Amaranta apparve nuovamente e ansimò in cerca d'aria. Otto e Beck la guardarono in attesa. -Dove sei stata?- le chiese quest' ultimo.
-A fare ciò che dovevo fare per il futuro. Il ragazzo?-
-Sta per arrivare.-
-Bene.- annuì e camminò verso il centro della grande sala. -Mettiamo la parola fine a questa storia. Sveliamogli il segreto.-
-Adesso?- Mysterio sgranò gli occhi, -Non era nei piani.-
-I piani sono cambiati. Thanos sta arrivando e posso approfittarne per farla pagare a mia sorella.-
-Di che cosa stai parlando?-
La Magissa Nera alzò una mano, creando una nube oscura e la puntò sul pavimento. Man mano crebbe, si ingrandì, fino a svanire, rivelando una figura con un sacco in testa e le braccia legate allo schienale di una sedia.
Octavius inclinò la testa, confuso. -Mia signora, non ero al corrente di questo fatto. Chi è?-
-Lo vedrete voi stessi. Vi basta sapere che...- voltò il capo in direzione della persona svenuta, il viso coperto. -... è una menzogna.-
Una finestra alta andò in pezzi quando qualcosa, o meglio qualcuno, entrò da fuori. Spider-Man atterrò con agilità e si tolse la maschera, il rosso del costume rappresentava perfettamente il suo stato di rabbia. -Hai qualcosa che mi appartiene, Magissa. Ridammi Quinn!-
Doctor Octopus fece per innalzarsi sui suoi tentacoli, ma Amaranta lo fermò. -Non ancora.- ghignò e fece un incantesimo a Peter, bloccandolo dov' era e impedendogli di muoversi. -Aspettiamo gli altri per lo spettacolo.-
-Lei dov'è? Rivoglio la mia ragazza, strega!-
-A tempo debito.- gli fece l' occhiolino. Ciò che stava per fare avrebbe cambiato tutto, però andava fatto. Thanos doveva morire e perché capitasse Venom doveva avere Peter. Batté le mani, -Otto, vai a prendere la mia creatura.- ordinò.
Peter si agitò e si tirò su le gambe per liberarsi, senza riuscirci. Un latrato spaventato gli fece alzare la testa e si accorse della figura con sacco seduta e legata.
-Non è Quinn, se te lo stavi chiedendo.- scosse la testa lei e sorrise nel vedere il recipiente di vetro che Octavius stava poggiando sul tavolo. La creatura all' interno, molliccia e nera, ruggiva aggressiva. -Perfetto. E un ottimo tempismo.- gioì nel sentire un suono di motore provenire da fuori dal capanno.
Si erano rintanati in un ex capannone di elicotteri usati ai confini di Manhattan, il luogo perfetto per esercitare la magia e le armi senza farsi notare.
Bastò poco perché Captain America, Iron Man e gli altri Avengers abbattessero le grandi porte a doppia anta o il soffitto per entrare. Con poche mosse, Amaranta costrinse tutti coi piedi per terra e li bloccò lì come con il ragazzo.
-Sorella, ferma!- gridò Anya, non riuscendo a scatenare i suoi poteri per liberarsi. -Non farlo! Lo distruggerai, ti prego.-
-Taci, Anyesse. Devo farlo. Non c'è altro modo per impedire a Thanos di averla vinta. Io l' ho visto.-
-Per favore, non sacrificarlo. Non dirglielo!-
-Dirmi cosa?- corrugò la fronte Peter.
Amaranta sghignazzò. -Ora sì che ci divertiamo. Giù la maschera, Stark. Voglio guardarti in faccia mentre faccio a pezzi il ragazzo.-
L' uomo fece per alzare una mano per spararle, ma l' armatura non rispondeva ai comandi. Tony mostrò il suo volto. -Non punire lui per qualcosa che ho fatto io... ti prego.-
Lei negò, -Troppo tardi.-
-Di che cosa state parlando? Dov'è Quinn?- insistette il giovane, riprovando a muoversi.
Amaranta fissò con sguardo di sfida Stark e schioccò le dita, liberando suo figlio e facendo apparire una cassa coperta da un velo. -Guarda tu stesso, ragnetto.-
Anya impallidì non appena vide Venom e portò lo sguardo da lui alla cassa rettangolare. -È completo...-
-Cosa?- Steve la guardò in tralice. Come gli altri, sapeva bene che cosa significava.
