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Peter osservò ammirato Tony che ruotava con le dita le manopole di alcune vecchie radio collegate e digitava sul computer risalente agli anni novanta. -Speriamo possa sentirmi. Jarvis, ci sei?-
Gli Avengers si sporsero un po' di più per riuscire a captare col loro udito una qualsiasi risposta.
-Per lei sempre, signore.-
Un sospiro di sollievo generale si diffuse nella stanza.
-È sempre bello sentire la tua voce, amico. Rapporto sulla torre, New York e cosa sta combinando la banda Bassotti lì fuori.-
Sullo schermo comparvero vari filmati di riprese dalle telecamere della città. Si vedeva del fumo provenire da vari punti delle strade, parecchie porte e finestre erano state spaccate e degli agenti dello S.H.I.E.L.D. stavano cercando di tenere a bada Lizard e Kraven.
-A detta di Fury, parecchi agenti sono morti. Dei nostri e della polizia.- Clint si allungò col braccio e indicò alcune schermate. -Guardate, qui e qui le strade si sono spaccate e il cemento si è alzato come un muro.-
-È opera di Amaranta.- Anya riconobbe la magia di sua sorella, -Vuole assicurarsi che nessuno vada via. Quella barriera che vedete intorno alla torre si sta allargando, tra poco coprirà tutta la città. Lì le macchine sono molteplici, alcune ribaltate e altre semplicemente abbandonate. Come pensavo... non solo blocca la magia, ma anche i trasporti. Tutto ciò che è meccanico e può spostarsi da solo.-
-Perciò le armature mie, di Tony e Sam...- suppose Rhodey.
-Non servono a nulla. Non riusciremmo a entrare lo stesso.-
-Ma anche se riuscissimo ad entrare, che cosa facciamo dopo?- chiese Thor, in tuta verde e coi lunghi capelli biondi legati in una coda bassa. -Stacchiamo la spina della torre per Electro così non può più dominarla? Distruggiamo la culla?-
-No, aspettate.- Anya corrugò la fronte e osservò le riprese della torre fatte dalle telecamere stradali. -Ragioniamo un attimo. Tra tutti i posti di New York, perché hanno invaso proprio la torre?-
Bruce fece spallucce. -Senso di potere? Per umiliarci?-
-Non penso sia solo questo.-
-Potrebbe essere per l' energia pulita che la torre sfrutta.-
Tutte le teste si voltarono di colpo verso Peter, il quale li guardò confuso. -Che c'è?-
Tony si alzò in piedi con un balzo, gli prese la testa tra le mani e gli scoccò un bacio in fronte. -Piccolo genietto che non sei altro! Con la potenza della torre, il mio reattore e la culla di Helen Cho non solo possono riunire Venom, ma anche renderlo più forte. Quell' alieno rompipalle si ciba di emozioni negative, certo, ma tornerebbe potente come prima se Amaranta e i suoi sfruttassero l' energia nel modo giusto.-
Sam si lasciò scappare una risatina derisoria. -È quasi comico, lo sai, Stark? Usi l' energia pulita per salvaguardare il pianeta e poi potrebbe essere la torre stessa ad uccidere la Terra!-
-Non abbiamo altra scelta, quindi.- Steve analizzò l' immagine di Otto Octavius che stava modificando la culla nel laboratorio di Tony, -Dobbiamo spegnere direttamente la torre.-
-Solo temporaneamente, il tempo che riesco a rimettere seriamente le mani su Jarvis e Friday. Al momento posso solo vedere quello che vedono loro. Una volta che l' operazione sarà conclusa, Thor si occuperà di Electro e lo terrà lontano dai miei circuiti. Te la senti, Johnny Bravo?- Tony si voltò verso il Dio del tuono per avere conferma.
