Pov's Flavio
Sento pulsare le vene, il sangue che scorre mi ribolle dalla rabbia. Stringo i pugni e mi trattengo dal saltargli addosso e fargli sentire tutte le botte che a causa sua e di mia madre ho preso per anni. Valerio tiene in mano una rosa blu, la preferita di mia madre. A piccoli passi si avvicina, si piega davanti la tomba, lascia la rosa nella terra fredda e sussurra: "Ciao amore mio." Si alza e si volta nella mia direzione. Sapevo che prima o poi ci saremmo incontrati, ma non mi aspettavo che accadesse così prestou9 e soprattutto proprio qui, davanti la tomba di mia madre.
Valerio è molto teso, se capisce subito, non riesce a stare fermi con le mani, il suo respiro sembra quasi irregolare, fa diversi respiri lunghi. Non lo avevo mai visto così. Ci fissiamo per un tempo che sembra infinito. Nessuno dei due parla. Si alza il vento, diversi fulmine illuminano i nostri volti e sembra stia per piovere.
Dopo l'ennesimo lungo respiro finalmente parla: "Sembra che tua madre stessa voglia che parliamo, ci ha fatto incontrare lei dopotutto." dice allargando le labbra in un piccolo sorriso.
D'istinto faccio un breve sorriso causato dall'ironia di quelle parole. "Complici anche dopo la morte eh. " dico in tomo Severo. Egli abbassa lo sguardo e il suo sorriso si affievolisce alle mie parole.
Incrocia le braccia e dice: "Non riesci proprio a metterti nei nostri panni eh. Ti sei ostinato ad odoarci senza neanche tentare di capirci almeno un po'." La mia rabbia aumenta ancora di più. Capirli? Io dovrei provare a capirli? Non riesco a trattenermi e gli urlo contro: "Sono io che devo capirvi? Mettiti tu nei miei panni. Vediamo come reagiresti. Tu sai cosa vuol dire scoprire che tutta la tua vita è una menzogna? Scoprire che avresti potuto avere un'infanzia bellissima piena di amore e di gioia, e invece hai ricevuto solo schiaffi e urla." Mi avvicino a lui in modo minaccioso, ma Valerio sembra non spaventarsi neanche un po'."Cosa avremmo dovuto fare? Avrei dovuto ammazzare il mio migliore amico? Oppure impedire che tua madre si spossase? Sposarmi io con lei? Non potevo. Perché io ero già sposato. Mia moglie morì di parto insieme a mio figlio 2 mesi dopo il matrimonio di tua madre. Per questo non abbiamo avuto altra scelta. Non potevo abbandonare mia moglie e mio figlio."Rimango sconvolto da tali parole. Non ne sapevo nulla. Quindi io avrei avuto un fratello se egli non fosse morto."Beh avresti potuto riconoscermi come tuo figlio. Infondo quando io sono nato eri già vedovo e senza alcun figlio. Perché non lo hai fatto?" chiedo con tono un po' più calmo. Risponde prontamente: "E far passare tua madre per una sgualdrina e tu come un figlio illegittimo. No, non potevo farlo." Alzo nuovamente il tono di voce avvicinandomi ancora di più, siamo a pochi passi di distanza e dico: " Meglio maltrattato che bastardo allora? Eh?" Non rispondo di me e senza rifletterci gli do un bel pugno in pieno viso. Valerio barcolla ma riesce comunque a restare in piedi.
Con entrambe le mani si copre la parte colpita, il labbro che presenta solo un piccolo taglio dal quale esce un po' di sangue. Mi incita con le mani a continuare e dice: "Dai continua. Se ti fa stare meglio continua. Forza sono qui. Sfoga tutta la tua rabbia."Non me lo faccio ripetere un'altra volta e mi scagli contro di lui. Gli sferro un'altro pugno questa volta sulla guancia destra, ma invece di rimanere inerme risponde al mio colpo sfacendomi cadere a terra con un piccolo sgambetto. Continuamo a colpirci per diversi minuti fino a quando non cadiamo entrambe a terra esausti. Sembra che questa scazzottata mi abbia fatto bene, sento che la furia stia diminuendo, ma la rabbia no. Mio padre mi guarda e domanda: "Ti sei sfogato per bene." Riprendiamo fiato entrambi e poi esclama: "Hai ragione. Ti dobbiamo una vita. Ti dobbiamo tutta la tua infanzia. Tutto l'amore che avresti dovuto ricevere. Chiedimi ciò che vuoi. So bene che niente potrà ridarti tutti quegli anni che ormai abbiamo perso, ma farò di tutto affinché tu possa smettere di odiarci" fa una piccola pausa e riprende nuovamente a parlare dopo qualche secondo: "Sai, quando eri piccolo sognavo sempre di tenerti tra le mie braccia, giocare con te, insegnarti ad usare la spada e tutte quelle cose che un padre dovrebbe fare con il proprio figlio. Non mi perdonerò mai per tutti quegli anni persi. Tu e tua madre siete e sarete sempre tutta la mia vita. Saremmo stati una bella famiglia, una famiglia felice!"
Ci rifletto per qualche secondo, mi alzo da terra e mi avvicino a lui. Egli mi osservo e gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi da terra. Mio padre mi guarda come se non credesse ai suoi occhi. Non si aspettava questo gesto da parte mia. Sorride, mi afferma la mano e lo aiuto a rimettersi in piedi.Mi abbraccia così forte che sembra volermi stritolare. Lo spingo via e ne rimane deluso. Mi schiarisco la voce e dico:"Non esageriamo. Diciamo che... beh ricominciamo da capo." Fa un piccolo sorriso e mi stringe la mano. "Beh non è molto, ma è di più di quanto mi aspettassi. Grazie figlio mio ti assicuro che non te ne farò pentire, vedrai." Qualche goccia mi cade addosso, guardo verso il cielo e la pioggia inizia ad umentare. Iniziamo a correre per raggiungere il prima possibile la casa.
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Amore impossibile
ChickLitLei viene venduta dalla sua famiglia. Lui il figlio di uno dei nobili più importanti, amico dell'imperatore. Un'amore che dovrà superare molti ostacoli. Riusciranno mai a stare insieme? Lo scoprirete solo leggendo. P. S. Fatti, luoghi, personaggi...