sembrava che avesse visto un angelo caduto proprio davanti a lui.
"Non mi sarei mai aspettato di trovarla proprio qui! Che sorpresa!"
Branwell gli prese la mano e la baciò. Alec si ripromise di tenerla in ammollo per dieci ore e di bruciarsela nel caso non fosse stato abbastanza.
"Non ho potuto non sentire la vostra conversazione. Che cosa sta cercando signorina?"
"Io? Niente di particolare. Stavo dando un'occhiata in giro. Prima di qualche giorno fa non sapevo dell'esistenza del Clave e volevo farmene un'idea"
Branwell sembrava essersi bevuto dici tazze di caffè sentendo quelle parole.
"Allora sono capitato al momento giusto! Venga che le faccio vedere le stanze più intriganti!"
Branwell gli offrì il braccio e Alec glielo diede promettendosi di farsi una doccia appena possibile. Sentì Magnus borbottare nell'auricolare.
"Lo avevo detto di chiedere informazioni"
Branwell lo stava trasportando per i corridoio elencando tutte le straordinarie gesta del Clave.
"Qui c'è un ritratto in cui si vedono dei membri del Clave che puliscono le strade della città. In quest'altr0 si ritorna 200 anni addietro quando un membro del Clave trovò la cura per il morbo della mucca pazza. Una sciagura. Se non fosse stato per loro non berremmo neanche il latte"
Alec decise di non sentire una frase di più poiché non riuscì a non trovarne una che non elogiasse il Clave. Si chiese come mai nessuno di loro si fosse mai eletto a sindaco o presidente degli Stati Uniti. Possibile che Trump fosse membro del Clave? Ormai aveva imparato che tutto è possibile.
"Oltre a queste nobilissime gesta, il Clave ha contribuito anche a proteggere i cittadini da questi Nascosti"
Branwell annuì con così tanta fermezza che Alec sperò che gli si smontasse la testa.
"Esattamente, signorina, esattamente. E tutto in gran segreto!"
"Secondo lei, come si potrebbe fare per porre una fine a questa minaccia?"
"Neanche l'Angelo tanti anni fa è riuscito in questo intento. Noi possiamo fare solo ciò che è in nostro potere per tenerli a bada"
"Capisco, ma non c'è un modo per "estirpare" questo male? Mi fanno pena queste creature e trovo che una fine dignitosa sia la cosa più giusta da fare"
"Non so cosa dirle signorina. Fosse per me, farei quello che dice lei e anche di più, ma purtroppo non è sempre facile per via delle questioni "burocratiche". E intanto molto persone muoiono per colpa di queste creature"
Dopo alcuni instanti in cui Alec stava provando a trattenersi nel spaccargli la faccia, Branwell riprese parola.
"Sono molto in ansia per suo fratello. Quello stregone lo ha corrotto dall'interno convincendolo a tradire la sua famiglia. Anche Maryse si è lasciata ingannare, ma io l'ho sempre detto a Robert che era una donna facilmente influenzabile e che la doveva tenere d'occhio. È brutto saper predire le cose, ma non esser capace di evitare che accadano"
Alcuni secondi dopo, come se non avesse detto niente riprese nuovamente a parlare.
"La lascio qui vicino all'uscita e torni presto a trovarci. Vede, a suo padre serve che almeno uno dei suoi figli tenga alto il nome della famiglia Lightwood"
Mentre lo guardava allontanarsi, Alec sentì Magnus riaprire la comunicazione con l'auricolare.
"Che figlio di puttana"
"è proprio un coglione. Mi ha mostrato solamente due inutili corridoi con quadri tarocchi. Non vedo l'ora di cacciarli tutti fuori dal mio Istituto"
"E come faremo senza aver trovato quella maledetta stanza?"
"La stanza l'abbiamo già trovata. Ed è quella lì da cui lui mi ha allontanato"
"E come fai ad esserne sicuro?"
"Ha fatto di tutto per tenermi occupato portandomi in quei orrendi corridoi senza farmi vedere niente di rilevante come per esempio la sala del processo. Abbiamo fatto bene a non coinvolgere Isabelle, non si sarebbe fidato di lei neanche se si fosse tatuata la frase i Nascosti Fanno Schifo"
"E tutte quelle moine? Quanto è falso! Rimane il fatto che quella sala è blindata"
"No per chi ha rubato un pass speciale dalla tasca di Branwell"
Ci fu un attimo di silenzio in cui Alec temette di aver perso il collegamento con Magnus.
"E queste abilità di ladro dove le hai imparate?"
"Impari molte cose quando tenti di rubare i soldi di Jace mentre si vanta delle sue qualità inesistenti"
La risata metallica di Magnus diminuì un po' la tensione che Alec sentiva addosso da quando aveva assunto le sembianze di Isabelle.
"Adesso vai prima che Branwell chiami tuo padre o peggio scopra di non avere il pass"
