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Nel salone, l' atmosfera creata si poteva tagliare con un coltello. Tutti avevano in viso un' espressione che diceva "quanto sa da incastrare ognuno di noi?".
Peter pareva un animale imbufalito, pronto a prendere la rincorsa per placcare Tony a terra.
-Allora?-
-Peter, io... posso spiegare.-
-Oh, lo spero proprio. Ho trovato una foto di lei con mio padre, risale all' estate del 2001, l' anno della mia nascita, perciò deve aver per forza conosciuto anche mia madre. E perché nessuno di voi mi sembra sorpreso? Eh?! Alzi la mano chi lo sapeva, forza!-
Lo sguardo che si scambiarono gli adulti era identico; nessuno di loro voleva più mentire al ragazzo, anche se aveva scoperto solo una parte della verità. Steve fu il primo ad alzare la mano, poi Natasha, Bruce e a seguire i restanti.
-Lo sapevate tutti?!-
-Non sapevamo come dirtelo.- tentò un approccio Rhodey, facendo qualche passo verso di lui.
-Dirmi che cosa? Che Stark era l' unico in questa città del cazzo a sapermi dire qualcosa dei miei, oltre ad Anya? E non si è degnato neanche di dirmelo, anzi, ha preferito fingere di non conoscerli! Sapevate bene tutti voi che il mio desiderio più grande era conoscerli, sapere qualcosa in più su di loro, e invece avete preferito tenere la bocca chiusa per mantenermi all' oscuro di tutto. Colpo di grazia, voglio una cavolo di spiegazione sul perché non ci sono informazioni in internet né su di loro né su Stark da giovane. A proposito, per quale assurdo motivo ci assomigliamo così tanto?-
-Pete, ora respira, ok? La storia è più complicata di così.- Anya usò i suoi poteri per pulire il disastro che aveva combinato e si avvicinò al giovane. -Adesso Tony ti spiega tutto. Vero, Tony?- lo perforò con le sue pupille chiare, quasi costringendolo a parlare.
Il milionario si sentì in trappola, non era così che aveva intenzione di introdurre l'argomento a suo figlio. Ma oramai il guaio era fatto e i suoi amici erano in attesa che iniziasse il suo discorso. Però come si iniziava un discorso del genere? E cosa poteva dirgli? Di certo non tutto, no, era troppo e troppo presto.
Un passo alla volta, Stark.
Tentando di controllare il tremore nervoso alle mani, Tony si sedette nello spazio sul divano che Thor gli aveva lasciato e fece segno al ragazzo di sedersi di fronte a lui. Peter obbedì e l'osservò, in attesa di risposte.
-Conoscevo i tuoi, è vero, o meglio lavoravo con tuo padre. Era uno scienziato con molte lauree, quasi allo stesso livello del nostro Banner, una delle persone più intelligenti che io abbia mai conosciuto. Poi sì, ho conosciuto anche tua madre perché spesso veniva a salutarlo dopo il lavoro e tornavano a casa insieme, ma per il resto...- deglutì un boccone amaro, -... per il resto non so nient'altro.-
Detto ciò, tutte le persone nella stanza, tranne il giovane, si stavano dando mentalmente una manata in fronte.
Peter restò di stucco. -Tutto qui? Alla faccia della storia complicata! Non può essere solo questo, deve sapere perché non ci sono foto di loro da nessuna parte in rete!-
-Ho ordinato di farle sparire io.- confessò, -L' ho fatto solo per proteggerti.-
-Da che cosa? Lo sa che per colpa sua ancora non so che faccia avesse mia madre? Come ha potuto farmi una cosa del genere?!-
-Ho dato l' ordine di far sparire ogni informazione sui tuoi genitori per colpa di Toomes e Octavius.- disse la prima cosa vera dopo giorni e si sentì il cuore schiacciato.
All' espressione confusa del ragazzo, il quale non aveva la più pallida idea di chi fossero questi "Octavius" e "Toomes", intervenne Bruce e si sedette di fianco all' amico, reggendogli il gioco. -Conoscevo anch'io tuo padre, Richard Parker era un brav' uomo e sì, anche in gamba. Fin troppo in gamba. L' idea delle armature principalmente era sua e per realizzarle c'è stato bisogno di chiedere aiuto a degli ingegneri, tra cui Adrian Toomes, ma oltre alle classiche armature di Tony, lui ne costruì una con le ali senza il consenso di nessuno.-
-L' Avvoltoio... oddio, è lui?- capì Peter.
-Sì. Voleva sfruttare quella sua creazione per motivi diversi dai miei, così quando ho capito che era un soggetto pericoloso l' ho licenziato e ho rinchiuso l' armatura.- Tony ricordava bene quei giorni, -Nel frattempo, tuo padre stava lavorando su un progetto che io stesso finanziavo: ragni radioattivi.- lo osservò in viso per vedere la sua reazione.
Essa non fu minima, visto che suo figlio sbiancò e si guardò le mani come se se le vedesse per la prima volta.
Non è possibile.
