Peter posò il cacciavite e guardò il suo operato. Mh, meglio di niente.
Dopo quella litigata con Stark, si era nascosto in laboratorio per ore e stava completando un progetto che aveva in mente da un po'. Con maestria, si mise i nuovi bracciali che aveva creato ai polsi.
-Qualunque cosa sia, meglio che non esploda.-
Il ragazzo non si voltò nel sentire quella voce e finse di essere preso da una modifica della sua invenzione. -Spara-ragnatele. Dato che non ho più i poteri, ho pensato che fossero una buona alternativa.-
-Come hai fatto a riprodurre le tue ragnatele?-
-Sin da quando le ho avute, sono sempre stato incuriosito dalla cosa. Un giorno ne ho esaminato un pezzo e ho trovato la formula giusta.-
Tony gli sollevò delicatamente un polso ed esaminò uno dei due aggeggi. Sorrise leggermente. -Non smetti mai di stupirmi, Petey-pie. Ti sottovaluto troppo.-
-Infatti.- si limitò a rispondere, liberandosi dalla sua presa e prendendo fra le mani un cacciavite e le viti. Fece attenzione nello stringere gli spara-ragnatele intorno alla sua carne, non troppo larghi né stretti.
L' uomo si schiarì la voce per lenire la tensione che si era creata fra loro. -Senti... Angry Bird e Harry Potter stanno tornando rispettivamente al loro stormo e ad Hogwarts, vuoi venire di sopra a salutarli?-
Peter alzò lentamente la testa nella sua direzione, con tanto di sopracciglio arcuato. -Chi e chi?-
-Barton e Strange.-
-Ah. No, grazie, può salutarli per me? Devo finire con i nuovi prototipi di ragnatela, forse posso farne una versione taser. I miei poteri me la davano semplicemente normale, può tornarmi utile.-
Stark fece uno sbuffo divertito. -Sei tenace, eh? Non ti ferma neanche il fatto di essere diventato un comune umano.-
-Amaranta, Toomes e Octavius sono ancora là fuori e Quinn è ancora sotto l' influenza di Venom. Devo riuscire a proteggerla o a combattere lei stessa nel caso in cui perda la calma.-
Una paura si insinuò nella sua testa e rimase sconcertato dalla freddezza del giovane con lui, però sapeva di meritarsela tutta. -Anche se riuscissi a far funzionare questi affari...-
-Funzionano.-
-Comunque...- riprese da dov' era stato interrotto, -... non hai più con te la tua super forza, non sei agile come prima.-
-Sono abbastanza snodabile col fatto che ho studiato ballo in passato e Natasha mi sta allenando da mesi. Non sarò più Spider-Man o una spia professionista, ma ho un cervello che mi ha salvato le chiappe più volte dei muscoli.- lo sfidò apertamente, restando seduto al suo tavolo di lavoro.
-Ok, basta con queste stronzate, ragazzino.- si decise a parlare veramente, -Sono venuto qui per dirti che... mi dispiace, d'accordo? Non avrei dovuto dire quelle cose su Kenny e neanche dirti che ti proibisco di vederla ancora. In realtà ho visto quanto è in gamba e posso dire, dal modo in cui ti guarda, che prova sul serio qualcosa per te. Come tu ne provi per lei.-
Peter arrestò i propri movimenti e fece vagare lo sguardo sul piano. Prese un respiro lungo e si rassegnò, il suo orgoglio poteva starsene zitto per una volta. -Scusi per lo schiaffo, non volevo.-
-Me lo sono meritato.-
-Non gliel' ho dato solo per Quinn.-
-L' avevo sospettato. Pete, io e Richard eravamo amici, per nulla al mondo lo avrei ucciso. Mi ha chiesto di farlo per salvarti, il simbionte ti avrebbe ucciso e non si sarebbe fermato mai. Sono dispiaciuto per ogni cosa, ma ti prego, piccolo, non ignorarmi più. Non hai idea di quanto faccia male. Lo capisco che Richard era tuo padre e volevi recuperare il tempo perso con lui, però ricordati che un po' ti ho cresciuto anch' io coi tuoi zii e ti vedo come un figlio. Non tenermi lontano, ragnetto. Per favore.- in quelle parole ci mise tutta la sua anima e la tristezza che aveva provato per mesi.
L' adolescente tenne come poté sotto controllo i singhiozzi, poi non ce la fece più e si alzò di botto, facendo cadere la sedia e tenendosi stretto a Tony. -Mi scusi...-
-No, no, ehi, calmo. Va tutto bene, ci sono io. Ti perdono tutto se tu perdoni me.- gli passò le mani sulla schiena e tra i capelli, sentendosi finalmente in pace nel sentire il suo buon odore.
