Capitolo 31

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Pov's Flavio

Dalla discussione con Elena, Lucia non si è più fatta vedere. Voleva restare sola sicuramente. Non l'ho cercata e ho detto alla governante di non cercarla, perché si sentiva poco bene. Non voglio forzare nulla, aspetterò finché non sarà lei a venire da me. Le parole di Elena sono state molto dure, ma sono certo che Lucia capirà  di non avere colpe, dopotutto non si è innamorata di me per farle un dispetto o altro, è successo e basta. Nessuno dei due ha colpe. Forse è stato il modo in cui l'ha scoperta che l'ha sconvolta. Anche se da ciò che so io, Elena sta insieme al giardiniere, Romeo, per quale motivo allora dovrebbe avercela con noi, per stare con lui significa che non è più innamorata di me, non dovrebbe nemmeno darle fastidio che io e Lucia stiamo insieme.

Ho trascorso quasi tutta la notte sveglio, non facevo altro che pensare a Lucia, avrei voluto averla accanto a me. Se sono con lei mi sento tranquillo e sereno. Adoro svegliarmi con il suo profumo. È già mattina, ma non ho alcun voglia di alzarmi. In questo momento vorrei solo una cosa, che Lucia entri da quella porta e venga ad abbracciarmi. E quasi come per incanto sento bussare alla porta. È lei ne sono sicuro, mi alzo rapidamente dal letto e corro ad aprirle. È lei. Senza volevo faccio un gran sorriso, lei è tutto ciò che voglio adesso. Le faccio segno di entrare. Chiudo la porta e mi precipito a baciarla, voglio sentire il suo sapore. Ma lei non ricambia il bacio come avevo immaginato. Anzi tenta di allontanarmi. La guardo incuriosito. Perché sta facendo così? Che cosa è successo? Guardandola meglio occhi osservo un velo di tristezza.

Alla fine si decide a parlare: "Mi dispiace ma non possiamo più stare insieme" In quello stesso istante sento qualcosa dentro di me spezzarsi in mille pezzi. Non avrei voluto udire quelle parole da lei. Noto però che nello stesso istante in cui pronuncia quelle parole una lacrima bagna il suo meraviglioso viso. Non può dire sul serio. Ancora scioccato da tali parole le domando: "Che stai dicendo?" Ella abbassa lo sguardo e con voce flebile afferma: "La nostra storia si chiude qua." La rabbia prende il sopravvento sul mio corpo, l'affetto dalle braccia e nel mentre la scuoto le dico: "Che vuol dire che la nostra storia si chiude qua? Solo perché la tua amica ci ha visti? Solo per questo motivo?" Ella rimane in silenzio per vari secondi e poi risponde secca con un "no" la rabbia cresce sempre di più sento il sangue ribbollirmi nelle vene con un tono di voce alto le chiedo: "Allora perché? Forse non mi ami più? Oppure non mi hai mai amato? Se è così voglio che tu me lo dico in faccia. Forza!" Alza il capo e mi guarda fissa neglio occhi. Sono certo che non è così, lei mi ama lo so. Ma le parole che pronuncia subito dopo non credevo me le avrebbe mai dette:"Io non vi ho mai amato. Mi dispiace"

Per un momento non capisco più nulla, non riesco a dire niente, non riesco neanche a muovermi. Sento solo le sue parole che mi rimbombano in testa. Non è possibile. Subito dopo però la mia rabbia si trasforma, sono furioso. Non capisco più neanche quello che dico o quello che faccio. La mia mente sembra essersi spenta. Le afferro i capelli in un pugno, la scaravento a terra con tutta la mia forza e le urlo contro: "Sei solo una sgualdrina. Una buttana." Lucia non si muove e non pronuncia neanche una parola. La prendo dal braccio la trascino in direzione della porta, che apro subito e la butto fuori dalla mia camera gridandole: "Sparsci sgualdrina. Non voglio vederti più" ed infine sbatto la porta emettendo un fortissimo urlo di rabbia.

Il mio respiro è accelerato, la rabbia ha già pervaso ogni parte del mio corpo, non ce la faccio, devo sfogarmi. Afferro la spada e scendo in giardino. Riuniscono tutte le guardie presenti e gli ordino di attaccarmi tutti insieme. Sono tutti esterrefatti dalla mia richiesta ma vedendo che sono più serio del solito obbediscono, sanno bene che non devono mai disobedirmi. Tutti insieme mi attaccano, ma grazie alla mia prontezza di riflessi li schivo tutti. Adesso sono io ad attaccare loro. Uno alla volta li metto tutti k.o. ho addirittura preso a pugni un ragazzo fino a farlo sanguinare dopo averlo buttato . Ma non mi basta, ho bisogno di altro. Mi precipito verso il manichino di paglia che si usa per allenarsi e in due falcite lo distruggo. Ma non è sufficiente, infine getto la spada per terra con tutta la mia furia, mi dirigo all'interno della casa e mi ritrovo davanti Giulia. Quella ragazza mi è sempre venuta dietro dal primo giorno che è venuta qui. Quando mi vede fa un leggero inchino ma non le do il tempo di rialzarsi che la prendo per un braccio e la trascino al piano superiore con me. All'inizio ella sembra confusa ma appena arriviamo davanti la porta della mia camera capisce le mie intenzioni e fa un piccolo sorriso di soddisfazione. Apro la porta e ci chiudiamo in camera. Cosa c'è di meglio di una bella scopata per allentare la tensione?

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