Quei giorni passarono stranamente veloci ed Alec riprese mano a mano ad allenarsi nel rifugio delle sorelle. Il pomeriggio, ovviamente, passava da Magnus per aiutarlo e soprattutto sapere come stava gestendo l'aiuto che la regina gli aveva mandato. Più ci pensava, più si convinceva che dovevano alla regina un favore e anche lui che la conosceva da poco capiva che poteva chiedere in cambio di tutto. Continuava a ripetersi che non avrebbero potuto fare altro che accettare in quelle circostanze, ma comunque non era tranquillo e sentiva che il prezzo sarebbe stato alto. Inoltre, era costretto ogni giorno a vedere la sua stessa angoscia negli occhi di Magnus. Poteva sopportare quel peso per tutti e due, ma non poteva condividerla con lui che aveva già abbastanza problemi. In quel momento si stava allenando con Jace in una sala che avevano trovato libera per quell'ora. Hodge era passato per controllare come se la stessero cavando con la lotta libera e una volta aver corretto Alec con la postura e aver atterrato Jace in un esercizio, prese due bastoni.
"Vediamo cosa siete in grado di fare con questi"
Jace si era dimostrato sorprendentemente abile. Alec doveva ammettere che tra i due non era lui quello agile e leggiadro. Jace era più basso di lui e di conseguenza più veloce e più leggero mentre per lui era difficile cambiare all'improvviso la sua postura.
"Se ti straccio in questo, rientro subito in testa!"
Lui e Jace per incoraggiarsi a vicenda contavano le loro vittorie e sconfitte durante gli allenamenti. Per il momento, erano pari. Alec gli sorrise temendo segretamente che la probabilità di riuscita fosse molto alta. Tuttavia, fingere di crederci non avrebbe fatto male a nessuno.
"Prima devi saper tenere in mano un bastone"
Jace rise e Alec ne approfittò per attaccarlo sulle gambe poiché era la parte più scoperta. Jace si mosse abbastanza velocemente da parare il colpo di Alec, ma non abbastanza da evitare che questo lo colpisse sopra il ginocchio. Gli occhi azzurri di Jace luccicavano per via dell'effetto sorpresa e l' adrenalina.
"quindi il tuo piano sarebbe fare battute con doppi sensi durante l'allenamento?"
Alec rise e questa volta fu Jace che approfittò della situazione per attaccarlo. A differenza sua, Alec riuscì a parare completamente il colpo. Più andava avanti con l'allenamento più gli veniva facile anticipare i movimenti di Jace. Si protese in avanti con il bastone che si stava alleggerendo sempre di più tra le sue mani. Le prime volte che aveva provato a provare dei colpi su un sacco aveva sentito le braccia pesanti e le gocce di sudore scendere sulla fronte, ma adesso sapeva come muoversi in modo tale da non sbilanciare il suo peso e rischiare di cadere . Decise di fare sul serio, perciò iniziò a menare colpi che Jace rapidamente riusciva a parare. L'idea di Alec era farlo stancare per poi prendere il sopravvento sui fianchi dove Jace tendeva a perdere l'equilibrio a causa della sua leggerezza. Non lasciava mai che Jace lo facesse avanzare verso di lui. Aveva bisogno di campo libero per individuare il punto di attacco finale che cambiava a seconda dei suoi movimenti. Intanto, Hodge li fissava compiaciuto.
"Bravi ragazzi! Stiamo andando bene! Continuate!"
Alec sperò che Jace si distraesse ,ma come lui aveva imparato ad ascoltare le istruzioni di Hodge senza perdere di vista l'avversario. Le parate di Jace sembravano non indebolirsi agli attacchi di Alec, anzi, l'amico gli rivolse uno sguardo divertito. I suoi occhi sembravano addirittura più accessi di prima, riusciva anche a scorgere il dorato che gli circondava la pupilla.
