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Bruce guardò la città col cielo grigio, la pioggia picchiettò costante la finestra della sua stanza. Pensieroso, si tolse gli occhiali e li poggiò sul comodino. Mani calde e piccole gli accarezzarono da dietro il petto e gli circondarono le spalle, labbra dolci gli baciarono il collo. -Pensi a lui?-
-Mi chiedo cosa Amaranta gli stia facendo.- Bruce si girò verso sua moglie e la strinse a sé, -Per anni ho cercato di liberarmi da Hulk e adesso che non c'è più... non lo so, non mi sento più me stesso. Mi ero scordato come ci si sente.-
Natasha lo fissò intensamente e lo abbracciò, sollevata. -Sono felice che tu stia bene, è questo l'importante. Lo troveremo prima che possa fare del male a qualcuno.-
-E se non facessimo in tempo?- si allontanò da lei e andò a sedersi sul loro letto matrimoniale, -Se Amaranta gli facesse quello che gli ha fatto anni fa Wanda? Se perdesse il controllo? Non potrai esserci tu ad aiutarlo con la ninna nanna.-
-C'è pur sempre Veronica.-
-Ma ricordi com'è finita l' ultima volta tra lei e Hulk? Hanno quasi distrutto una città, ci sono state delle vittime.- fece combattuto, agitato e preoccupato. Si passò le mani tra i ricci e poggiò i gomiti sulle ginocchia. -Mi rendo conto solamente ora di quanto sia stato egoista. Non ho mai pensato che, liberandomi di lui, avrei dato libertà alla belva. Desideravo solo essere me stesso, appartenere completamente a me stesso, e adesso c'è il rischio che possa uccidere qualcuno. Almeno con me aveva un po' di ragionamento, sapeva quando fermarsi perché aveva la mia coscienza e i miei sentimenti. Amaranta ha reso realtà il mio sogno più grande, ma a quale prezzo?-
La rossa si slegò i capelli asciutti e si strinse nell' accappatoio, era appena uscita dalla doccia. Lentamente, si avvicinò al marito e lo guardò dall' alto. -Stai dicendo che, se potessi, torneresti insieme a lui?-
Banner aprì bocca per parlare, senza riuscire a dire nulla di sensato. Non sapeva neanche lui che cosa dire. -Se servisse per tenere al sicuro le persone, sì, immediatamente. Pensaci, cosa sarebbe accaduto se per tutti questi anni Hulk fosse stato a piede libero da solo? Avrebbe ferito chiunque. La gente indifesa non solo di New York, i nostri amici e il nostro team ammazzandoli uno dopo l' altro, persino il piccolo Peter nel bel mezzo della sua infanzia! E se avesse alzato un solo dito su Michelle, io...- si bloccò quando si accorse di aver parlato a vanvera, dicendo cose che non voleva dire.
Nat si allacciò meglio la cintura soffice intorno alla vita e si sedette al suo fianco. Col cuore in subbuglio, gli mise una ciocca dietro l' orecchio. -Intendi Michelle Jones? L' amica di Peter?-
Lo scienziato chiuse gli occhi e lasciò cadere in avanti la testa. Non voleva riprendere quell' argomento, ne avevano già parlato a sufficienza. -Non c'è giorno in cui non penso a lei. A cosa potevamo essere con lei e per lei.-
-Anche io. Vorrei che non se ne fosse andata.- mormorò abbattuta e poggiò il capo sulla sua spalla. Bruce le accarezzò con dolcezza i capelli. -È stata qui per poco tempo, eppure la connessione che c'è stata tra noi tre...-
-La sua timidezza iniziale.-
-Il modo in cui ti stuzzicava.- ridacchiò al ricordo.
