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A Yuu la neve non è mai piaciuta come piaceva ai suoi compagni. È semplicemente pioggia che a contatto con l'aria fredda si trasforma in piccoli fiocchi che cadono a terra e colorano di bianco la città. Il bianco e il rosso sono i suoi colori preferiti, ma la neve non lo fa per niente impazzire da un po di tempo a questa parte. Da piccolo la adorava: aspettava che arrivasse dicembre per poter uscire in giardino e trovare il prato del giardino di casa tutto ricoperto di neve candida e soffice. Però, quando arrivava il sole la pacchia finiva perché il calore scioglieva la distesa di bianco e il bambino era costretto a rientrare in casa. Ecco perché ha iniziato a detestare la neve, perché è un qualcosa che non resta. Odia le cose che non rimangono nel tempo, odia le cose e le persone che se ne vanno, o che vengono portate via. La neve è proprio così, un minuto prima la vedi lì, in tutto il suo splendore e la sua purezza, poi ti giri e non la vedi più, solo una distesa di terra o erba bagnata da quel che resta della bianca distesa di prima. A Yuu non piace tutto ciò.

Sono arrivate le vacanze invernali e i ragazzi del Karasuno hanno finalmente del tempo libero da passare con le loro famiglie. Yuu odia questo periodo. I suoi si sono separati qualche giorno dopo Natale e da quel momento odia quella festa. Non che in Giappone sia presa come una festa religiosa, ma alle famiglie piace comunque festeggiarla.
È la vigilia di Natale e Yuu si trova a Sendai. Dovrebbero andare domani mattina a Tomiya per festeggiare Natale con l'altra parte della famiglia, ma l'idea di spostarsi ogni volta da casa gli fa venire un conato di vomito. Al contrario di Rarisa, non ha mai chiesto regali a Babbo Natale perché aveva capito che era una bugia. Quest'anno però ha un desiderio e vorrebbe che qualcuno lo rendesse realtà. Prima di andare a dormire, Fubuki va a controllare che i figli si siano addormentati. Rarisa è abbracciata al piccolo e caldo Yaku, sotto il piumone rosa del suo letto, e Yuu invece sta dormendo nel suo di letto, girandosi e rigirandosi.

-Babbo Natale esiste anche per i grandi, Yuu.

La mattina seguente i due si svegliano e Rarisa corre a vedere cosa gli ha portato il suo amico barbuto quest'anno. Barbuto è una parola grossa, dato che Fubuki non è che abbia chissà quale barba e Yuu non ne abbia neanche un po. Prima di scartare i regali però si deve fare colazione tutti insieme.

-Ragazzi, purtroppo non potremo andare a Tomiya. La macchina si è rotta questa mattina e il treno oggi non passa. So che ci tenevate, però purtroppo non potrò accompagnarvi a Tomiya per passare la giornata con gli altri, scusatemi ragazzi.

A sentire quelle parole, Rarisa si imbroncia e Yuu anche sembra essere un po giù. Forse l'unica cosa che gli piaceva del Natale era poter stare con i cuginetti e gli zii, ma sembra proprio che quest'anno non si farà niente di tutto ciò. Ci pensa Totoro a consolare i due passando tra le loro gambe e salendo in braccio a Yuu per farsi fare la sua giornaliera dose di coccole e grattini. Rarisa si dirige ad aprire i regali che ha ricevuto e Yuu la aiuta. Lei ha ricevuto un orsacchiotto nuovo per fare compagnia a Yaku e una sciarpetta di lana colorata di lilla; Yuu ha avuto in dono invece un paio di nuove scarpe per giocare e 8729 Yen da spendere come vuole lui. L'anno scorso li ha usati per comprarsi un apio di felpe nuove dato che le rubava sempre ad Asahi o ai suoi amici. Una rossa e una arancione. Serve un po do cslore per scaldare un cuore freddo come quello di Yuu, che poi tutti sappiamo non essere un vero cuore di ghiaccio.
Il campanello della porta di casa suona. Chi potrebbe mai essere a suonare a casa loro il giorno di Natale? Fubuki va ad aprire, seguito da Yuu e Rarisa e i due restano a bocca aperta. Sull'uscio della porta si trovano Urara, Tobio, Mikasa, suo matito, Rin e la sorella gemella Ruri, le figlie di Mikasa. Sono venuti a trovarli per davvero.

