Appena Alec sentì il tocco della mano di Magnus sulla sua, percepì una scossa elettrica che gli sembrò esplodergli sul palmo. Il timore e la paura di vedere Jace morire lasciarono il posto alla stanchezza. Nonostante fosse accanto a Magnus e sentiva fluire la sua forza attraverso quel semplice contatto, Alec si sentiva pesante e lento. Cleophas aveva torto. Non stava condividendo la sua forza con Magnus. Lui gliela stava concedendo e Magnus se la stava prendendo. Tuttavia, Alec sentiva che questo non era sufficiente. Magnus lo stava ancora stringendo come se non avesse energia necessaria per reggersi in piedi da solo. Il respiro di Alec era affannato e quasi non riusciva a tenere gli occhi aperti. Quel poco che riusciva a vedere era che la magia di Magnus si andava affievolendo. Capì che in meno di un minuto sia lui che Magnus sarebbero svenuti senza riuscire a togliere il veleno dal corpo di Jace. Solo uno vero cacciatore di ombre poteva trasferire la sua forza ad un Nascosto, ma non sapeva assolutamente quale fosse il modo più efficace. Forse lui non era ancora abbastanza allenato e forte per farlo. Forse Clary o Simon avrebbero potuto farlo meglio perché lui non era abbastanza. D'improvviso Alec sentì il braccio con cui teneva Magnus tremare. Sentiva che stava sbagliando tutto eppure non sapeva dire esattamente cosa. Magnus sembrava sul punto di cadere per terra per lo sfinimento e Alec probabilmente lo avrebbe seguito a ruota.
"Puoi farcela Alexander. Fallo per il tuo parabatai"
La voce di Magnus era appena udibile ma Alec sentì in ciò che gli aveva appena detto c'era la chiave di tutto. La debole forza che stava scorrendo attraverso le sue dita non era unica. La fonte principale di quel potere era la forza mentale. E quella è molto più duratura rispetto a quella fisica. Chiuse gli occhi e cercò di mantenere un respiro regolare. Pensò che in quel momento Jace era lì svenuto sotto di lui e che doveva usare ogni mezzo possibile per salvarlo. Sentì un calore espandersi nel suo corpo che sembrò alleggerirgli i muscoli dall'interno. Mentre era in ginocchio su Magnus, le gambe ressero il suo peso, la schiena si raddrizzò e la sua mente tornava ad ogni attimo vissuto con Jace, da quando erano bambini ai momenti di allenamento insieme. Quelle immagini gli ridiedero le determinazione che Jace gli aveva sempre trasmesso nei momenti in cui Alec sembrava averla perduta. Sentì che anche Magnus vicino a lui si stava riprendendo le energie ma non osò comunque aprire gli occhi. Tuttavia, lo sentiva ancora ansimare per lo sforzo e la presa sulla sua mano si era allentata solo di poco. Ora che percepiva la sua forza scorrergli sulle punta delle dita, con cautela, si avvicinò a lui. Era piegato su un ginocchio solo e spostandosi Alec sperò di avvolgerlo in modo di raccoglierlo prima che svenisse a terra e, Alec sperava, di fargli sentire che era lì con lui. Non seppe quanto tempo fosse passato quando udì una voce familiare farsi sempre più vicina.
"Abbiamo il sangue! Per fortuna abbiamo incontrato Catarina che ci ha dato tutto e subito"
Alec percepiva che c'era un'altra persona che si era avvicinata vicino sua madre.
"Ero lì di turno. Adesso, si saranno accorti che la mia pausa è finita da almeno cinque minuti. Tanto vengo pagata poco, quindi che si fottano"
Alec tenne ancora gli occhi chiusi ma sentiva gli occhi di Catarina addosso.
"Da quanto sono così?"
"Da circa quindici minuti. È possibile che la magia di Magnus sia così potente anche dopo tutto questo tempo?"
"Mi sembra che abbia una buona fonte di energia al suo fianco. Vado a controllare, così quando avrà finito lo aiuterò a medicare la ferita.."
Catarina doveva aver capito prima di lui che Magnus aveva finito, ma non passò molto che Alec sentì Magnus cadergli addosso. Aprì gli occhi e vide Catarina con la valigetta del pronto soccorso in mano. Prima di posare lo sguardo su Magnus, vide che all'interno c'erano il sangue e tubi per la trasfusione. Fortunatamente, Alec era riuscito a sorreggerlo in tempo per le spalle lasciando appoggiare la testa sul suo petto. Intanto senza chiedersi come, Clary era accanto all'amico e Catarina aveva già iniziato a fasciare la ferita. Alec sapeva che con l'amica di Magnus che lo curava e la sua fidanzata vicino Jace era in buone mani. Controllò se Magnus stesse bene e vide che di sottecchi anche lui lo stava fissando. Non riuscì a trattenere un sorriso.
"Stai bene?"
Magnus gli rivolse un sorriso divertito come quello di alcuni minuti prima, ma Alec in più vi vedeva serenità e sollievo.
"Ora sì"