-Se dovrò di nuovo vedermela con quell' uomo blu, sarò più che lieto di fargli la festa.-
Natasha guardò sospettosa Tony. -E che cosa accadrebbe in quel lasso di tempo? Avremmo delle ripercussioni anche noi?-
Iron Man sospirò e si tenne il ponte del naso con due dita, chiudendo gli occhi. Ecco la nota dolente. -In realtà, sì. La Stark Tower è la fonte di energia principale di tutte le mie armature, per tanto si spegnerebbero la mia armatura, quella di Rhodey e tutte le altre che ho creato. Comprese quelle che ho dato a voi per proteggervi.-
Un silenzio cadde fra di loro. Non era affatto una buona notizia, per niente.
-Quanto tempo ti ci vorrà per riprendere il controllo su tutto quanto? Per quanto Thor dovrà distrarre Electro?- il suo compagno sentiva già un brutto presentimento farsi largo all' angolo della sua mente. Quella battaglia si stava rivelando più tosta del previsto.
-In tutta onestà? Circa quindici secondi. Dopo di che, attiverò io stesso la torre, così io e Rhodes saremo di nuovo utili.-
-No, no, frena, aspetta un attimo.- Clint si fece avanti, mettendo le mani di fronte a sé come a parare un colpo. -Ci stai dicendo che per quindici secondi, nel bel mezzo di uno scontro che sicuramente avverrà, le uniche cose che possono aiutarci saranno off-line? Lo sai bene quanto me che per uccidere una persona basta anche meno di un secondo, Stark.-
-Farò il più in fretta possibile.-
-Non basterà.- scosse il capo Loki, -Ricordatevi che sono pur sempre nella torre degli Avengers. Lì ci sono le armi di Romanoff e Barton, armature dalle grandezze degne di Hulk, diavolo, c'è persino lo scudo di Francis Scott Key che nella confusione l' ha perso là fuori.-
-Come mi hai chiamato?- Steve arcuò un sopracciglio con fare scettico. -Per tua informazione, non l' ho perso, Octavius me l' ha sottratto.-
-Come se questo ti mettesse sotto una luce migliore.-
-Piantatela!- Quinn alzò la voce contro i due adulti, alterata. -Non è il momento di bisticciare, vedete di mettere da parte i rancori.-
-Giusto, torniamo sulla questione più importante.- Tony riprese in mano le redini di quel gioco malsano che la streghetta nera si divertiva tanto a fare. -Tenterò di fare il più velocemente possibile per darvi un vantaggio. Perché come noi saremo senza rete, lo saranno anche loro. Electro dovrà andarsene da un' altra parte per avere la corrente necessaria che gli serve e l' effetto sorpresa sarà la nostra carta vincente. Infine, le armature saranno nuovamente dalla nostra parte e si uniranno alla battaglia.-
Rhodey annuì. -Ok, è un buon inizio.-
-Ma solo questo, un inizio.- Bruce disse le cose come stavano veramente, -Certo, spegnere la torre è un' ottima idea, come lo è trasformare la tuta di Peter in gomma e rimettergli il chip per sfidare Mysterio, ma dopo che si fa? Come sconfiggiamo i Sinistri? Per non parlare di Amaranta, di Toxin e del ragazzino che sta possedendo.-
-Ci penso io.- Peter fissò assorto l' immagine di Lukas dalla telecamera di una banca; stava distruggendo dei bamcomat. -Lasciate che gli parli. Non è quello il vero Lukas. È arrabbiato, è spaventato, però posso farlo ragionare. Lasciatelo a me.-
La squadra si scambiò uno sguardo preoccupato, incerto, come se stessero nascondendo qualcosa. E il ragazzo lo notò. -Che sta succedendo?-
-Ragnetto... vedi, noi, ehm...- Tony non sapeva come dirglielo, perciò glielo disse Anya: -Abbiamo... deciso che è meglio se tu non vieni.-
Come?!
