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-Oi, Noya, mi accompagni al distributore a prendere qualcosa da mangiare?

Domanda Tanaka al suo amico.

-Yup, andiamo, non scappate voi tre perché torniamo subito noi due, capito?

Dice agli altri seduti intorno al banco di Ryu. I due ragazzi escono da quell'aula soffocante e si dirigono insieme alla macchinetta delle merendine, spostata all'esterno della palestra.

-Hai già scelto che cosa ti prenderai?

-Sono indeciso tra le patatine al wasabi e i mochi, ma penso che alla fine mi prenderò i mochi, tu vuoi qualcosa?

-No, tranquillo ho già mangiato non preoccuparti.

I due ragazzi girano l'angolo per uscire dall'edificio, ma incrociano una persona che Yuu avrebbe preferito non vedere.

-Azumane, ciao...

Dice Tanaka per poi guardare Yuu.

-Ciao Tanaka e ciao Nishinoya... scusate, ma sono di fretta e devo tornare in classe.

-Aspetta, Azumane, non torni a gicare con noi al club?

-Tanaka, ti ho già detto che sono in ritardo per un colloquio al telefono e poi sono già venuti Suga e altri due ragazzi del primo anno a cercarmi, e la mia risposta è stata no.

Risponde Asahi, per poi allontanarsi verso la segreteria della scuola.

A Yuu ormai Asahi non fa né caldo né freddo. Non ha tempo per rincorrere uno smidollato e cagasotto come l'asso del Karasuno, anche perché ci sono cose molto più importanti nella sua vita che possono essere risolte senza diversi farsi pregare, come il suo problema dell'ADHD. Asahi non era nemmeno andato a trovarlo quando era stato ricoverato in psichiatria per il tentato suicidio. Che bell'amico di merda e ragazzo del cazzo che è stato con lui. Però allo stesso tempo la presenza di Asahi lo turba e lo rattrista, sarà perché gli manca averlo al suo fianco nella vita di tutti i giorni? Sì, in effetti gli mancano i pomeriggi passati a cazzeggiare in giro per la città, le sere a casa sua a guardare i film alla televisione e a tentare di cucinare le ricette trovate su internet senza far esplodere qualcosa, oppure studiare sia a casa di Asahi che a casa sua e disperarsi perché gli esercizi di matematica e di fisica non danno o perché Asahi non riesce a tradurre una semplicissima frase dall'inglese. Gli mancano le giornate a scuola durante la ricreazione con lui e gli manca giocare con lui, stare in coppia con lui durante il riscaldamento e incitarlo a usare più forza nelle sue schiacciate e a essere più cattivo quando si trattava di pallonetti. Deve ammettere che è stato davvero duro vederlo mollare tutto quanto per un semplice muro, ma lui in effetti è un libero, quindi cosa può saperne? Non è mica uno schiacciatore come Asahi, eppure lui sente ancora adesso che quel muro Asahi sarebbe riuscito a distruggerlo se avesse avuto un po più di fiducia in sé stesso. Gli manca tutto quello che facevano insieme e con i loro amici e la loro squadra e non lo vuole nascondere né agli altri né a sé stesso anche perché lui è una delle persone più importanti della sua vita, e allora, se tutto questo è vero, perché cazzo sta pensando che ha cose più importanti da fare se Asahi è importante tanto quanto loro?

-Smidollato e patetico... andiamo, Ryu, altrimenti facciamo tardi anche noi e ci becchiamo un rimprovero inutile.

Dice riettendosi in marcia verso i distributori.

-Non so esattamente se sia un bene che boi due non vi parliate.

-Di che stai parlando?

-Di te e Asahi. Stavate insieme e avete rotto in un modo assurdo, forse anche più assurdo del modo in cui hai rotto con Roxanne, sai? Con lei alla fine avete deciso di mantenere un rapporto civile, ma con lui non vi siete neanche chiariti-

-Non è venuto a trovarmi in ospedale una volta quando ancora poteva dimostrare di volermi un pizzico di bene e di provare anche un po di pietà, Ryu. Non si è fatto vivo, neanche un messaggio per chiedere che fine avessi fatto dopo la nostra lite in corridoio e se le voci sulla mia sospensione fossero fondate o fossero una cazzata. Poteva anche scomodarsi, alzare il suo culo dalla sua sedia di merda sulla quale si siede per studiare e venire a verificare che io stessi davvero bene come avete fatto tu, Hisashi, gli altri e anche Roxanne, Ryu. È venuto Hisashi a trovarmi in ospedale e a lui ho detto cose peggiori di quello che ho detto ad Asahi. Gli avevo dato dello stronzo senza cuore, ad Asahi ho detto che non doveva arrendersi. È un egoista, porca puttana, questa è la verità.

-E allora perché non vuoi tornare a giocare senza di lui? Se tu pensassi davvero che Asahi è uno smidollato e patetico, allora in questo momento avresti consegnato la conferma a Daichi con allegato il certificato medico. Non pensi veramente che Asahi sia così e lo sappiamo tutti.

-Ryu, io non voglio tornare a giocare senza che torni anche quel deficiente di Asahi.

-E perché, Yuu?

-Perché se giocassimo una partita e dovessimo vincere grazie a Shoyo e Kageyama e anche agli altri, ma senza Asahi, sarebbe come confermare che senza l'asso siamo forti comunque e io non lo accetterò mai questo! Ukai ha fatto di tutto per farmi piacere il fatto di lavorare con Asahi e non voglio rovinare tutto per una stupidissima lite con quel deficiente. Se non gioca lui allora nemmeno io gioco. È una questione di principio, Ryu.

Dice dando un calcio alla macchinetta delle merendine.

-E adesso che ti ha fatto di male il distributore me lo devi spiegare.

-C'erano dei mochi incastrati e il calcio è servito a questo. Ora sono caduti e ti puoi godere i tuoi mochi al tè verde gratis. E in più mi sono anche sfogato, quindi ho preso due piccioni con una fava in poche parole.

-Grazie, amico. Oggi continui ad allenare Hinata? Il ritiro si avvicina sempre più e sarebbe troppo figo averti lì.

-Contro chi siete nell'amichevole?

-Sei pregato di utilizzare 'siamo', e comunque sfideremo il Nekoma di Tokyo.

-Cazzo.

-Che hai?

-Eh, nulla è il Ritalin che mi fa dire cose a caso, non ti preoccupare, dai torniamo dagli altri.

Mentre i due si avviano verso la 2-3, Yuu accende il cellulare e manda un messaggio a Yaku. "Potevi almeno dirmi che saresti venuto a Sendai durante la Golden Week". Il telefono trilla dopo poco e Yuu lo controlla. Yaku gli ha risposto. "Doveva essere una sorpresa questa, però lo hai scoperto da solo, vabbè".

Il pomeriggio arriva rapidamente e oggi Takeda sembra più gasato del solito. No, aspetta un minuto, quello non è Takeda però.

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora