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Il giorno del funerale di Helena erano presente entramebe le squadre di pallavolo del Karasuno, Ukai, Overlay e Takeda. Solitamente, quando Yuu vede un carro funebre, si mette a fare il deficiente e dire che quando passa il carro funebre bisogna sperare di non finirci dentro, però quel giorno non è stato così. Quel giorno al passaggio del carro funebre non ha detto niente di tutto ciò e si è limitato a seguirlo con lo sguardo.

Dopo una settimana dal funerale, tutto sembra tornato come prima e il weekend si avvicina come sempre in un modo troppo rapido.
L'auto di Fubuki sta avendo problemi da qualche giorno ed è rimasta ferma a Sendai. Yuu ha preferito prendere il treno e stare solo e tranquillo per un po. Ha passato l'intera settimana ad allenarsi sul migliorare il suo palleggio e sul tempismo per l'alzata. Non ha avuto un momento per stare solo a pensare, non ha nemmeno potuto parlare con Overlay in tranquillità. Il treno è l'unico posto in cui può stare solo con sé stesso e pensare. Dà un ultimo sguardo al paesaggio e poi chiude gli occhi. La musica parla al posto suo. Lo fa sfogare senza causare danno a qualcuno. D'un tratto, il volume diminuisce e il telefono inizia a riprodurre la suoneria delle chiamate.

-Pronto?

-Pronto, Yuu?

È la voce di Asahi. Questo è inaspettato, davvero tanto inaspettato.

-Ciao, Asahi, che succede?

-Come stai? Scusa se non te l'ho chiesto al funerale, ma ti ho visto ridotto in un modo che non avrei mai immaginato esistesse per te.

-Sai, tra Rarisa e il litigio tra quei due, il... il fatto che Helena se ne sia andata è stato un po il colpo di grazia. Sono in viaggio verso Tomiya e penso ci vorrà un altro po...

-Ho tempo, non ti preoccupare. Volevo parlarti di una cosa.

-Parla, ti ascolto

-Ho deciso cosa fare con la nostra relazione. Quando eravamo a Tokyo, Roxy mi ha parlato e mi ha detto quanto tu, quanto io, quanto-

-A parole tue. Prendi un bel respiro e poi mi dici quel che ti senti

-Okay... mi ha parlato di quanto tu senza me non fossi più felice come prima. Ha parlato tipo del modo in cui mi guardi e di come lei abbia notato che non sei mai stato così felice nemmeno quando tu e lei stavate insieme. Io ho preso tanto tempo, troppo tempo, lo ammetto, Yuu, ma avevo paura di farti stare male come sei stato a marzo. Mi sono sentito tanto in colpa quando ho sentito che eri ricoverato e non ho avuto il coraggio di venire a trovarti perché sono un vigliacco, un codardo, uno senza spina dorsale nella colonna vertebrale.-

Yuu capisce dove il più grande vuoke andare a parare. Ne è davvero valsa la pena aspettare tutto questo tempo perché si schiarisse le idee e ne è valsa la pena fidarsi delle parole di Roxy. Ha agito quasi subito e ha mantenuto la sua promessa.

-Prima che tu dica altro, sappi che tu sei e sarai sempre il mio vigliacco preferito e che mi piaci così come sei.

Per due secondi nessuno dei due prende parola, poi si sente Asahi sospirare

-Mi sei mancato, Yuu.

-Non immagini quanto mi sia mancato tu, Asahi.

-Domenica alle 16 davanti al Corvo?

-Domenica alle 16.

È meraviglioso sapere che Asahi è di nuovo con Yuu, ma non è meraviglioso sapere chi lo sta aspettando a casa in questo momento. Il libero vorrebbe andare in cimitero dalla tomba della nonna, ma l'altra volta si è quasi cacciato nei guai con sua madre e non vuole ripetere lo stesso errore. Arriva davanti al portone di casa e manda giù per l'esofago un bel po di saliva. Prende un gran respiro e prega che non sia i casa. Prende le chiavi e apre la porta. Nessuno risponde o si fa vivo, per ora. Ci sono sì e no un centinaio di passi che lo separano dall'atrio alla sua stanza e, se ci tiene alla pelle, deve farseli tutti d'un fiato.

-Non è buona educazione entrare e non salutare.

Troppo tardi. È stato più veloce di quel che pensava.

-Scusa, Seiji, e-ero nel mondo dei sogni-

Il fratello lo prende per il colletto della camicia e lo gira per vederlo in faccia, poi lo prende nuovamente e lo sbatte a schiena contro il muro.
Yuu prova terrore in questo momento. È da un po che Seiji gli dà calci e pugni, ma non ha mai voluto dire niente a nessuno dei suoi familiari, né tanto meno a Zarc o a Ukai. Se l'è sempre cavata con qualche livido in punti come gambe, braccia e schiena. Per i lividi sulle braccia ha la scusa dell'essre un libero, ma quando sarà tempo di andare o in piscina o al mare, lì saranno problemi. La sua schiena è piena di lividi e taglietti irregolari e ha paura di farsi vedere senza maglietta da tutti.

-Seiji, pietà almeno oggi, è stata dura questa settimana.

-È sempre dura per te. Ogni cazzo di volta.

Gli da un pugno nello stomaco. Subito le gambe del più piccolo cedono e si ritrova steso a terra, raggomitolato su sé stesso. Il dolore è diminuito con l'abitudine, ma ogni volta è sempre un trauma nuovo.

-Ti prego, Seiji.

-Ci dovevi pensare due volte prima di sputtanarmi con il tuo migliore amico, ci siamo capiti?

-Ma che stai dicendo? Non farei mai una cosa simile.

Ha iniziato a piangere. Da quando pugnala alle spalle la gente senza saperlo?

-Ho una registrazione risalente a quando ci siamo conosciuti, più precisamente al 9 maggio.

Yuu spalanca gli occhi. È impossibile che lui sapesse già dell'esistenza di Seiji il giorno prima che lo conoscesse. Poi non ha mai raccontato di Seiji a Yaku, né a Kosuke e nemmeno agli altri, quindi qualcosa non quadra.

-Seiji, dammi tregua e ti spiego. Mi sento la bile in bocca...

-Ti conviene parlare.

-Ci siamo conosciuti il 10 maggio, di venerdì. Ti ricordi? Era la festa della mamma. Io e Rarisa eravamo appena arrivati e non sapevamo della tua esistenza. Ti prego, fermati. Io non ho mai parlato a Yaku di te, nessuno sa di te, solo il mio professore di scuola e altre due persone. Nessuno sa che siamo fratelli o che ci conosciamo. Non avrei avuto motivo di parlarti male alle spalle. Sei mio fratello in fin dei conti...

Seiji cambia drasticamente espressione. Ora che ci pensa Yuu ha ragione. Non capisce come sia stato possibile tutto ciò se il 9 non si conoscevano ancora.

-Quindi la regiatrazione che mi ha portato mio padre è un falso secondo te?

Il biondo prende il moro e lo poggia sul divano in salotto. Non è conciato malissimo, ma diversamente dalle scorse pestate, questa volta ha un occhio nero.

-Fammela sentire e ti dico di che stavo parlando.

Seiji prende il cellulare e cerca la registrazione mandatagli dal padre. La fa ascoltare a Yuu e subito i nodi vengono al pettine.

-Questo è un montaggio. Risale allo scorso anno e sto parlando un mio compagno di classe deficiente. Mi ha bullizzato per un po e poi si è beccato la sua punizione.

-Mi ha fregato... ti ho fatto del male tutto questo tempo senza avvertarmi della veridicità di questa cosa... perdonami, Yuu io sono sconvolto non volevo te lo giuro

-Non ha fregato solo te, Seiji, ha fregato tutti quanto noi...

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora