Due settimane dopo..
Pov's Lucia
Sono trascorse già due settimane dal giorno che ho riabbracciato la mia famiglia. Finalmente mi sento meno sola. L'assenza di Flavio non potrà mai essere rimpiazzata, ma almeno ho loro accanto a me a sostenermi. Mia madre mi aiuterà molto quando nascerà il bambino, anche se mancano ancora un paio di mesi, sono molto nervosa, soprattutto al pensiero che dovrò partorire senza Flavio, avrei voluto che ci fosse anche lui quel girono, mesi fa immaginavo quel giorno. Io madida di sudore a causa del parto e lui che prende in braccio nostro figlio appena nato. Ho visto questa scena nella mia mente un sacco di volte, ma oggi so che ciò che sognavo non accadrà.
Il giorno dopo l'arrivo dei miei ho spedito una lettera a Flavio per ringraziarlo e per ricordargli che lo amerò sempre e che aspettiamo con ansia il suo ritorno.
La mia famiglia per sdebitarsi perché li stiamo ospitando hanno deciso di dare a modo loro una mano in casa. Mia madre aiuta soprattutto me, visto che più tempo passa meno cose riesco a fare, mi sento una pallone che sta per esplodere, e quando non si occupa di me da una mano a pulire o avvolte aiuta anche la signora Servilia in cucina. Mio fratello Domenico essendo appassionato di cavalli aiuta Giulio alle stalle e mio padre e mio fratello Marco si occupano del giardino, in quanto il giardiniere è malato per il momento.Oggi mi sento ancora più gonfia degli altri giorni. Ho le gambe pesanti e non riesco a camminare molto, scendere le scale stamattina è stata quasi un'impresa. Il mio stomaco è totalmente chiuso, hanno cercato tutti in ogni modo a farmi mangiare qualcosa ma niente, non ce la faccio.
L'intera mattinata l'ho trascorsa nel salone, sdraiata in un divano a leggere. Qualche minuto prima di pranzo mia madre viene da me, si siede in una poltrona accanto a me, mi prende le mani tra le sue e un po' preoccupata mi domanda: "Che ti succede oggi bambina mia?" Non so se faccio bene a dirglielo non voglio che si preoccupi ulteriormente e quindi le mento dicendo: "Niente è solo che mi sento pesante e poi ho un po' di timore per il parto, tutto qui" "Non devi aver paura, è una cosa naturale, andrà tutto per il meglio. Ma non è solo questo che ti preoccupa. Dimmi la verità, lo sai che puoi dirmi tutto" Come fa a leggermi sempre dentro, è sempre stato così, sin da bambina, non sono mai riuscita a nasconderle qualcosa. Faccio un lungo respiro e le dico tutta la verità: "Già. È che mi manca Flavio. Vorrei che fosse qui. Non posso pensare che dovrò partorire senza di lui." Un po' afflitta per questa spiacevole situazione cerca di consolarmi: "Lo so hai ragione, ma ci siamo noi qui con te. Vedrai andrà tutto bene." Improvvisamente il mio piccolino da dei colpi, sembra quasi vogli consolarmi anche lui, avvolte credo che lui capisca ciò che provo.Nel frattempo ci avvisano che il pranzo è pronto e quindi ci dirigiamo in cucina. Stavolta riesco a mettere qualcosa sotto i denti, anche se non molto e per questo mi rimproverano, ma poco prima di alzarmi, sento di colpo delle potenti fitte alla pancia. Impressionante sento la mia gonna bagnarsi e le fitte cominciano anche nelle mie parti initme. È un dolore mai provato prima. Inizio ad urlare a causa del dolore. Tutti si precipitano da me, mi aiutano ad alzarmi. Mia madre urla: "Oh mio Dio sta per partorire. Presto portiamola in camera sua e qualcuno vada a chiamare il medico, ora! " Dopo queste parole si scatena il panico, veod tutti correre di qua e di là, ma non riesco a fare altro che urlare. Mio fratello Domenico mi prende in braccio e seguito da mia madre, Carla, la signora Antinea e la signora Servilia mi porta in camera mia, dove mi adagia delicatamente nel letto.
Il dolore aumenta ogni secondo che passa, delle gocce di sudore bagnano la mia fronte. Dopo non so quanto tempo il dottore entra in camera, alza la mia veste e ordina di farsi portare dell'acqua calda e dei panni puliti. Vedo Carla, la signora Antinea e la signora Servilia correre fuori dalla stanza. Mia madre rimane in camera con me, mi stringe forte la mano e mi asciuga il sudore dalla fronte. Sono felice che sia qui, ma vorrei avere Flavio qui al mio fianco. Non riesco a smettere di urlare, sento che devo spingere, ma il medico dice di no. È un dolore insopportabile, non pesavo fosse così doloroso partorire. Le ragazze rientrano con tutto il necessario, il medico chiede di aiutarlo, sembra che il bambino sia messo male e che bisogna aiutarlo a spostarsi. Chiedo cosa stia succedendo tra le urla, ma tutti cercano di rassicurarmi. Sono passate delle ore, comincio a temere per il mio bambino, ho paura che stia morendo dentro di me. Non voglio perderlo. Non posso perderlo. Tra le urla e il dolore, afferro le mano di mia madre e le chiedo: "madre, lo sto perdendo vero? Sta morendo madre" Lei dolcemente mi dice: "No tesoro mio no, sta tranquilla andrà bene vedrai" Ma so che lo dice solo per tranquillizzarmi, lo so. Il medico continua a dire che io bambino è messo male, infila le mani al mio interno per aiutarlo a girarsi.
Mi rivolgo a mia madre e le dico: "Madre vi prego, se ci sarà bisogno di scegliere dovete salvare lui. Vi prego, il mio bambino non può morire. Giuratemi che lo salverete" Lei mi guarda perplessa e dice: "Non ci sarà bisogno di scegliere nessuno tranquilla. Starete bene entrambi" "Vi prego madre giuratrmelo" Mia madre mi guarda, stavolta non mi dice altro che un: "Te lo giuro".
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Amore impossibile
ChickLitLei viene venduta dalla sua famiglia. Lui il figlio di uno dei nobili più importanti, amico dell'imperatore. Un'amore che dovrà superare molti ostacoli. Riusciranno mai a stare insieme? Lo scoprirete solo leggendo. P. S. Fatti, luoghi, personaggi...