-Che cosa?! Perché non dovrei venire anch' io? E la tuta, e il piano con Mysterio, tutto quanto?-
-Abbiamo deciso che il chip sarà solo per precauzione.- Bruce si rivolse a lui con tono calmo. -Per evitare che riaccada una cosa come quella di due giorni fa. Quinn si stava già svegliando dall' incubo grazie a Venom, con te c'è voluto Tony. E la tuta andrà a lei, al momento è quella più forte.-
-State scherzando, spero. Mi volete mettere da parte? Quello che voglio io non conta più?-
-Usa la testa, ragazzo, sei umano ora.- Tony mise una mano di conforto sulla spalla del figlio per tenerlo calmo. -Non puoi fare niente contro quei tizi, ti faresti solo ammazzare. Noi vogliamo proteggerti, fai parte della famiglia. È te che vogliono.-
L' adolescente se lo scrollò di dosso. -Proprio perché è me che vogliono che devo farmi avanti. Non me ne starò in disparte mentre quelli vi fanno a pezzi. Mi ricordo bene di come Octavius abbia quasi strangolato Steve a morte, di come Lukas abbia ridotto Quinn dopo il loro scontro o di come lei abbia rischiato più volte di cadere nel vuoto per colpa di Toomes. Se siamo una famiglia, allora anch' io voglio proteggere voi.-
Il cuore di Tony perse un colpo a quelle parole. Sì, finalmente li vedeva i miglioramenti di suo figlio con lui e i suoi amici. E non poteva esserne più felice.
Il pensiero che potesse accadergli qualcosa lo struggeva dentro, tuttavia sapeva di non poterlo fermare. Era proprio vero che, con o senza poteri, Peter era sempre Spider-Man. Un eroe.
Mettendogli i palmi caldi sulle guance, lo accarezzò coi pollici e si concentrò sulle sue pupille scure. -Va bene, hai vinto, Petey-pie. In un modo o nell' altro, ci sarai d' aiuto, d'accordo? Troveremo un lavoretto anche per te.-
Ma se ti accade qualcosa, io muoio. Perché sei la mia Terra.
-C'è solo un problema: come entriamo?- fu Bucky a mettere in gioco la domanda che, in realtà, si stavano ponendo tutti. Non poterono non guardare Stark, creatore della torre. Se c' era un passaggio segreto, di sicuro lui lo sapeva.
Peccato che... lui non l' aveva ideata da solo.
Porca di quella miseria.
-In effetti... c'è un modo per entrare. Solo che io non so qual è. Metà l' ho fatta io, tra cui laboratori e spazi casalinghi per me e voi. E l' altra metà...-
La fine della frase parve non arrivare mai, però Happy la conosceva bene. Per questo serrò le palpebre e si voltò dall' altra parte per non vedere quello che sarebbe successo.
-Chi? Chi ti ha aiutato a farla?- Steve alzò le sopracciglia, in attesa di risposta.
Il miliardario, rassegnato e sapendo di non poter fare altro, sospirò e ammise la verità. Era arrivato il momento di sputare il rospo. Un rospo che avrebbe volentieri digerito, se avesse potuto. -Hailey Devon.-
-Cosa?!- scattò Rhodey, non credendo alle sue orecchie. -Vuoi... vuoi chiamare Hailey? Quella Hailey?!-
-A dirla tutta, l' ho già chiamata e tra poco sarà qui. Le ho dato le nostre coordinate stamattina.-
-Se questa è una delle tue stronzate, Thones, sei ufficialmente arrivato alla fine dei tuoi giorni.-
-Scusate?- Peter alzò una mano timidamente. -Mi sono perso, chi è Hailey?-
Natasha fece un sorrisetto malizioso. -Oh, nessuno, dolcezza. È solo la moglie di Rhodey.-
-Ex moglie.- precisò l' uomo, per poi parlare di nuovo al suo migliore amico. -Ti costava tanto limitarti a chiamarla per chiederle le informazioni che ci servono? No, dovevi fare le cose in grande e farla venire qui!-
-Credimi se ti dico che ci serve più di persona che al telefono, Rhodey.- lo guardò eloquentemente, facendogli così capire com' era realmente la storia. In tre secondi, il colonnello si stava tenendo la faccia e urlava contro i palmi, allontandosi di pochi passi.
-Ma che ha?- Peter si sporse per vedere sia Rhodes che Tony.
