Pov's Lucia
Non è lui. Ma forse è anche peggio. Dalla sua faccia si deduce subito che non si sarebbe mai aspettato di vedere sua madre ridotta in quello stato. I suoi meravigliosi occhi marroni sono spalancati, la sua bocca è leggermente aperta. A piccoli passi si avvicina per poter osservare più attentamente il volto di questa povera donna. Le prende il mento tra le mani, le volta il viso più volte. Osserva attentamente ogni singolo livido. Ogni secondo che passa il suo sguardo si riempie sempre più di disgusto e disprezzo. Lei le rivolge un piccolo sorriso e gli dice: "Tesoro, stai tranquillo. Non è niente" Sembrava una supplica la sua.
Quelle parole sembrava avessero acceso la sua rabbia e la sua furia. Hanno ottenuto l'effetto contrario. Co tutta la rabbia che aveva in corpo le urla: "Non è niente? Non è niente? Sono anni che me ne sto tranquillo. Sono anni che me ne resto in un angolo in silenzio mentre quell'essere ti riempiva di lividi d'appertutto. Adesso basta sono stufo. Non ce la faccio. Quel bastardo merita una lezione. Non deve più metterti un dito addosso. Questa storia finisce ora! "Detto questo esce dalla stanza furioso. La padrona tenta di alzarsi per fermarlo ma è troppo debole. L'aiuto a sedersi nuovamente nella poltrona, con le lacrime agli occhi mi supplica:" Ti prego fermarlo. Prima che sia troppo tardi. Se va da lui, sarà suo padre a dare una lezione a lui. Non bisogna mai mettersi contro di lui. Ti supplico fermarlo." Non le rispondo nemmeno. Esco subito dalla stanza e lo rincorro. Quando sono abbastanza vicina a lui gli chiedo:" Vi prego padrone non andate, fermatevi. Non potrete fare nulla contro di lui. Vi prego torniamo indietro. " Ma lei mie parole non hanno alcun effetto. Lui continua a camminare a spasso spedito, le mani serrate in due pugni e lo sguardo più furioso che mai.
Mi paro davanti a lui, gli afferro il braccio e continuo a chiedergli di fermarsi:" Vi prego fatelo per vostra madre". Si strattona dalla mia presa, avvicina il suo volto al mio e mi risponde: "È proprio per lei che lo faccio! Adesso togliti dai piedi". Riparte a camminare spedito. E adesso come faccio a fermarlo? Senza rifletterci più volte mi paro nuovamente davanti a lui, affermo il suo volto con entrambe le mani e lo attiro a me. Le nostre labbra si unisco in un dolce e casto bacio. Ne rimane sorpreso ma subito dopo ricambia il bacio. Dopo pochi secondi ci stacchiamo e ci fissiamo intensamente negli occhi. Il suo sguardo adesso è più calmo e il suo corpo è meno teso. Prendo la sua mano nella mia e lo tiro verso le scale.Usciamo fuori in giardino e andiamo a sederci in una delle panchine presenti. Il sole sta per tramontare, davanti a noi si presta un bellissimo panorama. Il cielo ha acquistato diverse sfumafure di azzurro, rosso e arancio. Flavio si volta verso di me e con voce flebile mi domanda: "Perché lo hai fatto? Perché mi hai baciato?". Faccio un piccolo sospiro e con il viso rivolto verso il cielo affermo: "Era l'unico modo per fermarvi. Non avevo altra scelta." Ma è davvero solo questo il motivo? O l'ho fatto anche perché volevo farlo? Non lo so, ma anche se fosse lui non lo saprà mai. D'improvviso penso alla padrona, sarà in pensiero, bisogna che vada da lei a rassicurarla, quindi gli suggerisco:" Vi consiglio di andare da vostra madre. Sarà in pensiero per voi." Egli emette uno sbuffo nervoso e scuotendo la testa dice: "No. Se rivedo di nuovo il suo volto pieno di lividi. Finisco per fare una fesseria. Va' tu da lei".
Annuisco e mi incammino verso la camera della padrona, busso e subito lei mi da' il permesso di entrare. Quando mi vede sembra esserne delusa. Sicuramente sperava fossi suo figlio. Mi avvicino e lei incuriosita mi chiede: "Allora? Sei riuscita a fermarlo?" Le sorrido e annuisco. Subito dopo aggiungo: "Non è voluto venire lui ad avvisarvi perché sapeva che se avesse rivisto i vostri lividi di sicuro avrebbe commesso qualche sciocchezza." Ella abbassa il viso sconfitta. Beh non posso fargli tutti i torti. Anche io fossi suo figlio avrei voglia di ammazzarlo con le mie mani.
La saluto ed esco. Vado in cucina dove trovo quasi tutti seduti al tavolo. Mi siedo accanto alle ragazze e nell'attesa che la cena sia pronta parliamo del più e del meno. Conclusa la cena, sono stanca, ho voglia di riposarmi un po' oggi è stata una giornata molto strana. Do la buonanotte a tutti e vado in camera mia. Prima di cambiarmi vedo che qualcuno lascia un biglietto sotto la mia porta. Lo raccolgo e trovo scritto sopra la frase:"Ti aspetto tra 10 minuti alla panchina, Fiorellino" È lui. Non aspetto neanche un secondo. Mi precipito subito fuori nel giardino e lo aspetto con ansia. Sono felicissima. La mia felicità sfuma in un secondo quando mi trovo davanti la governante che con uno sguardo di tristezza mi dice: "Il padrone vuole vederti. Adesso"
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Amore impossibile
ChickLitLei viene venduta dalla sua famiglia. Lui il figlio di uno dei nobili più importanti, amico dell'imperatore. Un'amore che dovrà superare molti ostacoli. Riusciranno mai a stare insieme? Lo scoprirete solo leggendo. P. S. Fatti, luoghi, personaggi...