"Pensi davvero che mi stia stancando? Questo non è niente"
D'improvviso Jace partì alla carica e avanzò verso di Alec con incredibile velocità. Per difendersi, Alec fu costretto ad indietreggiare per parare tutti i colpi di Jace. Mentre indietreggiava Jace lo colpì di lato e Alec capì solo dopo una frazione di secondo che si trattava di una finta. Per via della rapidità e dalla forza con cui aveva parato il colpo, non potette evitare di spostare il suo peso sulla la parte destra che era rimasta indifesa. Jace lo guardò trionfante mentre caricava un altro colpo. Alec lo guardò attentamente capendo subito che ci stava preparando le forze per infliggerle in quella scoccata. Si preparò a riceverlo e quando Jace si avvicinò, si spostò leggermente in modo da far combaciare le loro spalle nello schianto. Jace capì e fece scontrare la sua spalla destra sulla sinistra di Alec che intanto si era girato completamente verso di lui e aveva alzato la gamba che si scontrò con quella di Jace. Jace perse completamente l'equilibrio, ma riuscì a interrompere la caduta con un elegante capriola a mezz'aria e atterrando sul suolo con il ginocchio sinistro avanti. Sorrise prima di caricare il colpo mancato di prima e mandare in volo Alec dall'altra parte della stanza. In Jace la forza sovraumana degli shadowhunters si era svegliata, Alec si chiedeva quando sarebbe nata in lui. Jace gli offrì la mano che Alec non pensò due secondi di più per afferrarla. Intanto, Hodge si era avvicinato e sembrava parecchio su di giri.
"Bel lavoro ragazzi! Siete rimasti concentrati tutto il tempo. C'è ancora un po' da migliorare, ma nei prossimi incontri ci lavoreremo"
Jace aveva poco fiato, ma secondo Alec era più per lo smaltimento dell'adrenalina che per la fatica. Indicò Alec respirando rumorosamente.
"Quanto ci ho messo per stenderlo?"
Alec sbuffò. Avrebbe dovuto pensare a un modo per pareggiare i conti e sperava che quell'occasione si presentasse quel giorno stesso.
"quindici minuti"
Jace si gelò ed Alec lo capiva. L'intero duello sembrava essere durato minimo quaranta minuti, ma Hodge non perse il suo entusiasmo.
"Jace, l'esercizio mentale che serve per focalizzare sui tuoi movimenti e quelli dell'avversario prende metà del tempo e del lavoro, ma sul campo è tutto."
Jace non sembrava convinto, ma Alec sapeva che aveva bisogno di tempo. Era abituato a vedere subito il risultato del suo lavoro e aspettare lo accecava dai risultati che aveva già davanti agli occhi. Hodge sembrava aver capito le difficoltà di ognuno di loro sia dentro che fuori l'allenamento.
"Vi lascio riposare per 10 minuti"
Jace intanto si era seduto sulla panchina. Era diventato così silenzioso e aggraziato che sembrava camminasse su un materasso , ma Alec riusciva comunque a percepire i suoi movimenti. Si sedette vicino a lui e in silenzio
Alec capì che Jace era ancora adrenalinico per la lotta. Sbatteva il piede destro sul pavimento e appena posava lo sguardo su un punto spostava la sua attenzione su altro. Anche Alec era euforico a modo suo. Si sentiva leggero e pienamente a suo agio con quello che stava facendo. Si chiese cosa avrebbe detto Magnus se la sera quando tornava a casa si fosse aperto di più e gli avesse raccontato di come si sentiva quando combatteva.
"sarà strano, ma anche se non conoscevo l'esistenza degli shadowhunters e del mondo invisibile fino a due mesi fa, in questi giorni allenandomi con te mi sento più ....io"
"Anche io mi sento così. Sembra quasi che una parte di me non aspettasse altro che questo. "
Jace lo stava scrutando a fondo e Alec si accorse del tono di voce che aveva usato. Con nessuno aveva parlato di come si era sentito quei giorni allenandosi con Jace e gli altri. Era come se tutto nella sua vita avesse un senso. La sua strana passione per l'Istituto e la voglia di entrare nella vita di Magnus erano solo fattori aggiuntivi alla sua decisione di diventare uno shadowhunter. Era come una chiamata che non poteva ignorare e non perché era un dovere, ma perché Alec non aveva neanche preso in considerazione di rifiutare. Magnus questo non lo capiva e Alec capiva le sue ragioni, però fu sollevato di sapere che anche per Jace era così. Lui come Alec avrebbe potuto fregarsene e continuare con la sua vita, ma aveva deciso di non farlo. Alec sapeva che non sarebbe stato lo stesso senza di Jace. Era da sempre stato l'unica persona che accettava tutti i lati oscuri del suo carattere. Beh, adesso non era più l'unico, ma era stato il primo e questo contava ancora tanto per Alec. D'improvviso Jace sorrise, come se gli fosse venuto in mente un ricordo divertente.
"forse è per questo che eravamo dei disadattati."
Alec unì la sua risata a quella di Jace.
"Siamo ancora dei disadattati"
"Vero. Però almeno siamo i due soliti disadattati. Questo non deve cambiare "
Alec sorrise sperando per davvero che tra di loro niente sarebbe cambiato.