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-Forza, Yuu!

Lo incita la mamma di Yui. La palla sta per toccare terra ma lui è più rapido e la slava.

-Bella, Nishinoya!

Gli urla dall'altra parte della rete un altra mamma. La palla arriva diretta a Helena che salta e fa un punto in seconda. La parita termina e le mamme ritornano a casa. Tutte tranne Helena, che ha un conto in sospeso con Yuu.

-Oggi è l'ultimo giorno in cui potremmo lavorare insieme: domani ricominci con la tua squadra, quindi oggi dimostrami di essere davvero migliorato e di poter competere con il muro di ferro del Dateko, sono stata chiara?!

-Sì! Fatti sotto!

Una. Due. Tre. Ogni pallone un recupero di Yuu. Oggi l'obbiettivo è farne almeno trenta di fila senza mai fermarsi. Tredici. Quattordici. Quindici. È a metà dell'opera e deve assolutamente rimanere concentrato e calmo per poter vincere la sfida, anche perché se dovesse vincerla, Helena gli dovrebbe offrire una cena. Ventisei. Ventisette. Ventotto. Ancora due, resisti! Ventinove e trena! Ci è riuscito?

-Allora, preferisci sushi o cinese per stasera?

-Direi che una bella e rinfrescante doccia e una bella dormita siano un premio più che sufficiente secondo me.

Dice buttandosi a terra con il fiatone. Sente il cuore battergli nel petto come se si fosse trasformato in una batteria e si sente sporco e puzzolente. Forse non è il caso di andare a mangiare fuori in quelle condizioni, anche perché qualcuno potrebbe restarci secco se dovesse avvcinarsi al libero.

-Va bene, sarà per un altra volta allora.

-Ricordati però che mi devi una cena!

-Io non dimentico, Yuu. Mi sono divertita a lavorare con te in questo mese e sono davvero contenta che tu sia migliorato in così poco tempo.

Si mette seduto sull'asfalto e inizia a sfilarsi di dosso il manicotto.

-Anche io mi sono divertito, Helena, ti ringrazio per aver deciso di volermi aiutare e di avermi spronato e incoraggiato!

-La verità è che mi mancava allenare, Yuu, e volevo essere utile a qualcuno dandogli qualche consiglio per migliorare.

-Grazie infinite! Lo apprezzo davvero tanto.

-Ricorda che per qualsiasi cosa puoi contare anche su di me

Il giorno dopo Yuu si sveglia con largo anticipo, si prepara per bene e aggiunge nella borsa anche l'attrezzatura per giocare. Quanto gli mancava preparare la borsa e aggiungere anche le ginocchiere e la roba per allenarsi. Esce di casa dopo aver salutato suo padre e suo nonno e si dirige di corsa verso il suo adorato liceo. Arriva davanti al cancello della scuola e, con sua grande sorpresa nota una persona alta, dalle larghe spalle e con i capelli lunghi che cammina solitaria verso l'entrata dell'edificio. Asahi. Sarà un mese che non lo vede e che non si parlano. Ma che sta facendo? Se arriva tardi non potrà fare la sua entrata ad effetto che sbalordirà i primini. Corre verso la palestra e nel mentre il telefono squilla. Rallenta il passo fino a fermarsi completamente e cerca il telefono all'interno della tasca. Sullo schermo appare la scritta 'numero sconosciuto' e accetta la chiamata.

-Sì pronto?

-Yuu?

-Rari? Di chi è questo telefono?

-È dell'infermiera. Mi ha chiesto se potevo darle il tuo numero perché così può aiutarci a stare in contatto più facilmente e sai come sto anche senza venirmi a trovare.

-Io ti verrò sempre a trovare, piccolina.

-C'è una cosa che ti devo dire.

-Dimmi, sono tutto orecchie.

-Hanno capito cos'ho... torno a casa stasera, però sto da te a Sendai.

-Wow è una bella sorpresa questa, però come farai con la scuola e il resto?

-la dottoressa dice che per ora è meglio che io mi riposi a casa e al massimo tornerò a scuola a giugno.

-Okay. Dai su dimmi che cos'hai, piccolina.

-Policitemia Vera. Ci ho impiegato tutta la sera di ieri per imparare a dirla bene.

-E in che consiste?

-Ho troppo sangue troppo denso e non va bene.

Vede la porta della palestra aperta in lontananza e gli occhi gli brillano di gioia.

-Ascolta cucciola ne parliamo dopo a ricreazione, va bene? Ti richiamo io e mi spiega meglio l'infermiera.

-Va bene, a dopo.

Lui chiude la chiamata, di toglie il gakuran e lo lancia sul pavimento in legno della palestra. Uno spostamento rapido e la palla gli arriva dritta addosso. Vede la faccia perplessa del ragazzo davanti a lui, autore di quel servizio a dir poco meraviglioso. Occhi azzurro mare e capelli nero pece. Nota inoltre che alla propria sinistra si trova un altro ragazzino più basso con gli occhi castani e pel di carota. È così familiare.

-Sei più basso di me?

Gli domanda il carotino.

-Hey! Abbi rispetto per chi è più basso!

-Scusa, ma ecco, quanto sei alto?

-Centocinquantanove centimetri

La giornata prosegue e fopo aver fatto la conoscenza dei due primini Kageyama e Hinata, Yuu e i ragazzi si dirigono nelle loro classi. Continua a ripensare a un solo e unico termine: Policitemia. Che cos'è? Non ne ha mai sentito parlare fino a quella mattina. È troppo curioso e preoccupato per aspettare la ricreazione e l'idea di non poter neanche parlare con Overlay perché non ha preso un appuntamente lo manda su di giri. Gli manca averlo tra la lista dei professori e non è giusto che gli sia stato tolto. Sarà sicuramente perché ha tentato di difenderlo quando si è decisa la sua sospensione, ma allora perché non sono stati tolti anche Tomori e Tenjo? Prima che Yuu possa chiedere di andare in bagno a Takeda, signor Azumi apre la porta dell'aula.

-Ragazzi ho una buonissima notizia per voi: da domani avrete di nuovo Overlay sia per storia che per filosofia. Ringraziate Tomori, la Okada, Tenjo, Takeda, me e anche qualche vostro genitore.

Tutti si alzano e festeggiano la grande notizia. Yuu è incredulo e felicissimo. Non vede l'ora di rivederlo fopo tanto tempo. Si ricorda di dover andare in bagno e utilizza la scusa dell'insulina. Esce dalla coasse e corre verso il bagno. Arrivato lì compone il numero salvato e avvia la telefonata.

-Pronto, Yuu?

-Salve. Rarisa stamattina mi ha telefonato con questo numero e mi ha raccontato un po di questa Policitemia. Non volevo chiederlo alla bambina direttamente, ma è una cosa grave?

-Più di quel che può sembrarti.

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora