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Niente da dire, è stato un duro ritorno a casa. Hinata e Kageyama hanno litigato pesantemente e si sono picchiati in palestra davanti alla povera Yachi. Fubuki sta lavorando come un matto per un nuovo progetto e quando torna a casa saluta il figlio e se ne va a letto. Rarisa è stata ricoverata di nuovo a Sendai e il dottore ha detto che la situazione sembra stia leggermente peggiorando. La sera che l'hanno ricoverata, Yuu era accanto a lei e la stringeva forte cercando di farle capire che lui era lì e che non doveva avere paura di quello che avrebbero deciso. Sono stati svegli in corridoio ad aspettare Fubuki e Urara fino all'una del mattino. La soluzione più giusta era il ricovero immediato della bambina. I dottori e Ayaka hanno detto che la piccola ha bisogno di un salasso, o almeno di qualche trasfusione di sangue, però né Fubuki né Urara hanno lo stesso gruppo sanguigno della bambina. Solo Yuu ha il gruppo sanguigno giusto, ma è minorenne e non può ancora donare il sangue. Quella discussione sulla donazione del sangue di Yuu per la trasfusione di Rarisa è andata avanti per un'ora buona. Yuu ha il disturbo da deficit dell'attenzione, assume giornalmente il Ritalin e in più ha il diabete. Coloro che seguono un trattamento a base di insulina non possono donare il sangue. Non ci voleva credere quando il dottore glielo ha detto. Gli tremavano le gambe e gli girava violentemente la testa. Si è dovuto reggere a suo padre per evitare di cadere. E ora? Chi può donare il sangue a Rarisa? Kaito quasi sicuramente no. Forse il nonno può, ma ha sessantanove anni, quindi è al limite. Non è disperato, ma non è nemmeno tranquillo. La sua sorellina ha bisogno d qualcosa e subito, altrimenti morirà in ospedale.

-Mi dispiace per tutto questo, Yuu.

Gli dice Overlay passandogli una mano sulla schiena

-Mi sento inutile. Sono inutile per una dannata malattia. Mi odio. Mi odio fino al midollo. Sono inutile.

-Non sei inutile e non devi odiarti. Sei semplicemente bloccato dalla tua malattia. Il mondo non è giusto, purtroppo lo so. Troverai qualcuno che sarà disposto a donare un po di sangue per tua sorella, vedrai. Che gruppo sanguigno ha?

-Zero positivo, può donare a quasi tutti, ma ricevere soltanto da individui che hanno un gruppo zero positivo o zero negativo. Io sono zero positivo ma mi sento completamente inutile, vorrei aiutarla ma non posso fare un bel niente per farla stare bene.

-Puoi starle accanto e farle capire che ci sarai sempre per lei. Mio fratello è morto tempo fa e non potevamo curarlo in alcun modo, quindi ho deciso di stargli semplicemente vicino e di andare a trovarlo tutti i giorni dopo aver finito le lezioni in università. Che malattia ha tua sorella?

-Policitemia Vera. Ho paura di cercare di che cosa si tratti.

-Allora lo faremo io e te insieme. Le paura per essere superate vanno affrontate. Hai detto Policitemia, giusto?

Yuu annuisce. Overlay ha preso il telefono e ha digitato il nome della malattia sul tastierino del cellulare. Appaiono subito i risultati e la definizione, insieme anche ai sintomi principali.

La policitemia vera è un raro tumore del sangue ed è dovuto a un'alterazione delle cellule del midollo osseo che porta alla proliferazione incontrollata delle cellule del sangue, in particolare dei globuli rossi. Si tratta di una malattia cronica a decorso lento e progressivo, e rappresenta la seconda neoplasia mieloproliferativa più comune.

I pazienti con policitemia vera soffrono di un ingrossamento della milza e di una serie di sintomi debilitanti che compromettono la qualità della vita quotidiana, quali stanchezza, rossore anomalo del volto, problemi alla vista, disturbi della sensibilità delle mani e dei piedi, prurito, febbre, sudorazioni notturne e perdita di peso.

Il trattamento è principalmente costituito da salassi, effettuati mediante una procedura chiamata flebotomia, che rimuove il sangue dal corpo per ridurre la concentrazione di globuli rossi al fine di raggiungere un ematocrito inferiore al 45%.

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