-La sua risata.- Bruce si morse un labbro e provò una forte morsa al petto. Michelle Jones, una ragazzina del Queens, aveva rapito il cuore suo e di sua moglie con la sua intelligenza e la sua intraprendenza. -Ti ricordi quando vi allenavate insieme? Voleva sempre sapere tutto.-
-Anche con te, nel tuo laboratorio.-
-E quando le hai prestato quel vestito per il ballo della Midtown High... Nat, l' avevi resa così bella, ero rimasto senza fiato.-
-L' ho solo aiutata a mostrare la sua bellezza interiore.-
-Sì, lei è bellissima.- sorrise teneramente e strinse la mano che Natasha gli aveva poggiato sul braccio.
La russa tirò su col naso e ricacciò le lacrime, baciando la spalla dell' uomo. -Quel vestito era la mia seconda scelta alla festa di Stark qualche anno fa, dopo che abbiamo recuperato lo scettro di Loki da Sokovia.-
Lui annuì. -Me la ricordo, quella sera. Mi accorsi per la prima volta, per davvero, quanto ti volessi. Eri così maliziosa, così libera, indipendente e non avevi alcuna paura di me, anche quando ero l' altro.-
La donna alzò la nuca e lo girò delicatamente verso di lei per poterlo guardare nelle pupille scure. -Non c'è mai stato niente da temere in te e mai ci sarà. Sei totalmente in te, Bruce. Ritroveremo Hulk e cercheremo un modo per tenerlo buono. Voglio vederti dormire tranquillo almeno una volta.-
Bruce le sorrise sulle labbra, che sfiorò con un bacio. -Dormo sempre tranquillo con te al mio fianco.-
-Non è vero, ti sento agitarti e svegliarti. Hai paura.-
-Amore, no, la maggior parte degli incubi che faccio mi rendono triste, non spaventato. Sogno una vita per te e per me lontano dal pericolo, senza alieni o missioni mortali a rovinarci la giornata, i nostri figli che corrono spensierati in un giardino enorme e che si accocolano su di noi per dormire la notte... Tutte cose che non potremmo mai avere.-
Un sorriso genuino le nacque in viso e le lacrime le bagnarono le guance arrossate. -Be'... potremmo iniziare quel sogno, non credi?-
-Hai comprato una casa in campagna a mia insaputa? Non dirmelo, siamo i nuovi vicini di Barton, giusto?-
Natasha rise e scosse lentamente la testa. -Mentre eravamo nascosti con gli amici di Peter e Quinn e progettavamo il modo migliore per riprenderci la torre, Anya mi ha fatto un regalo. E si vede che tu sei tornato completamente normale.-
Banner corrugò la fronte e stava per dirle che non capiva, quando lei gli prese gentilmente una mano e se la portò sul ventre. Gli occhi di lui si illuminarono di incredulità, felicità ed euforia, intanto il cuore partiva a razzo. -Sei...? Sicura che sei...? Sei davvero...?-
-Sì. Ho fatto il test e... sono in ritardo.- pianse dalla commozione e rise contenta quando lui la baciò e l' abbracciò, travolgendola e facendo stendere entrambi sul grande materasso.
-Andiamo a dirlo agli altri, dobbiamo festeggiare! Sono in debito con Anya per tutta la vita per questo.- esultò Bruce, facendola alzare con lui e facendole a scatti il solletico mentre scendevano insieme le scale. Non era mai stato così felice e mai, mai e poi mai avrebbe creduto di poter diventare padre. Era uno di quei sogni segreti che non sai di avere finché non si realizzano.
Purtroppo, il loro entusiasmo finì quando videro Rhodey prendersela con Tony.