L' altro lasciò il suo mentore e annuì, asciugandosi le guance bagnate. -Per quanto possa sembrare stupido... mi è mancato, Mr. Stark.-
-Non è affatto stupido, perché anche tu sei mancato a me. Ehi, ti va di modificare qualche mia armatura insieme? Come le prime volte in cui sei sceso qui.-
Non riuscì a non sorridere alla proposta. -Certo che mi va. Ah, prima volevo dirle una cosa. Fossi in lei farei la proposta a Steve prima del vostro anniversario.-
-Ah, sì? Perché?-
Perché anche lui glielo vuole chiedere.
-Sesto senso.- fece spallucce e finse un' aria innocente.
Tony sorrise con fare provocatorio e lo scrutò con gli occhi ridotti a due fessure. -Chiaro. Be', allora mi fiderò di te e gliela farò un po' prima.-
-Che ne dice di Natale?-
-Ah, no. Per Natale ho già un regalo in mente per lui. Il primo di dicembre?-
-Perfetto.-
Un rumore parecchio forte li fece sobbalzare ed entrambi portarono la vista prima sul loro soffitto poi su loro stessi. -Proveniva dal piano di sopra?-
-Temo di sì.- Tony corse nel salire le scale, seguito a ruota dal figlio. Arrivati in salone, Iron Man si ritrovò nel bel mezzo di un flashback: Thor teneva Loki contro un muro con le mani intorno alla sua gola e gli mostrava i denti in segno di minaccia.
-Oh, che diavolo! Per poco non spaccavate il muro, è pieno di crepe adesso!-
-Mr. Stark, penso che l' arredamento sia un problema a parte in questo istante.- Peter si fece avanti e fissò i due asgardiani. -Che sta succedendo?- chiese a nessuno in generale; tutti gli Avengers, Anya compresa, sembravano molto arrabbiati. Quinn, in piedi in un angolo, si abbracciava da sola.
-Peter, porta via Quinn per un po'. Ti prego.- la voce di Sam era glaciale e aveva i muscoli irrigiditi, come se si stesse trattenendo dal picchiare qualcuno.
-Dopo però mi spiegate.- disse serio il diciassettenne e condusse la propria ragazza in camera sua.
-Ebbene?- riprese il discorso Tony.
-Stavamo parlando di come liberare Quinn da Venom e di come impedire che mia sorella si avvicini a Peter.- rispose la Magissa, seduta sul divano e con le mani chiuse a pugno.
-E con ciò?-
-Loki si è fatto sfuggire di aver partecipato al potenziamento di Venom su Asgard.- Bruce fulminò con le pupille che tentavano di diventare verdi il Dio della discordia.
Il miliardario sentì un forte calore in tutto il corpo al sentire quelle parole. -Che ha fatto?-
-E non solo.- Thor parlò a Tony, ma teneva gli occhi cerulei fissi sul fratello che lo sfidava a muso duro. -Loki ha conosciuto Thanos molto prima di conoscere le sorelle e ha suggerito alla Magissa Nera di sfruttare il simbionte contro di lui per fermarlo. Le ha spiegato come fare... le ha detto che c'era bisogno di tuo figlio.-
Tony strinse pugni e mascella con una forza che pensava di non avere. -Cos' hai osato fare?!-
-Non avevo idea di quello che stavo facendo, Stark. Avevo visto coi miei stessi occhi di che cosa Thanos fosse ed è capace, sia io che Amaranta avevamo capito che Venom poteva essere la chiave per ucciderlo. Solo che non bastavano le sue potenzialità, ci voleva un mix perfetto.-
-E quel mix sarebbe Peter?- Natasha desiderava profondamente prendere uno dei suoi coltelli e tagliargli la gola.
-Un mortale con doti soprannaturali, una rabbia nata da un passato mai conosciuto, sangue di animale modificato e natura di origine terrestre. Lei guardò avanti nel futuro coi suoi poteri e vide solo Peter. Lui e la distruzione che Thanos porterà non solo sulla Terra, bensì in tutto l' universo.-
-Oddio...- Anya si mise in piedi, aveva il viso sbiancato. -Ecco spiegato tutto. Non è solo una questione di vendetta nei confronti di Tony, mia sorella vuole che Venom possegga Peter per poter combattere contro Thanos in uno scontro alla pari.-
Loki si liberò dalla presa di Thor. -A detta sua, solo questa creatura potrà fermarlo. Vi state contendendo il trono di nostro padre, giusto? Fatti da parte. Un sovrano deve prendere decisioni drastiche per salvare il proprio regno, se Thanos prenderà tutte le Gemme dell' Infinito metà della popolazione universale scomparirà e morirà, tra cui la gente di Asgard. Tu non saresti mai in grado di fare quello che sta facendo lei, sei troppo buona.-
-Adesso stai dalla sua parte?- Anya fece dei passi lunghi e si mise faccia a faccia col Dio, -Anche se Peter posseduto da Venom potrebbe essere la nostra unica possibilità di sopravvivere a Thanos, dopo cosa avverrà? Venom avrebbe compiuto il suo compito, il motivo principale per cui è stato creato, e poi? Amaranta non riuscirebbe più a controllarlo, diventerebbe un mostro che fa a pezzi chiunque perché senza dolore non può vivere! Sarebbe inarrestabile! Non si fermerà fino a che non saremo tutti morti! Le uniche persone che non ha mai attaccato siamo io e mia sorella e ti giuro che rimanere da sola con lei per sempre è l' ultima cosa che voglio, ci sono già passata. A te non sembra un destino quasi peggiore di quello che ci offre Thanos?-
-Ho discusso con lei su questa probabilità molto tempo fa, è un rischio che dobbiamo correre. Tu stessa hai fatto una magia al simbionte quando lei l' ha creato, l' amore può farlo retrocedere.-
-Retrocedere, sì, ma non distruggerlo. L' amore a volte non basta e questa è una di quelle volte!- strillò acuta, passandosi le mani tra i capelli e piangendo disperata.