Fu quest' ultimo a spiegargli: -Ricordi che ti ho detto che io e tuo padre lavoravamo insieme al progetto "Iron Man"? Be', c' erano anche alcune persone ad aiutarci nel crearle al meglio e tra queste...-
-Hai visto di nascosto l' unica donna che abbia mai amato alle mie spalle per quasi diciotto anni! E ha pure un' armatura tutta sua?!-
-Lei si fa chiamare "Iron Heart". Un po' banale, a parer mio.-
-Come puoi avermi fatto una cosa del genere?- l' uomo era furibondo, se non incazzato fino al midollo. -Lo sai quanto l' amavo, quanto ci tenevo e quanto ci sono stato male dopo che se n'è andata. Non mi ha lasciato neanche un biglietto, l' unico cenno di vita che ho avuto sono state le carte del divorzio che mi ha mandato per posta. Ti rendi conto? Zero spiegazioni, il nulla assoluto. E ora... ora tu mi vieni a dire che si è vista segretamente con te, il mio migliore amico, per anni solo per lavorare a delle armature del cavolo, le stesse armature che io ho indossato più volte!-
-Mi dispiace!- Tony saltò in piedi, dato che si era poggiato contro la scrivania. -Non volevo che tutto questo andasse a finire così, ok? Adesso però lei ci serve. Lo so che avete dei trascorsi, che non vi siete detti tante cose, e dovrete essere in grado di metterli per un po' da parte. L' intera New York è in grave pericolo, le persone stanno morendo e tocca a noi muovere il culo per salvarle. Dobbiamo fare quel che è giusto, ciò vuol dire niente sentimenti fino a quando tutto quanto non sarà finito.-
Attesero tutti una reazione da War Machine, anche violenta. Invece, si limitò ad avvicinarglisi ad un palmo dal naso e a sussurrargli in modo freddo e tagliente: -Questa non te la perdono, Thones. Stavolta non posso proprio.- detto ciò, lasciò la stanza a passo pesante.
Steve strinse la mano di Tony per dargli un po' di forza. -Gli passerà, tranquillo. Hai detto bene, dobbiamo pensare prima agli innocenti. Perciò, una volta che Hailey sarà qui, agiremo di conseguenza. Uno di noi entra nella torre e la spegne, poi ci occupiamo dei Sinistri mentre Anya e Loki penseranno ad Amaranta e a Mysterio.-
-Non credo che entrare di nascosto servirà a tanto, quelli hanno gli occhi ovunque. Forse ho un piano.- Peter esaminava attentamente la piantina della torre che Jarvis aveva genialmente mostrato.
-E sarebbe?- Stark già temeva la risposta.
-Dategli me. Posso fare da esca, intanto qualcuno va a spegnere la torre. Così li teniamo occupati senza far capire loro niente. Un combattimento sarebbe troppo palese, capirebbero che vogliamo riprenderci la Stark Tower e basta.-
Anya annuì, concorde. -È vero, è una gara di astuzia questa. Una delle preferite di mia sorella. Chiamate lo S.H.I.E.L.D. per fare un' imboscata al momento giusto e chiedete ai fratelli di Quinn e agli altri ragazzi quali sono le strade con meno telecamere. Se Peter li tiene a bada abbastanza a lungo, se riesce a farli illudere di aver vinto...-
-Sacrificarsi per salvare gli indifesi? Sì, è una cosa che Peter farebbe di sicuro.- sorrise di poco Bruce, -E chi entrerà di soppiatto nella torre deve essere agile.-
-E furtivo.- aggiunse Clint.
-Quasi impossibile da vedere.- commentò Steve e, con fare ovvio, si girarono verso Scott Lang che stava dando loro le spalle.
Costui si bloccò dal masticare l' arancia che teneva in mano e li fissò, colto in flagrante; non aveva ascoltato una sola parola. Morse con lentezza il pezzo di frutto che aveva in bocca e, ingoiando con le labbra sporche di succo, chiese: -Non avete appena deciso che il destino del mondo dipende da me, vero?-

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-Kitta♡

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