-No... mi state dicendo che...- balbettò e alzò gli occhi rossi verso i due uomini, -Mio padre mi ha fatto questo? Perché?-
Lo scienziato fece per rispondere e Stark parlò prima: -Non lo sappiamo. Non eravamo così... in confidenza.-
Giunsero dei grugniti di disapprovazione, dato che sapevano quanto fosse stato in amicizia con Richard. Soprattutto con sua moglie, a quanto pare.
-Non era il suo unico progetto, però. Lavorava insieme anche ad un altro dei miei ricercatori scientifici ben pagati, Otto Octavius. Grande mente, rispettato, ma mai una volta lo vidi ridere o parlare amichevolmente con qualcuno della mia azienda. Quando iniziò ad aiutare Richard, sua moglie era morta da poco e lui era caduto in depressione. Ha ritrovato la speranza in quella ricerca.-
-Su che cos'era?-
-Venom.- Anya si era incupita al ricordo di quella creatura senza controllo. -Quando siamo finite sulla Terra, mia sorella doveva esserselo portato dietro a mia insaputa. Era una sua creazione. Octavius deve averlo trovato e poi l' ha portato alla Stark Industries. Grazie al professore, l' ha potenziato, migliorato, ma non era ancora invincibile come lui desiderava. Gli mancava solo una cosa...-
-Il siero dei ragni radioattivi fatto da tuo padre.- concluse Banner, mordendosi le labbra. Stavano riuscendo per miracolo a non farsi sfuggire nulla. -Richard lo venne a sapere e distrusse tutte le sue ricerche, buttò nello scarico il resto del siero e uccise i ragni. Ma rimase una provetta.-
-No, no, no, no, no...- Peter scosse la testa e si alzò in piedi, facendo il giro del divano. Affannato, trattenne le lacrime. -Vi state sbagliando, lui... non può avermi messo in pericolo in questo modo, era mio padre!-
-So che fa male...-
-Perché io? Perché l' avrebbe messo a me? Perché non in una cassaforte?-
Tony strinse il braccio di Bruce per impedirgli di aggiungere altro, -Non lo sappiamo.- e mentì nuovamente. Non voleva dirgli che era nato già sul punto di morte, che ciò che l' aveva reso l'essere sovrumano che era adesso gli aveva impedito una morte lenta e dolorosa o una vita incompiuta.
-Ricordi quando Toomes ti ha attaccato a scuola?- fu Bucky a parlare, seduto su una delle poltrone e con del whiskey in mano. -Dopo che sei svenuto, ha tentato di prelevarti il sangue.-
-Cosa?-
-Pensiamo che lui e Otto lavorino insieme, è già successo in passato e come risultato tu sei stato rapito. Per fortuna, è intervenuto lo S.H.I.E.L.D.- convenne Tony, desideroso di cambiare argomento più di qualsiasi altra cosa al mondo.
-Rapito?!- sclerò il sedicenne, corrugando la fronte. -Dio, è per questo che spesso ho degli incubi sull'Avvoltoio? Mi ha rapito?-
-Eri molto piccolo, però sì.-
-E adesso sono tornati per darmi la caccia?-
-Pensiamo di sì.-
Peter sospirò pesantemente. -Ma tu guarda che casino... E i miei genitori?-
-Dopo la tua nascita, non li ho più sentiti né visti, ci sono rimasto malissimo quando mi hanno detto che... che erano morti.- Tony ingoiò la colpa come meglio riuscì, se lasciava intravvedere anche solo il minimo cenno di bugia non gli avrebbe mai creduto.
-Come sono morti?- lo chiese preparandosi per una qualsiasi risposta, la quale fu solo un' altra menzogna, un "non lo so" falso. -Ragazzino, quando una persona muore non conta niente il "come". L' hai persa e basta.-
-Attento alle parole, Stark.- borbottò Clint, massaggiandosi la fronte per il mal di testa imminente.
Parker si mise le mani sui fianchi e mosse i piedi alla rinfusa nel girarsi e camminare per il salone. Non ci riusciva proprio a stare fermo in quel momento. -Spiegatemi la questione delle foto. Dove sono tutti i ricordi dei miei?-
-Appunto, le ho fatte sparire assieme a tutti i loro file personali per fare in modo che quei due bastardi non ti trovino più. Ma non è servito a niente...-
-E le sue di foto?-
-L' anno in cui sei nato tu, doveva nascere anche mio figlio, te ne ho parlato. Ma, a differenza tua, lui non ce l' ha fatta. Tuttavia, le persone hanno iniziato a fare molte domande perché pensavano che tu fossi mio figlio. Anche questa decisione è stata presa per proteggere te. Hai cominciato ad assomigliarmi già da subito, stranamente, perciò ho convenuto fosse meglio far sparire anche il giovane me assieme ai coniugi Parker.-
Altro che "premio Apogeo"... Miglior bugiardo dell' anno: Tony Stark, signore e signori!
