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-Riguardo la storia del Ritalin, del fatto che ti ho portato a parlare con uno psichiatra e dell'ADHD, penso che alla fine gli parlerò solo di questo.

-Nemmeno oggi riuscivo a stare attento, ed era una lezione di Takeda, quindi una lezione abbastanza soft e facile. Non so più che cosa fare. Ogni cosa che si muove attira la mia attenzione e mi distraggo continuamente e perdo il filo e non riesco a riprenderlo neanche quando chiedo di rispiegarmelo. Non riesco più nemmeno a stare fermo seduto al banco, professore.

Zarc gli passa un bicchiere con della camomilla.

-È dura, anche perché non riesci a controllarti e sei veramente giù. Vedrai che andrà tutto bene e che tuo padre ti aiuterà, poi tua madre va dallo psichiatra per farsi fare la ricetta, quindi non credo che non vorranno aiutarti.

-E se non fosse realmente così? Io glielo giuro, questa è una tortura e sto finendo le idee per calmarmi.

Dice bevendo un sorso della bevanda.

-Lo accetterà, fidati di me. Se ti ricordi ci ho parlato ai colloqui generali l'anno scorso, e da lì ho capito che sarebbe disposto a tutto per aiutarti. Sei suo figlio e vuole recuperare tutto il tempo che ha perso. Tu sei la sua medicina, e se la sua medicina ha bisogno di aiuto, allora non vedo come possa rifiutarsi di aiutarti.

Yuu guarda il bicchiere di camomilla. Si sente un po più calmo di prima, ma ha seguito davvero poco il ragionamento di Zarc. Sta provando a mettere in ordine le idee nella sua testa, ma niente. Dopo neanche un secondo sta già pensando ad altro.

-Posso restare qui? Non credo di voler ritornare in classe a fare lezione. Sento che sarei soltanto un elemento di disturbo per i miei compagni.

-Non so se puoi, Yuu. Hai Tomori adesso?

Il ragazzo annuisce e si passa una mano sul viso per fare un respiro profondo. Odia tutto questo.

-Posso provare a dirglielo, ma devi fare da bravo. Puoi restare dalle 14 alle 15, ma solo per questa volta.

-La ringrazio

Il bicchiere viene poggiato sul tavolino dal ragazzo per poi essere preso e buttato nella pattumiera dall'insegnante.

-Sei nato diabetico o lo sei diventato? Ho sentito di alcuni casi in cui i nenonati sono nati senza essere in grado di produrre insulina.

-No, lo sono diventato a otto anni in seguito a una brutta passata di iperpiressia.

Overlay lo guarda sollevando un sopracciglio.

-Scusa, sono un po carente in anatomia e non ho idea di che cosa sia questa iperpiressia. Quando avevo la tua età, il tuo caro professor Tomori mi passava i bigliettini fatti da lui per non farmi rimandare in scienze. Anche io ho copiato e andavo male, lo ammetto.

Yuu sorride.

-Febbre pericolosamente alta.

-Ah, e come ha-

-La febbre se supera i quaranta gradi può diventare pericolosa e andare a modificare le proteine del corpo. I dottori avevano ipotizzato che fosse questa la causa del mio diabete. Le proteine che costituivano le cellule beta, produttrici di insulina, sono state distrutte per via della temperatura elevata e quindi il mio pancreas non produce piu l'ormone. Io ho il diabete mellito di tipo 1, quindi quello autoimmune e il mio pancreas non riesce a produrre insulina.

-Ho capito perché Kazuma ti vuole sempre presente alle sue lezioni. Hai un modo di esporre ottimo.

-Non creda che io sia tanto bravo, in chimica sono una frana. Se mi chiedono anatomia me la cavo perché da quando ho il diabete si può dire che io abbia vissuto in ambulatorio e in sala d'attesa a leggere riviste scientifiche.

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora