Capitolo 27

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Pov's Flavio
Stamattina mi sono svegliato con Lucia accanto. Sono stato diverso tempo, non so se sono stati minuti o ore, a guardarla.
Quando dorme è ancora più bella. Sembra così tenera, così indifesa, così piccola. Ho guardato attentamente ogni piccolo dettaglio del suo piccolo visino. Le sue sottili ma lunghe ciglia, quelle sue bellissime guanciotte, il suo carnoso e sensuale labbro, la sua alta ed intelligente fronte, quelle suoi capelli così sottili e lucidi e quel suo viso tondo. Ha delle mani così piccole ed il suo profumo è così inebriante che a volte mi stordisce. Accanto a lei mi sento in paradiso, so di non meritarla. Ma farò il possibile per non deluderla. Voglio conquistarlo il suo amore. La renderò la donna più felice della Terra e con lei al mio fianco sarò l'uomo più felice della terra.

Si sta per svegliare. Quando apre gli occhi, mi trovo davanti delle meravigliose pozze verde smeraldo. Wow, è fantastica. Appena mi vede, la sua bocca si apre in un bellissimo sorriso, spontaneamente anche io sorrido. Le do un tenero e casto bacio esclamando: "Buongiorno, mio dl e fiorellino. Dormito bene?" Lei subito annuisce e mi risponde: "Si, mio salvatore. Ho dormito benissimo. Pensavo anche di aver fatto un bellissimo sogno. Ma adesso che sono sveglia mi rendo conto che non era un sogno, ma la realtà." Le sue parole mi riempiono il cuore di gioia. Questo è il miglior risveglio che potessi avere.

Guardo fuori, è già giorno, è anche tardi per lei, non vorrei mai uscire da questo letto ma purtroppo entrambi abbiamo delle cose da fare, a malincuore le dico: "Fiorellino, non vorrei dirtelo ma è tardi, dovremmo alzarci." Lei sussultare sul posto, guarda fuori e velocemente si alza e cerca di darsi una sistemata, anche se per me è perfetta così. Con molta meno fretta mi alzo anche io, prima che lei apra la porta, la blocco afferrandole i fianchi da dietro e le chiedo dolcemente:"Niente bacio? Chissà tra quante ore ci rivedremo."  Lei si gira e fa la faccia un pensierosa e mi dice:"Non so se ve lo meritate". Sorride e mi da un piccolo bacio a stampo. Cosa? Solo questo piccolo bacino? Le afferro il capo e l'avvicino a me. Le do uno dei quei baci focosi e passionali che lei ricambia subito. Vorrei non dovermi dividere da lei ma purtroppo dopo diversi secondi metto fine a quel bacio, la lascio andare e lei esce dalla stanza.

Mi vesto senza alcuna fretta e nel frattempo mi preparo il discorso che dovrò dire a mia madre. Non voglio essere troppo duro con lei, ma devo farle capire che deve tornare a vivere come faceva un tempo, quando io ero piccolo.
Sono davanti la porta della camera di mia madre, busso e sento qualcuno rispondermi, ma non è lei. Sembra Lucia. Quando entro capisco che non mi sbagliavo. Lucia ha un libro in mano, stava leggendo per lei. Mia madre ama la letteratura. Entro, mi volto verso Lucia e le chiedo: "Perdonate l'interruzione. Lucia potresti lasciarci da soli per favore" Lei annuisce e senza parlare se ne va.
Mi siedo sulla poltrona davanti mia madre. La guardo, è così pallida, ha delle occhiaie scure che le contornano gli occhi, faccio un lungo sospiro e le dico: "Madre, come vi siete ridotta. Siete così pallida. Dovete tornare a vivere, non potete continuare così ancora a lungo. Adesso voi vi alzate e insieme andiamo in giardino a prendere un po' di aria e di sole." Lei con quel poco di voce che ancora ha mi dice:" Figlio mio, lo so. Ma io non ce la faccio." Sto iniziando ad infuriarmi, con un tono di voce più alto di prima dico:" Non mi importa se non ce la fate. Dovete sforzarvi. Non potete ridurvi così solo per quell'essere. Forza alzate e non è una richiesta la mia" Le afferro la mano, la tiro e finalmente si alza. Le do il braccio che ella afferra subito e a piccoli passi arriviamo in giardino.
All'impatto il sole le ha dato fastidio agli occhi, è da quel giorno che non mette il naso fuori. Riusciva a malapena a camminare. È troppo debole, da oggi sarò la sua ombra fino a che non si riprende del tutto.

Sono stato l'intera giornata con mia madre, sia a pranzo che a cena l'ho obbligata a mangiare, ma nonostante la mia insistenza ha messo ben poco sotto i denti, meglio di niente però. Abbiamo trascorso la mattina in giardino a parlare come non facevamo da tempo ormai. Il pomeriggio invece siamo stati in biblioteca, Lucia ha letto tutto il tempo per noi, non ho ascoltato niente di quello che leggeva, non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. La sera invece ho rapito Lucia e ci siamo chiusi in camera mia. Abbiamo passato l'intera serata abbracciati nel letto, a ridere, a scherzare e a baciarci come due bambini fino a che non ci siamo addormentati.

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