Capitolo 59

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Pov's Lucia

Sono passate diverse ore da quando Flavio è uscito. Non mi aveva mai guardata in quel modo. Nei suoi occhi ho letto, delusione e tradimento. Si sente tradito anche da me ed ha ragione, ma quello che ho fatto l'ho fatto per lui. Spero possa perdonarmi e perdonare i suoi genitori. Capisco che in questo momento non è lucido. Spero che non sia andato a fare qualche sciocchezza. Era troppo furioso. Se non torna entro un'ora vado a cercarlo. Sono troppo preoccupata.
Sento bussare alla porta, vedo Carla entrare subito dopo e mi avvisa: "l'imperatore è qui." Annuisco, mi do una leggera sistemata. Ma mi rendo conto che ho ancora indosso il vestito da sposa, chiedo a Carla di aiutarmi a cambiarmi e indosso un semplice abito. Sono pronta.

Scendo le scale che mi portano al piano inferiore dirigendomi verso il salone dove sua maestà mi sta già aspettando. È girato di spalle, ma non appena sente i miei passi si volta Nell mia direzione. Quando siamo abbastanza vicini mi inchino e lui prende la mia mano e sul dorso lascia un casto bacio. Mi guarda e con uno sguardo triste dice: "Mi dispiace per il matrimonio. Non pasevo che arrivassero a tanto" Non riesco a dire nulla, annuisco e basta. Indico le poltrone accanto a noi, invitando l'imperatore ad accomodarsi.
Dopo qualche attimo di silenzio mi domanda in tono supplichevole: "Ascolta io capisco perché Flavio non voglia vedermi. Ma ho bisogno di parlargli. Ti prego cerca di convincerlo, a te darà ascolto. Ti prego, anche con una scusa fallo venire. Ti prego!" Mi fa così pena. Per tutta la vita ha dovuto tenersi dentro questo segreto. Non riesco ad immaginare cosa significhi separarsi dal proprio figlio e venir cresciuto da qualcun'altro.
Ma riflettendo sulle parole dell'imperatore capisco che egli sia convinto che Flavio sia qui. Ma lui non c'è. "Ma vostra maestà Flavio non è qui." Lui rimane esterrefatto "cosa? E dov'è? " domanda preoccupanto e sinceramente sto iniziando a preoccuparmi anche io. Racconto l'accaduto: "Io sapevo già dell'esistenza di quella lettera. L'ho trovato qualche tempo fa. Ma non volevo darla a Flavio. Era troppo sconvolto per la morte della madre, non potevo dargli anche questo dolore. Avevo deciso di dargliela quando le cose sarebbe migliorate. Quando ha capito che io sapevo già la verità è scappato via furente. Ma da allora non è più tornato"

Egli spalanca gli occhi e porta le mani ai capelli sconsigliandoli. Sta agitando. E dice solo: "Dobbiamo trovarlo". Non serve dire altro, ci alziamo e corriamo alle scuderie. Sua maestà ordina di far preparare il cavallo e io chiedo a Giulio di preparare anche il calesse. "No Lucia. Tu non verrai. Mi dispiace. Non perdonerò mai se ti dovesse succedere qualcosa. Sei incinta e sta per fare buoi. Flavio mi ucciderebbe se ti permetessi di venire con me." So che ha ragione. Ma al tempo stesso non posso restare chiusa a casa senza fare nulla. Tento di controbattere ma sua maestà mi ferma con un gesto della mano prima ancora che dica qualcosa "Niente ma. È un'ordine" Spontaneamente faccio un piccolo sorriso ed esclamo: "Siete proprio il padre di Flavio. Avete la stessa testardaggine" Egli sorride Manta a cavallo e dice: "Lo ripeterò a casa. Sta tranquilla." Ordina alle guardie di seguirlo e parte al galoppo.

Fuori è già buoi. Non sono ancora tornati. Più tempo passa, più la mia preoccupazione cresce. Sono così nervosa e agitata. Mi domando che fine abbiano fatto. Nella mia mente si fanno spazio diverse scene. Può aver avuto un'invidente a cavallo. Qualcuno può avergli fatto qualcosa nel tentativo di derubarlo. Può essersi perso. Cerco di scacciare via tutti questi brutti pensieri. Devo essere ottimista.
Mi figlio mi distrae dai miei pensieri scalciando come un forsennato, senza darmi tregua. Sarà preoccupato anche lui per suo padre. Accarezzo la pancia e in un sussurro dico: "Tranquillo amore mio. Tuo padre tornerà. Vedrai!"
Sento il poltrone d'ingresso aprirsi. Mi precipito subito al piano inferiore. L'imperatore entra e con l'aiuto di una delle sue guardie sorreggono Flavio che non riesce a tenersi sulle sue gambe. Non mi serve che qualcuno mi dica nulla, è ubriaco fradicio.
Quando mi vede comincia a buttare parole a caso, alla fine però riesce a dire una frase comprensibile: "Oh eccola qui! Signori e signore la mia quasi moglie." Ricomincia di nuovo a dire parole a caso, nel contempo faccio segno a sua maestà e alla guardia di seguirmi. Andiamo in camera da letto dove gli chiedo di stenderlo nel letto. Prima di andarsene l'imperatore mi dice: "Quando si riprenderà e sarà abbastanza calmo fatemi avvisare. È importante che gli parli."
Annuisco e li accompagno all'uscita.

Torno in camera dove trovo Flavio che russa. Si è già addormentato. Tento dj svegliarlo almeno per fargli togliere i vestiti. Gli sfilo per prima cosa le scarpe. Lo costringo a sedersi per potergli togliere la giacca e la camicia. Improvvisamente ricomincia a parlare. Ha l'alito che gli puzza di alcool. Cerco di respirare il meno possibile. L'odore è insopportabile. Finalmente riesco a togliergli tutto eccetto i pantaloni. Per evitare di cadere per terra mi appoggio al suo petto. Improvvisamente Flavio inizia a ride e tra le risate dice: "Non riesci proprio a stare senza di me eh. Che idiota. La signora c'è riuscita alla fine. Peccato però che i tuoi piani siano falliti. Ahahaha. Sono arrivato al punto di allontanarmi da tutti per te. Ahahaha che scemo eh" Non sono certo stupida so benissimo a cosa si riferisce. Lo so che è ubriaco, ma si dice sempre che il vino Veritas. Lo faccio distendere e me ne vado lasciandolo da solo sul letto.
Vado nella mia vecchia camera e mi stiro sul letto. Le lacrime bagnano il mio viso e nel silenzio della stanza si sentono i miei singhiozzi. Non posso credere che abbia detto quelle cose. Non può pensare davvero che io l'abbia fatto solo per interesse.

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