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Richard aveva uno sguardo colmo di fuoco ardente puntato verso Tony, mentre le quattro persone che erano insieme a loro li aiutavano a pulirsi le ferite. Si vedeva alla perfezione che era un fascio di nervi, alla minima provocazione sarebbe esploso. E lì tutti sapevano quanto Tony faticasse a tenere la bocca chiusa, perciò dovevano stare attenti.
-Va bene.- Bruce si sedette sulla poltrona che si trovava di lato e in mezzo a dove stavano seduti i due uomini che si guardavano in cagnesco. -Direi di iniziare, partendo col dirvi qualcosa per rompere il ghiaccio. Richard, comincia tu.-
-Spero che tu muoia.-
-Ok, non è esattamente quello che avevo in mente, ma...-
-Sei sempre stato un tipo impulsivo.-
-Tony, non penso che adesso tu abbia alcun diritto per giudicare.- Steve gli tolse un pezzo di vetro dall' avambraccio e vi ci passò il disinfettante.
-No, no, non è un giudizio. Bensì un dato di fatto.- si girò per indicare il vetro rotto sia al loro che al piano in alto, -Guarda in che condizioni ha ridotto il mio corrimano. Mi ci vorrà un bel po' per ripararlo.-
-Oramai so bene che usi il sarcasmo quando non sai che dire o sei nel panico, ma stavolta faresti meglio a tacere.- Parker strinse i pugni con violenza, il dolore nella pelle colma di tagli e graffi fu meno potente dell' aver ricordato.
Ricordato il tradimento, le bugie, l' inganno... e sua moglie. Sua moglie lo aveva tradito prima ancora del loro matrimonio. Con l' uomo che stava davanti a lui e che per tanto tempo si era lasciato chiamare "amico".
-Mi stai minacciando? Stai seriamente minacciando Iron Man? Non hai nulla che ti porta alla mia altezza.-
-Sei solamente un disgustoso egoista del cazzo.-
-Questo "disgustoso egoista del cazzo" ha cresciuto un ragazzo che pensavi fosse tuo figlio per sedici anni. Ah, e per la cronaca, anche se lui fosse stato tuo avrei fatto comunque meglio io il lavoro di padre.-
Il calore nel corpo di Richard aumentò e Natasha, dietro di lui che gli stava curando le ferite sul collo, vide queste stesse rimarginarsi di colpo. Quasi la pelle si stesse ricucendo da sola. -Ragazzi?-
Steve, Tony, Bruce e Rhodey sgranarono gli occhi nel vedere dei filamenti di melma nera ricoprire pian piano il corpo dell' uomo, il quale respirava profondamente dal naso e aveva irrigidito i muscoli.
-Ma che...?- disse il colonnello, facendo un passo indietro.
-Richard, no!- gridò il Capitano, però fu troppo tardi. Si alzò di scatto e la melma prese Stark per il collo, strangolandolo e tirandolo su. Gli altri quattro vennero poi tenuti fermi dalla stessa melma.
-Venom, è ancora dentro di lui.- Natasha tirò fuori un coltellino e provò a pugnalare la melma, senza alcun risultato.
-Non è possibile, dovrebbe essere totalmente in Quinn.- Bruce scalciò come poté e prese a diventare verde, grugnendo infastidito.
Tony strinse con tutte le proprie forze le mani sulla melma che gli impediva di respirare e parlò a fatica. -Jarvis... Mark quarantasette, subito.- e così facendo, in un attimo, un' armatura lo coprì. Sparò contro Richard, il quale si trasformò e diventò metà Venom metà umano. Aggrappò l' uomo, lo strinse intorno alla vita rompendo in due l' armatura e con un balzo roppe il tetto. Finirono a vorticare nel cielo coperto di nuvole grigie e Tony venne poi sbattuto contro il marmo del tetto.
Iron Man riuscì a vedere gli occhi di Richard che, per un secondo, diventarono tra il nero e il viola.
Amaranta.
Una volta liberato, Rhodey, Natasha e Hulk se la videro con Richard, mentre Steve lo aiutava a rialzarsi. -Non riesci proprio a tenerla chiusa quella bocca, vero?-
-Mi ci guadagno da vivere, Cap. E tu ci guadagni del piacere.-
-Richard, fermati!- gridò la russa, provando a non ferirlo troppo mortalmente. L' ultima cosa di cui avevano bisogno era un cadavere.
Il simbionte lo portò ad emettere un ruggito di pura rabbia. -Questo stronzo si è preso la mia famiglia e mi ha mentito sin da quando sono tornato. Ti è piaciuto ridere alle mie spalle, vero? Tu hai sempre voluto tutto, Tony, e ti sei dovuto prendere anche Peter!- se la prese con Stark, tentando di tornare da lui per dargli il benservito. La sua voce fece rabbrividire chiunque, era divisa un due: acuta e mostruosa, indemoniata.
Lo voglio morto...
-Lo stesso Peter che è ancora convinto che tu sia suo padre!- lo risvegliò con questa frase War Machine, il viso coperto dalla maschera della sua armatura. -E so per certo che l' ultima cosa che vorrebbe è che suo padre diventi un assassino. Sappiamo che sei arrabbiato, anzi furioso, e nei hai tutto il diritto. Pure noi, siamo stati dei vermi con te, dovevamo dirti la verità sin dall' inizio, ma ora devi calmarti, ok? Hai attivato la parte di Venom in te, lo sai bene che cosa vuol dire; Amaranta sta venendo qui per te e forse è già anche sulle tracce di Quinn che adesso è con Peter. Ti supplico, sii migliore di Tony. Rinuncia alla vendetta e pensa a proteggere te stesso e Peter.-
Prendendo dei respiri profondi, Richard riuscì a far sparire gli artigli che gli erano venuti. Si morse il labbro con forza e annuì.
-Anya non è ancora tornata. Se sua sorella verrà qui, dovremo occuparcene noi.- Natasha si occupò di tranquillizzare Hulk per farlo tornare Banner, -Bruce, pensi di riuscire a togliergli quello che resta di Venom da dentro di lui?-
-Non sarà facile, ma posso provarci.-
-Tony?- Rhodes aiutò Steve a tenere in piedi il suo amico, costui non biasimò Richard quando gli diede uno sguardo colmo d' odio.
-Non appena tutta questa storia sarà finita e Amaranta svanirà, io e Peter ce ne andremo. Il più lontano possibile.-
No.
-Non puoi farlo... è mio figlio...- tentò di dire, tenendosi il fianco fratturato.
-È figlio di Mary!- sbraitò, mostrando i denti e facendosi vicino ai tre. La guardia di tutti tornò alzata. -Mia moglie! Lo avrebbe voluto con me, di questo ne sono sicuro. Non lascerò che continui a mettersi in pericolo per causa tua e dei tuoi nemici, i vostri nemici!-
-Questa battaglia è anche la sua. Per quanto mi addolori, deve combatterla con noi.-
Parker fece per replicare in modo pesante, quando una specie di terremoto li fece traballare. Da sotto di loro, sbucarono tre paia di tentacoli che oramai conoscevano bene. Vennero spazzati via come polvere, finendo oltre i bordi del tetto. Rhodey e Tony riuscirono a prendere tutti in tempo, tranne Richard, e quando riuscirono a rimettersi in equilibrio sul marmo... non c'era più nessuno. Octavius aveva preso Richard.
-Merda!- gridò ai quattro venti Stark, causando un eco che si riversò man mano nel cielo. -Chiamate Quinn e Peter, dite loro di tornare alla torre, adesso!-

