Capitolo 71

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1 anno dopo...

Pov's Lucia

Un bussare continuo alla mia porta riesce a svegliarmi. Alza la testa dal cuscino, stroppicio i miei occhi e con la voce impasta dal sonno dico: "Avanti". La porta si apre ed entra mia madre con in braccio il mio piccolo tesoro, Valerio. Si avvicinano e mia madre mi avverte: "Scusa tesoro, ma non vuole saperne di stare, ti cercava." Le faccio un sorriso e prendo in braccio il mio piccolo ometto. Purtroppo in questo anno non ho fatto altro che viziarlo, so che è sbagliato, ma dopotutto ciò che è accaduto non posso fare altro. Lui è la mia gioia più grande. Comincia a piangere, stanotte, non ha voluto saperne di dormire, sono stata ore a cercare di farlo addormentare, ma senza risultati. Poggio la mia schiena e lo cullo, cantando la ninnnananna che mia madre mi ha insegnato. Dopo una decina di minuti finalmente si addormenta. Adoro vederlo dormire. Accarezzare delicatamente le sue bellissime guanciotte rosa, sentire il suo respiro. È cresciuto magnificamente in questo anno. Più cresce, più mi accorgo che è la copia spuntata del padre, ma i capelli sono della nonna paterna, piondi quasi come il sole. Mi dispiace molto che nessuno dei due nonni paterni abbiano potuto conoscerlo, sono certa che sarebbero stati dei nonni eccezionali. Sono molto fiera del mio bambino. Flavio lo adoro, è molto affezionato a lui. Siamo una famiglia felice. Lo poggio il più lentamente possibile nella sua culla per non farlo svegliare.

Esco dalla camera da letto e quasi faccio uno scontro frontale con Carla. Ci mettiamo a ridere come due bambine. Andiamo nel mio guardaroba dove Carla e altre due ragazze mi aiutano a vestirmi. Oggi sono costretta ad indossare l'abito. Oggi è un giorno speciale e per questo devo indossare un'abito particolare, non è il mio genere è troppo vistoso, ma è l'occasione a richiederlo. Indosso anche degli orecchini e un bracciale abbinati alla collana che mi regalò la padrona Sibilla ed al mio anello di fidanzamento. Mi guardo allo specchio, e sono contenta nel vedere che ho perso ogni chilo che avevo preso durante la gravidanza. Il vestito mi calza a pennello, indosso anche le scarpe e vado in sala da pranzo, dove mi aspetta la mia famiglia per cominciare a mangiare. Mi siedo e guardo accanto a me quella sedia vuota. Ogni volta quella dannata sedia vuota mi fa sentire così sola, so bene di non esserlo, ma è come mi sento io. Terminata la colazione, prendo la rosa blu e un mazzo di fiori, vado fuori, attraverso il giardino e vado in quel posto dove so che lo troverò. Lui è lì davanti a quelle lapidi, immobile. Lo abbraccio da dietro e gli do un tenero bacio sul collo. Flavio stringe le mie mani, senza emettere alcuna parola. Mi avvicino alle tombe e poggio i fiori.

Torno accanto a Flavio e rimaniamo una decina di minuti li fermi e in silenzio. Leggo quei nomi incisi sulle lapidi, Valerio Romanov e Sibilla, abbiamo deciso di metterli l'uno accanto all'altra, non avevano potuto stare insieme nella vita, almeno nella morte meritavano di esserlo. Dal ritorno dal fronte Flavio era distrutto, ma non solo fisicamente, aver visto morire il padre davanti ai suoi occhi lo ha scosso molto, ma fortunatamente Valerio riusciva a distrarlo. Sento il suono delle campane e gli dico: "Amore mio, dobbiamo andare ci staranno aspettando tutti". Annuisce debolmente e ci dirigiamo verso la carazzo che ci sta già aspettando. Il tragitto dal castello alla cattedrale è stato lungo. La gente era tutta raccalto nelle strade, pronta a festeggiare insieme a noi questo giorno speciale. Scesi dalla carrozza dei petali di rosa vengo gettate su di noi. La cerimonia di incoronazione è stata bellissima ed emozionante, non sono riuscita a trattenere le lacrime. Siamo entrambi inginocchiati davanti all'altare, con le mani giunte in preghiera. Una corona viene posta sopra il capo di Flavio, egli fa il suo giuramento e la corona viene poggiata sulla sua testa. Adesso è il mio turno. Sono così emozionata, il mio cuore batte forte. È assurdo che io, una schiava qualunque, stia per essere incoronata imperatrice. Sto per giurare davanti a Dio di proteggere il popolo e aiutare i deboli. Ma ho giurato anche che con l'aiuto di Flavio aboliremo per sempre la schiavitù. Faremo tutto quanto è in nostro potere per riportare la prosperità e la felicità nell'impero. All'inizio soprattutto i nobili non erano felici che una semplice schiava diventasse la loro sovrana, ma Flavio ha lottato contro tutti e tutto affinché mi accettassero. Lavorerò duramente giorno dopo giorno, per non deludere le aspettative del mio imperatore. La corona è sollevata sopra di me e faccio anche io il mio giuramento. Quando la corona viene messa sulla mia testa mi alzo, afferro la mano di Flavio ed insieme ci voltiamo verso il popolo. Tutti esultano ed urlano: Evviva l'imperatore, Evviva l'imperatrice!"

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