-Sei un bastardo! Gran bell' amico del cazzo, complimenti! Ti dovresti vergognare, come hai potuto farmi una cosa del genere?-
-Papà, ti prego, basta.- Joen si avvicinò al colonnello e gli massaggiò la schiena. -Non è colpa sua.-
-Oh, sì che lo è, tesoro. Sua e di questo suo stupido segreto che non si degna di dirci.-
-James.- Hailey si fece avanti e allontanò la figlia dell' ex marito, mettendosi poi in mezzo ai due amici. -Piantala. Non è successo niente.-
-Non è... non è successo nie... cosa?!- sbraitò furioso e indicò il miliardario, -Lui mi ha tenuto lontano da voi, dalla mia famiglia, per sedici anni. Non mi pare proprio una cosa da niente, Hails, prima di qualche settimana fa non sapevo neanche dell' esistenza di mia figlia!-
Natasha stava per chiedere cosa stesse accadendo, quando le squillò il telefono. Rispose, si fece da parte nel salone, e fu il suo uomo a dar voce ai suoi pensieri: -Potreste spiegarmi che succede?-
James Rhodes era arrabbiato, incazzato in una maniera che nessuno degli Avengers lì presenti aveva mai visto. -Niente di che. È semplicemente saltato fuori che, se per tutti questi anni non ho mai sentito l' amore della mia vita o mia figlia, è solo per colpa di questo figlio di puttana che insiste nel farsi chiamare "eroe".-
-Rhodey, sono dispiaciuto da morire. Non puoi comprendere perché l' ho fatto, lo capisco, però...-
-Tony.- lo interruppe Steve, poggiato alla penisola con le braccia incrociate. -No. Non puoi difenderti, stavolta.-
Bruce fissò con un lieve senso di tradimento il suo amico. -Perché hai tenuto lontano Rhodey dalla sua famiglia?-
-Non volevo tenere lontano nessuno da nessuno!- si esasperò Stark alzando la voce, -Non volevo che accadesse niente di tutto questo, è capitato per caso!-
-Oh, quindi per caso hai convinto colei che era mia moglie a trasferirsi dall' altra parte dello Stato, il più lontano possibile da me, proprio poco prima che scoprisse di aspettare una bambina, la mia bambina!-
-Papà!- Joen si mise davanti a lui e gli sorrise con calma, -Va bene così. Mi dispiace non averti avuto vicino fino ad ora e ti giuro che per tanto tempo sono stata anch'io furiosa con Mr. Stark... ma poi ti ho visto e non sono riuscita a pensare ad altro che "finalmente". Ora siamo insieme e non staremo più lontani. Questo non ti basta?-
Rhodey prese fiato e rimase incantato dagli occhi della ragazza. Quella bellissima ragazza che assomigliava tutta a sua madre e che di già amava immensamente. Adesso capiva cosa provava Tony quando guardava Peter. Addolcendo lo sguardo, sorrise amorevole a Joen e la strinse. -Ma certo che mi basta. Non chiedo altro. Le mie ragazze.- sospirò gioioso e prese Hailey per una mano, facendo unire anche lei in quell' unione perfetta.
Clint si scambiò uno sguardo con Sam e Bucky. Si chiese se questi uomini, anche loro un giorno, avrebbero mai desiderato una famiglia. Lui aveva la sua famiglia, Steve aveva Tony e Peter e adesso anche Rhodes era impegnato. Per non parlare di Nat, la quale gli aveva dato per primo la bella notizia, dicendogli che se fosse stato un maschio lo avrebbero chiamato Hawke Clint in suo onore. Se fosse stata femmina, Yelena Anya.
La gente temeva di crearsi una famiglia perché non si credeva all' altezza. Loro lottavano contro il male da sempre e tornare a casa da qualcuno era l' unica cosa bella che avessero.
-Aspettate, c'è una cosa che non ho ancora capito. Perché te ne sei dovuta andare via, Hailey? Io mi ricordo che eri felice qui, lavoravi con Tony.- Bruce raggiunse il trio e acutizzò la vista in direzione della donna.