-Quindi il fatto che le assomiglio è solo un caso.-
Il miliardario annuì. -Precisamente.-
-E il fatto che nessuno di voi sia mai venuto a bussare alla mia porta per darmi delle risposte del cazzo?-
-Uno; modera il linguaggio, vivi ancora in casa mia, cocco. Due; se uno di noi si fosse avvicinato a te, ti avremmo messo in pericolo. Octavius è un hacker oltre che scienziato, filtra nelle reti di comunicazione peggio di Jarvis e Friday messi insieme. Per quanto ci riguarda, adesso potrebbe star benissimo guardando tutta New York dalle telecamere di sicurezza. Diciamo che tutti pensavano che "il famigerato bambino mezzo ragno" fosse morto, tranne Nick Fury e noi, lo credevano anche il Governo e lo Stato perché è quello che gli abbiamo detto e loro si fidano di noi.- Tony si alzò in piedi e camminò lentamente in direzione del figlio, -Se qualcuno avesse avvistato me o un altro degli Avengers parlare per più di quindici minuti con un ragazzino della tua età, avremmo destato sospetto e si sarebbe capito subito chi fossi. La tua vita è più importante del sapere la verità e questo siamo stati costretti a ricordarcelo sempre. È come gli scacchi: ci hanno fatto fuori i pedoni e gli alfieri quando i tuoi sono morti e tu sei rimasto senza protezione, ma noi abbiamo salvato la regina impedendogli di prenderti e portarti via. Ora sei più grande, più consapevole delle tue capacità e sei Spider-Man. Catturarli e portarli di fronte alla legge, quello sarebbe scacco matto.-
Peter aveva ascoltato tutto il discorso e aveva capito, sul serio, c'era però che... -Sta di fatto che mi avete mentito anche quando non ce n'era più bisogno.-
-Petey-pie...-
-Il primo giorno che sono arrivato qui, vi ho chiesto se sapevate niente sui miei genitori.- si guardò attorno in generale, -Avete avuto tutti la faccia tosta di dirmi di no.-
-Te l' avremmo detto.- tentò la difesa Natasha, dicendo a Stark con gli occhi "io glielo avrei detto".
-Quando?!- alzò la voce, -Al mio ottantesimo compleanno, quando sarei stato vecchio, decrepito e con la barba? Come avete potuto mentirmi? Non ne avevate il diritto, sono la mia famiglia!-
-Abbiamo solo fatto quello che credevamo fosse meglio per te.- disse sincero Steve, spingendo di poco indietro Tony quando vide che stava per avvicinarsi al ragazzo. Capiva che, in realtà, aveva solo bisogno di spazio.
-Mentire e nascondere i fatti non è mai la cosa giusta, tu dovresti saperlo bene!- indicò con un dito il capitano, rosso in viso dalla rabbia.
Steve, Tony e Bucky capirono subito di che cosa stesse parlando. Lo stesso la squadra per intero.
-Non si parla di me, Pete, stiamo parlando di te.-
-Dovevate dirmelo! Io non ho niente di loro se non un orologio, i loro nomi e una foto del viso di mio padre, un uomo che mi ha reso una creatura spaventosa per chissà mai quale ragione!-
-Ti ha reso l' eroe che sei oggi.- si impuntò Thor, alzandosi come fece Sam.
-E il mio parere non contava niente?-
-Avevi neanche un giorno quando ti ha messo il siero nel sangue, Pete.- Rhodey si avvicinò a sua volta, a nessuno stava piacendo dove stava andando a parare quella discussione.
Il ragazzo si mise la mani tra i capelli e si tenne il cranio, sperando di calmare le vertigini. -"Neanche un giorno"? Mi prendete in giro?! No, questo è uno scherzo di merda, vero? Cos' è, mi ha scambiato per un fottuto esperimento?! Ero suo figlio, cazzo, doveva amarmi!-
-L' ha fatto proprio perché ti amava!- esplose Tony, scattando col corpo e parandosi di fronte a lui. -Ogni mossa fatta da tuo padre era perché ti amava, senza quel siero saresti morto.-
-Ma di che sta parlando?-
-Tony, no!- urlò Anya.
-Eri malato!- le parlò sopra e ignorò i sospiri affranti che udì. -Eri malato già nel ventre di tua madre, due secondi fuori dalla sua pancia e il tuo collo si sarebbe spezzato. Il siero ti ha rinforzato, ti ha permesso di vivere, perciò io dico meglio essere un mostro piuttosto che venir sepolto decine di metri sotto terra!-
Peter sentì qualcosa in lui rovinarsi precipitosamente al suolo. Non voleva crederci, non poteva... Poteva morire già nato? E tutto il dolore che i suoi poteri gli stavano procurando erano solo un pegno da pagare per essere sopravvissuto?
"Mostro"... meglio mostro che morto?
Non la penso affatto come te, Stark.
Singhiozzando, corse verso le scale e si rinchiuse in camera sua, non prestando attenzione ai richiami dal piano di sotto.
Suo padre lo aveva reso ciò che la gente trova strano... pur di salvarlo. Non sapeva se avercela con lui o meno. E gli Avengers gli avevano mentito per giorni. Sì, con loro era proprio incazzato.
E voleva stare meglio, dimenticare se possibile, starsene da solo e magari fare finalmente quello che davvero voleva... Prima di addormentarsi, quella sera, scrisse un messaggio a Quinn Kenny: si sarebbero visti alla festa.

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Commentate, grazie! :)

-Kitta♡

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