Amaranta si scambiò uno sguardo con Octavius. -Pezzo... dopo... pezzo. Come da promesso. Un segreto alla volta, miei cari. Distruggiamolo dall' interno.-
Natasha si agitò sul posto, come gli altri. -No!-
-Peter, non guardare!- Tony venne zittito dalla magia di Amaranta e lo stesso i suoi amici.
Spider-Man tenne gli occhi spettrali sulla cassa coperta e andò verso essa tentennante. Che fosse... no. No, non era... Allungò una mano e strinse il velo. Prese un respiro. Un altro.
Non può essere lei.
Tirò via il velo e traballò all' indietro. La cassa, in realtà, era una bara trasparente. All' interno, giaceva morta Quinn Kenny.
-No!- Peter pianse, gemette dal dolore e scosse la testa. Si tirò i capelli e si lasciò scivolare le mani sulla faccia, graffiandosi. -No, Quinn!-
-Era una ragazzina! Era solo una ragazzina!- si imbestialì Bruce, coperto da una delle armature di Stark che si poteva ingrandire a misura Hulk.
Tony rimase imbambolato alla vista del corpo, che pareva così piccolo e giovane, e il senso di colpa diede il suo primo colpo di presenza nel suo petto.
Mysterio e Octopus rimasero in disparte, assistendo allo show della loro padrona.
Peter ringhiò alla strega. -Maledetta! Lei non c'entrava niente, non dovevi farlo!-
-Senza culla, non mi avete lasciato altra scelta.- Amaranta gli congelò nuovamente i piedi sul terreno e gli si avvicinò. -Ci sono tante cose che non sai. Tanti segreti che ti hanno tenuto nascosto tutte le persone intorno a te. Partiamo col primo.- sghignazzò e lo fece girare di fronte alla sua ragazza senza vita. Lentamente, gli parlò all' orecchio: -Può non sembrare non così... ma ci sono due persone in quella bara.-
Peter smise un secondo di respirare.
Cosa?
E lo notò, lo vide. Il ventre leggermente gonfio di Quinn.
La Magissa Nera rise leggera. -Ops... non lo sapevi?-
-Va' all' inferno!- esclamò a denti stretti il Winter Soldier, trucidandola con lo sguardo come stava facendo il resto della squadra.
L' adolescente singhiozzò e cadde in ginocchio. -Quinn...- si esasperò e si strinse da solo, chinando la testa e lasciando andare le lacrime. La ragazza che amava era morta... e anche suo figlio. Un figlio di cui non sapeva nulla. Se l' avesse saputo... se solo l' avesse saputo...
Che cosa? Le sarebbe stato vicino? Avrebbe parlato con lei su cosa fare? Lui era solo un ragazzino, che ne poteva sapere di un neonato? Però si accorse che lo avrebbe voluto, con lei. Voleva amarla. Avrebbe dovuto amarla per ancora tanto, tantissimo tempo.
E ora non c'era più.
-Me l' hai portata via...- mormorò piano e sentì la presenza di Amaranta, la quale si era inginocchiata davanti a lui.
-Io non sono cattiva, Peter. Tutto quello che ti ho fatto, tutto quello che ti farò, sarà solo per un bene comune. Non sono come gli altri. Non ti ho mai mentito.-
Si irrigidì e alzò lento la vista, sfocata dal pianto. -Che vuol dire? Chi mi ha mentito?-
Lei sbuffò una risata. -Tutti quanti.-
-Amaranta...- la richiamò disperata Anya, si sentiva morire ogni secondo che passava. In qualche modo, poteva percepire il male di Peter.
La Magissa lo fece rialzare e gli asciugò con una mano una delle guance. -Oh, non piangere. Ti assicuro che questo è il minimo per cui dovresti piangere.- gli girò attorno ed esaminò gli Avengers, -Guarda quanti eroi. Che bella famiglia di bugiardi.-
-Bugiardi?- non comprese lui e vide per la prima volta gli sguardi colpevoli degli adulti.