-Perciò...- soffiò un afflitto Bucky, -... se Venom non si impossessa del corpo di Peter e non lotta contro Thanos, siamo spacciati.-
-E se invece lo sconfigge e finisce il lavoro, siamo spacciati comunque.- commentò Steve, -Non vedo via d' uscita.-
Tony non era mai stato tanto incazzato con Loki come in quel momento, neanche quando aveva attaccato New York. -E io che stavo iniziando a sperare che fossi una persona migliore.-
Lui fece un verso sorpreso e sfarfallò le sopracciglia, incredulo. -Scusami? E tutto quello che ho fatto fin' ora per voi? Per il ragazzo? Mi giudicate ancora male, va bene, lo comprendo. Ho sbagliato una sola volta, ero sotto il controllo di Thanos, e voi mi giudicate per questo. La sapete una cosa? Sono il primo che si giudica per quello che ha fatto! Volete la verità? Sul perché io protegga Peter? Sul perché lo abbia autoproclamato mio protetto? Perché lo volevo portare via da te, Stark? Be', è colpa mia! Io ho fatto intendere ad Amaranta come uccidere Thanos, ma non avrei mai pensato che ci sarebbe andato di mezzo un ragazzo innocente! Se gli accadesse qualcosa, non me lo perdonerei mai. Ma il ragazzo deve essere arrabbiato perché la possessione funzioni e, se accadrà, sarà solo colpa di Tony e di quello che gli ha fatto.-Loki si rigira nel proprio letto e constata, deluso, di essere da solo. Apre le palpebre e la vede. È fuori dal balcone, con un lungo abito da notte di seta blu e sta ammirando la meravigliosa Asgard, che si muove nel pieno della notte. La raggiunge con passo lento e la bacia delicatamente sul collo e sulla spalla. -Sembri una Dea. Eppure non lo sei. Sei qualcosa di incomprensibile. Che non può essere studiato, conosciuto o saputo. Dimmi che cosa sei.-
Amaranta ridacchia per il solletico. -Incanti con le tue parole, Loki, ma non me. Vi sono cose che neppure gli Dei come te possono o sono degni di sapere.- mormora dolcemente e si gira fra le sue braccia, mettendogli le mani sul petto nudo e liscio.
-Un nuovo incubo, mia regina?-
-Una visione. Ciò che deve e dovrà accadere. Loki, ho visto la tua morte.-
Lui ride leggermente. -Impossibile. Sono immortale, non posso morire.-
-Avverrà per mano di un flagello e ho il timore di non poterlo fermare, non da sola almeno. Siamo tutti in grave pericolo. Mia sorella...-
-Tua sorella sta bene, è nelle stanze che vi ha riservato mia madre.-
-E per quanto starà bene? Loki, sono seria, moriranno miliardi di persone, se non di più. Non voglio che succeda.-
-Troveremo un modo. Le tue previsioni non sempre sono corrette, cambiano a seconda delle scelte che la gente fa, giusto?-
Amaranta fa un sorrisetto amaro. -Non penso che Thanos cambierà idea su questa sua decisione.-
Loki rabbrividisce e non per il freddo. -Thanos?-
-Lo conosci?-
-Purtroppo sì e di persona.-
-Forse non "purtroppo". Se sei stato vicino a lui abbastanza a lungo, potresti aver colto qualcosa. Chiedi a mia sorella di leggerti nella mente; può esserci un modo per porre fine al suo futuro, per salvare tutti noi.-
-È troppo rischioso, non è il caso di mettere in mezzo i nostri fratelli.- sposta lo sguardo sulla luminosa e stupenda Asgard e un' idea azzardata gli viene in mente: -Ma potrebbe servirci Venom.-************************************
Commentate, grazie! :)-Kitta♡
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The Hero's Secret
FanfictionDedicato a chiunque non abbia un buon rapporto col padre. Se non avete mai visto i film della Marvel, ATTENTI AGLI SPOILER. Contiene le storie: • Iron Dad • Spider Son • Magissa Peter Parker non è altro che un sedicenne del Queens, New York, che des...