Alec

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Tra i tanti volti che Alec vide venirgli incontro, quello di Magnus fu il primo su cui continuò a posare gli occhi. Vedendolo così preoccupato, Alec obbligò ogni cellula e muscolo del suo corpo a rimanere fermo accanto a Jace mentre il buco che sentiva crescere dentro il petto si stava allargando. Ogni secondo lontano da Magnus sembrò aumentare quel vuoto invisibile che stava crescendo dentro di lui. Anche Magnus sembrava avesse deciso di rimanere immobile, ma il suo sguardo era puntato su Alec mentre il gruppo delle Sorelle di Ferro dietro di lui si apriva sulla strada. Alec vide Maryse, tra tutte, avanzare verso di lui. Alec non era lucido abbastanza da mettere a fuoco il suo volto. Tutto gli appariva poco chiaro e nitido, come se improvvisamente una nebbia si fosse estesa intorno a lui isolandolo dal resto del mondo.

"Alec, stai bene?"

Con sua soprese, riuscì a distinguere chiaramente la voce della madre dalle altre, ma d'improvviso la confusione salì vedendo Magnus venire dritto verso di lui.

"Io sto bene. Non so come sta Jace..."

Più che a sua madre Alec stava rispondendo alla domanda silenziosa che leggeva negli occhi di Magnus che ormai erano a poca distanza dai suoi. Tuttavia, questi cambiarono traiettoria spostandosi da Alec a Jace che era ancora in stato di incoscienza. Magnus si chinò su di lui e molto delicatamente posò due dita sotto la mascella di Jace.

"Il battito è regolare. Sembra solo svenuto. Adesso controllo se ha qualcosa di rotto"

"Magnus, se hai bisogno di qualcosa, le sorelle curatrici sono qui per aiutarti"

Alec sentì una pressione sul braccio. Maryse era vicina a lui e nonostante i suoi passi fossero molto più leggeri, le presa che stava esercitando sul suo braccio era stretta e pesante. Alec lesse nei suoi occhi preoccupazione e provò a cacciare il senso di colpa che lo stava iniziando ad attanagliare. Intanto, Magnus con la mano stava ripassando tutto il corpo di Jace. La magia fletteva dalle sue dita e sotto la forte luce delle strade di New York assumeva un colore blu intenso che in un'altra situazione gli avrebbe trasmesso sicurezza. Magnus alzò lo sguardo e Alec ebbe la sensazione che in quel momento stesse evitando di proposito il suo sguardo.

"Maryse, temo che la situazione sia più complessa. Ha del veleno in circolo e probabilmente avrà bisogno di una trasfusione di sangue"

Maryse annuì ma nei suoi occhi Alec lesse la paura di perdere Jace. Di perdere un altro figlio.

"Andrò io personalmente"

La magia di Magnus era intorno a Jace.

"Sembra che non si sia rotto niente. Cercherò di tirare fuori il veleno. Alec mi devi aiutare"

Magnus guardò verso di lui e per un attimo sembrò esaminarlo.

"Levati la cintura"

Alec eseguì subito la sua richiesta e le sue dita la stavano già slacciando nonostante fosse imbarazzato. Magnus mantenne la testa abbassata su Jace assicurandosi che nessuna frattura gli fosse fuggita.

"Cercherò di tirargli fuori tutto il veleno che ha in  circolo. Non lo so quanto ci vorrà fino a quando il sangue sia pulito. So solo che ne perderà tanto e quando il veleno sarà uscito dobbiamo bloccare l' uscita del sangue"

Allora Alec  capì che doveva legare la cintura per fermare l'emorragia.

"Dov'è la ferita?"

"Dietro il collo. Lo ha avvelenato graffiandolo da dietro. Dobbiamo sperare che dentro il taglio non sia entrato tanto veleno. Adesso dobbiamo spostarlo delicatamente. Spero per lui che rimarrà svenuto ancora per un po' perché sarà doloroso. Io lo giro dalle spalle mentre tu lo girerai dal fianco e le gambe"

Insieme riuscirono a spostare il corpo di Jace a pancia in sotto. Il taglio non sembrava tanto profondo ma la ferita aveva un colore misto a grigio e rosso sangue e si estendeva dal collo alla parte superiore della schiena. Senza toccarlo, Magnus tese la mano sopra la ferita e d'un tratto la magia blu fu sostituita da un rosso fuoco acceso. Alec vide che la parte superiore aveva assunto un rosso sangue pulito. Sembrava che non stesse succedendo niente, ma Alec vide che la fronte di Magnus iniziava ad avere un velo di sudore. La sua faccia era inespressiva ma dopo un po' lo sentì respirare più affannosamente.

"Magnus, stai bene?"

Annuì, ma Alec se ne sarebbe a malapena accorto se si fosse trattato di qualcun altro.

"è diverso dagli altri incantesimi che ho fatto in queste settimane. Il sangue di demone è meno  fluido rispetto alle sostanze chimiche. È più difficile da tirar fuori"

"Credi di resistere ancora per un po'?"

Magnus lo guardò con un sorriso debole sul volto.

"Devo"

"Un modo ci sarebbe"

Alec aveva sentito Sorella Cleophas avvicinarsi ma non pensava che sarebbe intervenuta. Lo stava guardando e quello sguardo Alec lo aveva imparato a conoscere. Sicuro si stava chiedendo fino a quanto gli allenamenti stessero funzionando.

"Ho letto che gli Shadowhunters erano anche in grado di condividere le proprie forze con i Nascosti. Non so se qualcuno ci avesse mai provato, ma sicuramente Magnus ne saprà più di me al riguardo" 

"Sì, ne ho sentito parlare, ma dubito che gli Shadowhunters fossero spinti a tanto. Molti di loro avrebbero preferito morire pur di non toccare un Nascosto"

"Potremmo provare"

Alec si avvicinò a Magnus e gli offrì la sua mano.

"Prendi da me ciò di cui hai bisogno"

Nonostante la stanchezza visibile sul suo viso, Magnus sfoderò un sorriso divertito. Sembrava volesse dirgli qualcosa quando la sua mano si aggrappò  alla sua come se fosse la sola roccia a cui reggersi. Alec sentì Magnus bisbigliare sotto voce.

"Da altri non avrei accettato, Alexander"

Solo Due SatellitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora