Capitolo 3

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La carrozza si ferma di colpo davanti ad un enorme cancello, il quale viene immediatamente aperto appena la carrozza viene riconosciuta . La carrozza avanza, attraversando un' inmenso viale circondato da alberi secolari, cespugli e fiori meravigliosi.

La casa è enorme e meravigliosa, l'ingresso è capeggiato da un'impossente arco, con a lato delle colonne enormi.
Appena entrata sono rimasta sconvolta dal lusso e dallo sfarzo presenti in quella casa. L'ingresso è enorme, agli angoli della stanza ci sono dei grandi vaso dicorati magnificamente. Di fronte a me si trova una scala maestosa che porta al piano superiore.
La signora mi strattona dalle corde e mi ordina di seguirla e non fermarmi.
Attraversiamo un corridoio lunghissimo, con appesi alle pareti vari ritratti di donne e uomini e con il soffitto decorato da vari affreschi, raffiguranti dei e muse.

Arriviamo davanti ad una porta. La signora mi ordina:" ferma qui! E non muoverti per nessuna ragione. Appena ti chiamo entra immediatamente, con la testa bassa e non proferire parola se non ti viene richiesto. É chiaro?" In risposta annuì debolmente col capo. Lei entra dentro e come ordinatomi attendo qui fuori.
Subito dopo mi viene ordinato di entrare, faccio esattamente come spiegatomi precedentemente. Mi trovo in un piccolo saloncino dove al centro ci sono un tavolino con appoggiato sopra un portafrutta con dentro un po' di uva, delle poltrone e un piccolo divano.
Mi trovo davanti una donna maestosamente bella. Ha una carnagione chiarissima, occhi azzurri, una viso tondo con degli zigomi sporgenti, un nasino piccolino, delle labbra carnose e dei bellissimi e lunghi cappelli biondi, acconciati in una semplice goda. Indossa un vestito celeste annodato alla vita con una piccola cintura dorata che mette in mostra il suo esile corpo.
Appena entro lei mi guarda e mi sorride dolcemente. E rivolgendosi a me dice: "Ciao piccola. Io sono la padrona Sibilla. Tu come ti chiami"? Alzo lo sguardo e le rispondo: "Io so Lucia signora." Facendo un piccolo inchino. E infine gentilmente mi dice: "Beneventa nella tua nuova casa. Sono sicura che ti troverai bene qui da noi. Fa tutto ciò che ti dice la signora Antinea, la governante, D'accordo?" Le rispondo con un semplice "si signora" e mi congeda con un gesto della mano.

Appena uscita dalla stanza ripercorriamo di nuovo il corridoio di prima e torniamo di nuovo all'ingresso ed entriamo in una piccola porta di cui non mi ero ancora accorta. Scendiamo delle scale che penso portino nella zona riservata a noi schiavi. Infatti in fondo alle scale c'è un'enorme cucina dove decine di persone sono intente a svolgere il proprio lavoro. Ma noto che hanno tutti lo stesso abbigliamento.

La governata mi libera finalmente i polsi dalle corde che nel frattempo hanno creato dei lividi nella mia candida pelle. E inizia nello spiegarmi le mie manzioni e tutto quello che devo sapere: "Allora, ti spiego come funzionano le cose in questa casa. Devi fare tutto quello che ti viene ordinato, io mi occupo di assegnare i vari incarichi agli schiavi. Sta attenta perché se non farai quello che ti verrà detto verrai punita, il come lo scoprirai. Non devi recare alcun disturbo né ai padroni né a loro figlio. Ti occuperai delle pulizie di casa insieme ad Elena e Carla. Qui ci si alza all'alba, fate colazione e subito dopo si inizia a lavorare. Tu mangerai qui insieme a tutti gli altri schiavi e non andrete a riposare finché non avrete svolto tutte le vostre mansioni. La tua camera è infondo al corridoio a destra, lì troverai la tua uniforme, da oggi indosserà solo quella."
Detto questo se ne va e subito si avvicinano 2 ragazze. Una è molto bassa e magra, ha i capelli biondi e gli occhi tondi e marroni, si presenta dicendo di chiamarsi Elena e ha 18 anni. La seconda invece è alta quanto me, ha la carnagione scura, i cappelli ricci e castani e gli occhi piccoli e scuri. Lei è Carla ed ha la mia stessa età.
Entrambe mi accompagnano in quella che è la mia nuova stanza. Ci sono solo un letto e un comodino con appoggiata sopra una candela. Elena e Carla mi aiutano a cambiarmi. Indosso la mia uniforme, è un abito lungo fino alle caviglie, nero, con un piccolo grembiule bianco allacciato in vita.
Le 2 ragazze mi fanno fare il giro dell'intera villa, spiegandomi le varie mansioni che svolgeremo ogni giorno. La villa è ancora più grande di quanto immaginassi. È a due piani, ha vari salotti e camere da letto. Ci sono anche 3 stanze da bagno con delle vasche enormi. Un giardino interno dove sono piantate diverse aiuole, fiori, alberi ecc... E ha anche una biblioteca che le ragazze dicono sia una delle più grandi e più fornita della città.

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