-Sì, bugiardi.- confermò Amaranta e sorrise a trentadue denti. -Partiamo dal principio. Segreto numero uno. Sai già che è stato il nostro caro Otto qui presente a far scoppiare l' incendio che ha ucciso May Parker, giusto? E che cosa mi dici del povero Ben Parker, mh?-
Peter sbatté le palpebre, preso in contropiede. Era andato lì per salvare Quinn, per combattere contro Amaranta e i suoi scagnozzi, non si sarebbe mai immaginato di farci conversazione. -Lui... è morto annegato. Lo tsunami in Thailandia, quello in cui siamo rimasti coinvolti insieme.-
Amaranta annuì, fingendosi pensierosa. -Oh, sì, i suoi polmoni erano colmi d' acqua, certo. Ma...- camminò verso Stark, i suoi tacchi si sentirono nell' eco del capannone. -... chi doveva salvarlo?-
Tony e Peter unirono i loro occhi scuri, il secondo boccheggiò e fece un cenno di diniego. -No, lui ci ha provato, ha tentato di salvare entrambi. Ha preso me perché ero quello con più speranze di farcela, si è basato sulle statistiche.-
Amaranta rise forte, facendo cadere la testa all' indietro. -E tu ci hai creduto come un allocco?-
Peter sentì un pugno allo stomaco e Tony chiuse le palpebre, colpevole. -Cosa?-
-Come già ben sai, lui ti ha cresciuto da lontano. Hai vissuto con lui durante i tuoi primi mesi di vita, si è attaccato a te come una cozza sullo scoglio. Adorabile. Peccato che non volesse cederti ai tuoi zii. Man mano che il tempo passava, si è ingelosito, e non appena gli si è presentata l' occasione l' ha colta al volo per sbarazzarsi della tua nuova figura paterna.- raccontò come si faceva con una favola e, con nonchalance, poggiò il braccio sulla spalla di Stark, il suo viola splendente mirava al ragazzino. -Era Ben Parker, secondo le statistiche del caro buon vecchio Jarvis, colui che fra voi due aveva più probabilità di sopravvivere, non tu.-
Peter prese aria dalla bocca, il labbro tremava mentre ricordava quell' orrido giorno dove aveva perso Ben. Ricordava l' incredibile Iron Man che scendeva in picchiata nell' acqua per salvarlo e tirarlo fuori, il grido d' aiuto di suo zio, l' acqua che lo sbatteva dappertutto come una fottuta bambola... e adesso era saltato fuori che doveva morire lui.
-Sta scherzando?- Rhodey corrugò la fronte in direzione di Tony.
-Oh, siamo solo all' inizio!- esultò la strega e fece una smorfia a Stark, -Non è vero, caro il mio miliardario filantropo?-
-Giuro che non appena mi libero, ti uccido anche senza armatura.-
Lei emise un verso giocherellone. -Prima dovrai salvare il tuo piccolo.- lo schernì.
-Chi c'è lì sotto?- Sam fece cenno alla persona legata con sacco. Indossava una tuta nera, ma si poteva capire bene se era un uomo o una donna.
-Ogni cosa a tempo debito, Falcon.- e lanciò un' occhiataccia alla sorella, -Segreto numero due!- strillò come una ragazzina ad una festa e tornò da Peter, massaggiandogli le spalle. -Penso tu sia pronto per questa badosta... no, per niente in realtà.-
-Cos' altro c'è?- la sfidò lui, -Che c'è peggio di questo?-
Sorrise malefica. -Tutto il resto, tesoro. Uno dei miei poteri è far vedere la verità, solo la pura e semplice verità. Al contrario di mia sorella, che crea illusioni. Ciò comporta ricordi falsi. Ora... ti faccio vedere.- illuminò gli occhi e allungò una mano verso Tony.
Lui gemette dal dolore e urlò, le vene sulle tempie pulsarono e strizzò gli occhi. Una striscia lucente dorata uscì dalla sua fronte e volò al fianco di Amaranta, creando poi una sfera.
-Tony conosceva Richard e Mary Parker, questo è vero. Erano amici. Ciò che stai per guardare è il giorno della tua nascita.- lo avvertì e fece dei passi indietro per fargli vedere meglio.
Peter si girò in direzione di Tony, poi ancora verso il ricordo dell' uomo e restò a guardare l' interno della sfera magica.************************************
Commentate, grazie! :)-Kitta♡
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The Hero's Secret
FanfictionDedicato a chiunque non abbia un buon rapporto col padre. Se non avete mai visto i film della Marvel, ATTENTI AGLI SPOILER. Contiene le storie: • Iron Dad • Spider Son • Magissa Peter Parker non è altro che un sedicenne del Queens, New York, che des...