In tragitto verso casa, Alec ripensò a ciò che gli aveva detto suo padre. "La verità è sempre stata davanti ai tuoi occhi". Chissà quale verità voleva che vedesse. Secondo Branwell, varcata la porta dell'Istituto doveva riattivarsi la "Vista". Camminando per la città gli sembrava che niente fosse cambiato. L'odore del traffico era sempre lo stesso, i rumori della gente e delle macchine rimbombavano tra gli edifici. Una giornata normale. Si fermò davanti un bar per prendere qualcosa da bere. Se doveva vedere creature fatate camminare per strada, poteva benissimo aiutarsi con un po' di alcol. entrò dentro il bar e visto che il cameriere stava servendo ai tavoli diede un'occhiata al menù sul bancone. Il bar si chiamava "Starry Night" e immaginava non si riferisse alle stelle nel cielo. Girò la pagina sentendo un certo languorino e vide la sezione delle carni. Diede un'occhiata anche alla pagina dei drink e dovette rileggere più volte perché forse la stanchezza si stava facendo già sentire. Doveva essere uno scherzo dell'Halloween scorso che ogni tipo di cocktail fosse a base di sangue. 0 positivo, 0 negativo, rosso denso, rosso fluido. Alec alzò gli occhi e lesse in cima alla lista dei drink. SEZIONE PER VAMPIRI E PER CHI NON HA PAURA DI UN PO' DI BUON SANGUE FATTO IN CASA. Ritornò nella sezione delle carni e quella parte non fu meno sconcertante. MENU' PER LUPI MANNARI E CARNIVORI DI PRIMA LEGA. Non poteva essere vero. Era entrato varie volte in quel bar e non c'erano mai state quelle pagine del menù. Uscì di corsa rovesciando la sedia. Non riusciva a pensare a quello che aveva appena letto. Doveva essere uno scherzo riuscito bene. Oppure la sua mente gli stava giocando brutti scherzi. Era anche possibile che lo avessero drogato in quella stanza per costringerlo a credere a quella storia insulsa. Non c'era altra spiegazione. Sentiva il cuore battergli veloce per lo shock e non osava guardare le insegne per strada per paura di leggere qualcosa come "barattoli di sangue in vendita". Salì le scale di casa non accorgendosi nemmeno che Jace gli era passato accanto salutandolo.
"Ehy amico, hai una faccia.""Non sto per niente bene. Ho bisogno di dormire."
Jace lo stava fissando allarmato.
"se vuoi posso restare. Sei pallidissimo. Sicuro di non avere la febbre?"
Alec sentì delle gocce di sudore cadergli dalla fronte e passandoci la mano si accorse che scottava tantissimo.
"Vado a casa a vedere"
Si girò in fretta e furia e si buttò sul letto. Si risvegliò varie volte nel sonno non ricordando cosa stesse sognando ed era orribile perché continuava a sudare e a svegliarsi di soprassalto. Sentì il cellulare squillare. Numero sconosciuto. Ignorò la chiamata e dopo diversi minuti risuonò con lo stesso numero.
"Pronto?"
"Sono Lydia. La ragazza che hai conosciuto oggi."
"Lydia, non mi sento tanto bene. Posso richiamarti tra qualche minuto?"
"Sarò veloce. Penso proprio che quello che ci abbiano detto sia vero. Hai letto le insegne in giro? Come abbiamo fatto a non notarle prima?"
"Quindi secondo te tuo padre aveva ragione? La vista si è finalmente attivata?"
"Perché hai un'altra teoria?
"Oltre quella di stare su scherzi a parte? Penso che in quella stanza ci abbiano drogati."
"Credere a quello che ti si dice no?"
"Credere che Vampiri, Stregoni vivano in mezzo a noi? Neanche se ci dormissi insieme ci crederei"
"Possiamo parlarne faccia a faccia e non davanti a un telefono?"
"Non oggi, scusami ."
Perché si sentiva come se avesse realmente bevuto quei drink al sangue? La testa gli pulsava fino ad oscurargli la vista. Non riusciva neanche a dormire per quanto il dolore alla testa era fitto. Era come se un chiodo gli stesse perforando il cranio dall'interno. Soffriva da anni di mal di testa ma come quello non ne aveva mai avuti. Sul comodino aveva delle pasticche per il mal di testa che usava quando il dolore era abbastanza forte da non farlo dormire. Ne ingurgitò una e gli venne quasi da vomitare. In bagno aveva quelle che gli aveva dato Magnus al loro primo appuntamento. Provò con due di quelle e il mal di testa piano piano si calmò. Lentamente la fronte smise di pulsare e di sudare e Alec sentì che la temperatura corporea si stava abbassando. Tuttavia, non era sicuro di riuscir a pensare lucidamente. "L'amore è più forte di qualunque medicina" Disse tra sé e sè sorridendo al pensiero di Magnus che preparava quelle medicine per lui. Per un momento si convinse che Magnus stesse vegliando su di lui perché si pentiva di averlo lasciato e si era reso conto che lo amava più di quanto amasse Camille.
"Era solo confuso. Tornerà e io sarò qui ad aspettarlo" Con questo pensiero nella testa, riuscì a riaddormentarsi e a fare sogni tranquilli dopo tanto tempo.