Capitolo 37

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Pov's Flavio

Scendo le scale per cercare Lucia, sarà sicuramente in cucina a fare colazione con tutti gli altri schiavi. Arrivato in cucina, come immaginavo sono tutti intenti a mangiare, o meglio quasi tutti, perché Lucia non c'è. Quando si accorgono di me tutti si alzano in piedi ma gli faccio segno di sedersi. Domando a tutti però: "Qualcuno di voi sa dov'è Lucia?" Giulia sembra essere arrabbiata da questa mia domanda, ma non serve che sia gelosa. Lei sa bene che il nostro è un rapporto basato solo sul sesso. Gliel'ho sempre detto che non deve aspettarsi nulla da me. E poi tra me e Lucia è finita, purtroppo. La cuoca, Servilia risponde subito: "Si signore, è fuori in giardino" Ringrazio Servilia e mi dirigo in giardino.

La cerco per tutti il giardino ma non riesco a trovarla. Vado verso le scuderie, dove la trovo a parlare e a ridere con quell'imbecille dello stalliere. Sento la rabbia cresce in me. Deve stare lontano da lei. Giuro che se osa solo toccarla lo uccido con le mie mani, anche se io e lei non stiamo più insieme loro sono pur sempre i miei schiavi. Mi avvicino, sbattendo un po' i piedi per farmi sentire. Quando sento il rumore provocato dai miej piedi che schiacciano le foglie secche si voltano entrambi. Nessuno dei due si aspettava di vedermi lì a quanto pare. Fulmino quel cretino dello stalliere con lo sguardo, deve capire che lei è mia, lei è una mia schiava e lui non deve neanche guardarla. Gli faccio segno di andarsene e lui obbedisce. Rivolgendomi a Lucia dico: "So che oggi dovevi andare al mercato con mia madre. Ma ovviamente lei non può andarci. Mi ha chiesto di accompagnarti, lei pensa che possa farti bene uscire da questa casa per un po'. Lei intuisce che non è un ordine ma una richiesta. Ci riflette qualche istante e poi annuisce in segno di conferma.

Aspetto un po' che si prepari. Nel frattempo ordino di far stellare il mio cavallo. Non ho nessuna voglia di andare a piedi o in carrozza. Quando arriviamo all'entrata e Lucia vede il cavallo sembra quasi rimanere esterrefatta. Forse pensava che saremmo andati in carrozza. La guardo e le domando: "Che c'è non ti piacciono i cavalli?" Lei non distoglie gli occhi dall'anima e risponde: "No è che non sono mai salita su un cavallo. Ho un po' paura di cadere." Nella mia mente penso: Beh ho scelto di andare a cavallo proprio per questo, così starai tutto il tempo abbracciata a me.
Monto in sella al cavallo, le porgo la mia mano e le dico: "Non devi aver paura. Ci sono io, tranquilla. Tu devi solo tenerti abbracciata il più forte possibile a me" Qualche secondi dopo e con titubanza afferma la mia mano, con la quale la aiuto a salire. E come le avevo detto si tiene aggrappata e partiamo subito al galoppo.

La mattinata l'abbiamo trascorsa tutta al mercato, abbiamo comprato diverse cose. Ogni volta che ci fermavamo da qualche parte lei rimaneva estasiata dalle cose che c'erano. Si vede che è cresciuta in un villaggio povero. Non aveva mai neanche visto un mercato, se non quello dove è stata venduta.
Ogni suo sorriso rallegrava il mio cuore. Ho deciso persino di farle un regalo. Sono certo che le piacerà molto. Non l'avevo mai vista allegra, felice ed entusiasta come oggi. Ho sempre odiato fare acquisti, ma da oggi l'accompagnerò ogni volta che potrò, solo per vederla sorride. Anche se tra noi si respira un clima di imbarazzo. Non abbiamo parlato per tutto il tempo. Tornati a casa lei si dirige in cucina, io invece salgo a vedere come sta mia madre. Ma non è in camera sua. Inizia a salirmi il panico. Io dottore ha detto che non deve fare alcun tipo di sforzo.
La cerco per tutta la casa e la trovo infine in giardino a leggere. Tiro un sospiro di sollievo, mi ero preoccupato moltissimo.

Mi siedo accanto e lei la rimprovero un po' dicendole: "Madre, che fate qui? Lo sapete il medico vi ha ordinato totale riposo e niente sforzi. Non dovevate uscire. Non oggi almeno" Lei mi guarda, fa un piccolo sorriso e mi risponde: "Lo so tesoro, ma non ce la faccio a stare chiusa in quella camera. Anche la governante ha tentato di dissuadermi, ma sai che se mi metto qualcosa in testa nessuno può farmi cambiare idea. Comunque non parliamo di questo. Com'è andata al mercato con Lucia? " Con troppo entusiasmo forse esclamo:"tutto bene. Dovevate vederla si mervagliava di ogni singola cosa. Le brillavano gli occhi e non faceva altro che sorridere. Si capisce subito che proviene da un paese troppo povero." Sorride leggermente, anche se non sembra molto felice della mia risposta. Le domando subito che succede. Lei sospira e dice:" So cosa è successo tra voi figlio mio. Avevo già intuito che tra voi ci fosse qualcosa, ma lei mi ha dato la conferma. So anche che lei ti ha lasciato." Mi alzo di scatto e forse un po' troppo agitato esclamo: "Non voglio parlarne" e senza aggiungere altro me ne vado.

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