Rhodey sentì un peso sulle spalle e osservò attento l' espressione addolorata di Hailey. -Perché lei conosce il segreto di Tony.-
-Cosa? Vuoi dire quello che...-
-Esatto, quello che non vuole dire a nessuno. Hailey lo ha scoperto anni fa per incidente. Voleva dirmelo, a quanto pare, e Tony prima l' ha pregata di non dire nulla e dopo ha fatto in modo che si trasferisse per lavoro.-
-Ha pagato lui tutto.- Hailey aveva la voce bassa nel parlare, -E conosce cose di me che non ho mai detto a nessuno, nemmeno a te, James. Ci soni cose orribili nel mio passato e non volevo che le scoprissi. Mi ha dato una nuova identità e mi ha offerto una vita adeguata. I soldi per il college di Joen, tutti farina del suo sacco.-
-Non devi vergognarti, mamma.- Joen strinse la mano a sua madre, -Non sei più quella di una volta.-
-Lo so.- annuì e puntò le pupille scure sul suo ex marito, -Temevo che non mi avresti più amata.-
-Ti amerò sempre, qualunque cosa tu faccia.- la baciò e le passò le dita sul collo con affetto.
-Ora, fermi un secondo.- Natasha aveva appena finito la sua chiamata con Fury e si era diretta verso Stark. -Quale segreto? Credevo fossero finiti con Pepper.-
-Anche io.- Steve si mise dritto e scrutò a fondo il compagno. -Tony... cos' altro c'è?-
-Ci risiamo.- commentò amaro Sam, mettendo giù il giornale. -Sputa il rospo e fallo in questo momento, prima che lo scopriamo da soli.-
-Un segreto così tremendo da esserti beccato una sberla dalla sottoscritta.- ricordò Hailey, il suo sguardo colmo di veleno era puntato su Iron Man.
-E non ho detto niente a riguardo, anzi ti ho pure fatto creare con me la tua armatura personale.-
-Adesso non tirare fuori il tuo spirito magnanimo.-
-Tony, parla.- insistette il capitano, -Non facciamo lo stesso errore che abbiamo fatto con Richard.-
-Mamma, puoi dircelo tu?-
-Joen, tesoro, ho dato la mia parola a quell' uomo, la mia parola da ex militare. Non posso e non è mio compito dire la verità.-
-Sei molto saggia, Devon.- tentò un approccio amichevole Tony, andando verso la cucina per farsi qualcosa da bere e ignorando gli sguardi accusatori dei suoi amici.
-Rhodes.- lo corresse il suo migliore amico e ammirò speranzoso Hailey, -Sempre se lo vuoi.-
-Certo che sì.-
-Stark, non farmi arrabbiare, che altro nascondi ancora?- Natasha stette dietro a Tony ad ogni passo che faceva per placcarlo, era stufa di tutto ciò che teneva nascosto alla squadra. -Non siamo lo S.H.I.E.L.D., siamo una famiglia e tu devi capire che è meglio se ti apri con noi su argomenti importanti. Cos'è, non è che anche Mary Parker è viva e non ce l' hai voluto dire?-
-No!- esplose lui e smise di darle le spalle, -Ma hai azzeccato il punto, Romanoff: donne. Donne belle, donne giovani, donne di tutti i colori! Ne ho avute a bizzeffe, a migliaia, non ricordo neanche i loro nomi. La sai una cosa? Prendi questo "segreto" che tutti voi pensate che io abbia, ma che in realtà non ho, e buttalo nella pattumiera. Ho ben altro a cui pensare, cose molto peggiori, scoperte che ho dovuto fare per conto mio e che mi fanno rizzare i peli sul collo.-
-Di che cosa stai parlando? Quali scoperte? E che c'entra il tuo passato da playboy?-
-Sto dicendo che Quinn Kenny potrebbe essere mia figlia.-
Un botto fece sobbalzare tutti quanti. Peter e Quinn erano appena tornati da scuola, erano usciti dall' ascensore e avevano fatto cadere gli zaini. Prima che chiunque potesse dire qualcosa, la biondina corse al lavabo e vomitò il pranzo.

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-Kitta♡

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