Magnus

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Appena Magnus si accertò che tutti quanti fossero entrati, chiuse la porta. Per quel momento, non voleva che le Sorelle intervenissero sulle rivelazioni di Jace. Sapeva che la loro presenza avrebbe trasformato il tutto in un interrogatorio e voleva che Jace parlasse liberalmente solamente in presenza dei suoi amici. Anche Catarina era dentro la stanza con loro, ma Magnus la considerava degna di fiducia. Jace era seduto su uno dei letti dell'Istituto e Alec gli era accanto. Stavano intrattenendo una fitta conversazione tra di loro. Jace aveva uno sguardo dispiaciuto perciò Magnus ritenne che gli stesse raccontando ciò che era accaduto quella notte. Alec aveva una mano sulla sua spalla come per confrontarlo. Infatti, Magnus osservò che non era arrabbiato e niente in lui dava a vedere che provasse risentimento nei confronti dell'amico. Malgrado gli dispiacesse interrompere la loro conversazione, doveva velocizzare i tempi.

"Jace penso che tu e Clary dobbiate una spiegazione a tutti noi"

Magnus avrebbe voluto aggiungere anche Alec, visto che non gli era chiaro del come fosse arrivato a salvare Jace. Clary lo guardò e Magnus quasi si sentì in colpa per aver iniziato il discorso così bruscamente.

"Non è un attacco. Voglio capire perché è successo quello che è successo. E penso che adesso sia il momento giusto visto siamo solo tra di noi"

Si sentì gli sguardi di tutti loro addosso e vi lesse delle espressione interrogative. A quanto pareva, quello che aveva detto non era passato inosservato. Simon, tra tutti, fece un passo avanti.

"Stai dicendo che non ti fidi delle Sorelle magnus?"

Magnus ebbe timore a confermare questo dubbio, nonostante fosse vero. Tuttavia, non era necessario che loro sapessero.

"Sto dicendo che dovremmo risolverla prima tra di noi. E poi raccontare i dettagli più importanti alle sorelle"

"Più o meno loro sapevano tutto"

Lo sguardo di Jace non si era staccato dal punto vuoto che stava fissando da un po'. L'espressione era ancora di scuse, ma Magnus non ebbe tempo di pensare a ciò.

"Piò o meno quanto? Tutto cosa?"

"Tutto ciò che facevamo io e Clary. Loro ci hanno chiesto di farlo per testare il livello di allenamento e per vedere come funzionavano... le rune e le spade angeliche"

"Vi hanno usato come... cavie?"

Alec aveva la bocca spalancata per lo stupore ma anche gli altri non avevano facce tranquille. Jace parve incerto, come se non avesse preso in considerazione quell'aspetto della situazione.

"In pratica, sì, ma è anche colpa nostra. Cleophas ci aveva detto di testare le nostre abilità fisiche e mentali una volta al mese per vedere come stava procedendo l'allenamento e per accertarsi che le rune funzionassero su di noi"

"Perché proprio su di voi?"

Alec appariva calmo e Magnus si chiese se lo fosse veramente o se stesse controllando le sue emozioni per non angosciare l'amico. In ogni caso, sembrava a suo agio con la situazione. A Magnus costava tanto dirlo, ma Alec sarebbe stato un perfetto shadowhunter. Forse lo aveva sempre saputo ed era per questo che era difficile per lui da ammettere. Intanto, Jace non si girò verso il suo amico per rispondere alla sua domanda direttamente. In compenso, Clary scambiò un'occhiata con ciascuno dei presenti e intervenne.

"Perché Cleophas era convinta che io e Jace in confronto agli altri fossimo diversi. Aveva fatto delle ricerche e sosteneva che il motivo per cui riuscivo a vedere le visioni di Ithuriel fosse che avessi più sangue angelico rispetto agli altri shadowhunters."

"E io che avessi un'abilità in più in battaglia. Pensava che entrambi fossimo speciali e che avessimo abilità che altri shadowhunters non hanno"

Solo Due SatellitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora