Amore impossibile

Capitolo 26

Pov's Lucia

Il giorno dopo

Ieri ho passato l'intera giornata con Flavio. Ormai non vuole pìù che lo chiami Padrone o signore, ma solo Flavio o amore mio, perchè è vero lui è il mio amore e vuole anche che gli dia del tu ovviamente, sarà strano ma mi ci abituerò piano piano. Fino a ieri mattina ero convinta che egli non mi amasse, ma dopo quelle parole e quel bacio non ho più avuto dubbi, lui mi ama ed io amo lui. Sta mattina mi ha persino fatto trovare una rosa dietro la porta. Ho un pò paura però, dovrò dirlo prima o poi alle ragazze e sono certa che Elena non la prenderà bene, anzi temo che questa nostra storia d'amore possa rovinare per sempre l'amicizia con lei. Salgo le scale e vado in camera di Flavio, ha deciso che d'ora in avanti faremo colazione sempre insieme e ne sono davvero felice. Appena entro in camera e poso il vassoio lui mi da il suo buongiorno con un bel bacio, che io ricambio subito.

Terminata la colazione, lo avviso che da oggi ricomincerò le letture con la padrona. Gli do un piccolo bacio e a malincuore esco dalla sua camera per andare in quella della padrona. Busso e lei mi da il permesso di entrate. Purtroppo dalla morte del marito, ha smesso di mangiare e non esce mai da questa camera, è dimagrita molto, ha delle occhiaie scure che le contornano gli occhi. Non riesco a vederla così. Anche da morto quel bastardo crea problemi. Anche se non capisco perchè lei ci stia così male. Era solo un violento, dovrebbe essere felice che sia morto.

Prendo il libro e comincio a leggere. Dopo poche pagine non riesco più a trattenermi e le dico:" Signora, scusate la mia impertinenza, ma non potete continuare così ancora a lungo. Dovete mangiare e dovete uscire da questa stanza. Respirate un po' di aria pulita, prendete il sole. Sembrate quasi un cadavere." Lei alza lo sguardo verso di me e mi risponde con quel poco di voce che ha:" Hai ragione bambina mia, ma per il momento non ho la forza per farlo." Mi piange il cuore. Devo fare qualcosa per lei. Stasera chiederò a Flavio di fare qualcosa, spero che lui la convinca a riprendersi. Continuo con la lettura.

A pranzo ho mangiato in cucina con tutti gli altri. Flavio voleva che pranzassimo insieme, ma non voglio destare troppi sospetti, vorrei che per il momento non si sapesse nulla della nostra storia. Il pomeriggio ho letto di nuovo per la padrona. Non ha spiccicato neanche una parola e come sospettavo ho trovato il vassoio con il suo pranzo ancora intatto, non ha mangiato nulla e non ha mangiato neanche a cena. Dopo cena senza farmi accorgere da nessuno salgo in camera di Flavio. Lo trovo seduto sulla sua scrivania, impegnato a scrivere non so cosa. Non si è nemmeno accorto della mia presenza, decido quindi di fargli un o scherzo. Mi avvicino di soppiatto senza farmi sentire, da dietro gli copro gli occhi con le mie mani e gli chiedo: "Chi sono?". Lui fa un bel sorriso e senza neanche rispondermi si alza dalla sedia, si gira e appena mi vede, mi abbraccia e mi da un lungo bacio. Gli incrocio le gambe alla vita mentre continuiamo a baciarci, lui va verso il letto, dove alla fine cadiamo. Non ci stacchiamo neanche per un secondo, sento le sue mani salire sempre di più verso il mio seno, che comincia lentamente a toccare e a stringere.

D'untratto vedo comparirmi difronte le immagini della violenza subita. Di colpo lo spingo lontano da me. Lui all'inizio non capisce il perché della mia reazione, poi vede il terrore nel mio volto e viene verso di me per abbracciarmi. Con un po' di colpa mi dice: "Perdonami amore, non ci ho riflettuto. Ma ricordati sempre che io non ti farò mai del male, mai!" So che non mente, ma è stato più forte di me. Pochi minuti dopo mi sono già calmata. Siamo ancora avvolti in un abbraccio e gli dico: " Dovreste parlare con vostra madre. Sembra quasi un cadavere. Anche oggi non ha voluto mangiare nulla." Egli annuisce leggerme e dopo mi risponde: "Si fiorellino. Hai ragione. Avevo già in mente di parlarle domani. Non può continuare così." Rimaniamo abbracciati tutta la sera finché alla fine entrambi non ci addormentiamo.