-Guardate che fa freddo qui fuori!

Dice Tobio ai nipoti.

-Papà, non mi sembra il caso di arrabbiarsi oggi.

-Scusa, Mikasa, hai ragione, però qui fa freddo.

Detto questo tutti vengono accolti in casa e, dopo una chiacchiera e l'altra, si fa ora di pranzo.

-Noi abbiamo portato il primo e il dolce, Urara e papà l'antipasto, e tu, fratellino?

-Io ho preparato il secondo questa mattina presto. Quando dono stato in Italia per lavoro ho imparato a cucinare il polpettone e tante altre cose buone. Oggi però spero bi accontentiate di un po di polpettone con qualche verdura.

Tutto questo è un sogno. Non è possibile. Da quando papà passa Natale con la mamma? Da quando la accetta a casa? È un sogno. Sono abche seduti vicini e non stanno litigando. Parlano da persone normali. Era il desiderio di Yuu. Passare il Natale con la sua famiglia, passare il Natale con i suoi genitori che non litigano e che gli dimostrano un po d'affetto. È il miglior Natale della sua vita!

27 dicembre di 15 anni prima...

Non è andata benissimo questa serata. Non è andata per niente bene. Fubuki è distrutto. Ha appena trovato la sua compagna nel loro letto con un altro. Come può essersi comportata così con lui Urara, dopotutto quello che lui ha fatto per lei. Si è spaccato la schiena giorno e notte per renderla felice e lei lo ripaga così. Scende in soggiorno, dove il piccolo Yuu sta riposando nel passeggino. Lo guarda: quella povera creaturina è così tranquilla e rilassata nel suo passeggino e non ha idea della tempesta che sta per scatenarsi. Si sentono dei passi provenire dalle scale e Fubuki si ritrova davanti Urara.

-Fubuki, ascoltami-

-Me ne sto andando, Urara

-Ti prego-

-No.

-Amore mio, lasciami spiegare-

-Amore mio? Fammi un piacere e vai a dirlo a Minami 'Amore mio'.

-Io sono mortificata, mi dispiace-

-Sai una cosa? Me ne vado di casa. Restaci pure qui. Non ho il coraggio di cacciarti di casa perché mi fai pena, Urara. Ti scopi il tuo psichiatra mentre io mi fsccio il cilo per te e per tuo figlio!

-Io non volevo che-

-Nessuno lo vuole mai, Urara!

Dice Fubuki lanciando per terra il piatto in ceramica posto sul tavolino del soggiorno. La rabbia che prova è talmente tanta che potrebbe commentere un pluriomicidio. Urara è spaventata a morte e Yuu si è svegliato piangendo.

-Vado da mia sorella a dormire e domani passo a prendere le mie cose. Accetterò molto volentieri quel posto di lavoro che mi hanno offerto a Sendai se ti può interessare, ma non venirmi a cercare mai più. Hai tutto quel che ti serve ora ed è chiaro che devo levarmi dai piedi. È finita tra noi due.

Dice per poi andarsene via. Il rumore della porta di casa che si chiude e il pianto di Yuu soni gli unici suoni che riempiono casa Nishinoya in questo momento...

La giornata procede a meraviglia, ma arriva l'ora di salutarsi. Non gli fa impazzire il fatto di essere l'unico maschio di quattro nipoti, ma alle sue cuginette vuole molto bene. Sono un po più grandi di Rarisa, ma hanno comunque undici anni e saranno sempre le sue piccoline. Ha imparato il linguaggio dei segni solo per poter comunicare con la piccola Rin, la quale è diventata sorda dopo poco dalla sua nascita.
La giornata non poteva concludersi in un modo migliore. Fubuki si avvicina a lui prima che si addormenti.

-Sei ancora convinto che Babbo Natale non esista?

Yuu si gira verso di lui e gli sorride.

-Grazie per aver realizzato il mio desiderio, papà. Grazie perché mi hai fstto passare il miglior Natale del mondo. Sei un figo e sei fortissimo, non dimenticartelo mai e poi mai.

Per Yuu, Fubuki era come la neve: c'è stato per un periodo e poi è andato via. Ora Yuu non pensa più così, ha cambiato idea. Suo padre non è più come neve che se ne va, ma è come un tatuaggio bellissimo che resterà per sempre con lui.

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