-Richard...- sussurrò la Magissa Nera, guardando attraverso le sbarre della gabbia il corpo a terra dell' uomo, svenuto. -Ce l' avevi tu per tutto questo tempo. Com' è possibile?-
-Se mi permettete, vostra grazia.- si fece avanti Dottor Octopus, inchinandosi rispettosamente. -Venom e Richard sono stati uniti per quasi un quindicennio, questo deve aver modificato qualcosa nelle cellule della nostra creatura. Oppure dipende dal fatto che il suo sangue lo attira, avendo lui stesso l' identico DNA.-
Amaranta si voltò di scatto, facendo brillare di viola le pupille. -Stai dicendo che non rimarrà attaccato così anche a Peter? Perché non sono padre e figlio?-
-In quel caso non dipende dal sangue che non c'è fra Richard e Peter, ma dal sangue di Peter che abbiamo messo in Venom qualche mese fa, mia signora. Non temete, al momento opportuno non lo lascerà per nulla al mondo.-
-Ma fino ad allora...-
-Fino ad allora, sarà praticamente impossibile toglierlo dal corpo del nostro Richard. E dobbiamo anche levarlo da quella ragazzina bionda. Posso suggerire di uccidere entrambi? Venom così tornerà nelle vostre abili mani.- ghignò, indicando il loro prigioniero.
Un urlo coperto richiamò la loro attenzione. Anya, bloccata al muro non molto distante da loro con delle catene magiche, strillava attraverso il bavaglio.
-La fate zittire?!- ringhiò infastidito Adrian Toomes, preso dal sistemare le sue ali con un cacciavite a poca distanza da loro. -Da quando è qui, non ha fatto altro che lamentarsi.-
Alla strega nera venne un' idea. -Forse non sarà necessario un doppio omicidio. No, vediamo cosa ha in mente la mia sorellina.-
-Mia signora?-
-Devi sapere, caro Otto, che quando ho creato Venom, Anyesse lo ha corrotto a mia insaputa con una magia. Doveva essere indistruttibile, invincibile, ma non lo è mai stato a causa sua. Lei è l' unica che sa come togliere l' ospite da Venom e viceversa.- si avvicinò con passi lenti alla ragazza e la fronteggiò, -Forza, Anyesse, dimmi come libero il mio amorino da quella insulsa umana.- sorrise malefica e le lesse nella mente.
Occhi viola sfidarono occhi dorati. Anya ringhiò frustrata e provò a far tacere i suoi pensieri, ma Amaranta sapeva bene dove colpirla e la tenne occupata coi suoi ricordi su Mary.
No!
La Magissa oscura sospirò quando trovò ciò che cercava e le pupille tornarono nere. -L' amore... sul serio? È con quello che Richard si è liberato quando ha riconosciuto Peter? Con l' amore?! Oh, sorella, questa sì che è una mossa classica da te. Toomes? Va' a prendermi la ragazza. E fai in modo che il ragnetto ti segua.-
Octavius la fissò con uno sguardo corrucciato. -Cos' ha in mente di fare, maestà?-
Amaranta fece un mezzo sorriso di scherno, gli occhi andavano da Richard ad Anya. -È giunto il momento che il vero show cominci. Non trovi?-
-Assolutamente sì, mia signora. Purtroppo però devo avvisarla: la macchina che mi ha chiesto di costruire per riunire Venom non è ancora perfetta, non ha abbastanza energia. Anzi, non penso nemmeno che basterà l' intera energia di New York.-
La ragazza fece spallucce, divertita. -E che problema c'è? Conosco l' energia giusta per te, mio caro.- gemette fiera e alzò una mano, mostrando in una nube scintillosa l' immagine del Reattore Arc di Tony Stark. -Mandiamo il nostro Spiderino a fare una commissione. O potrà dire addio alla sua fidanzatina e al suo papino.-

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-Kitta♡

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