-E poi che cosa ti è successo?
Chiede Zarc poggiando sul tavolo una scatoletta con le nuove etichette.
-Una notte d'inferno in ospedale. Mi ricordo vagamente la corsia. Mamma mi ha detto che sono passato dall'essere un codice giallo a un codice rosso. Sono stato lì per tutta la notte e mi sono svegliato solo di pomeriggio verso le 18. Non capivo nulladi quelli che mi fosse successo...
-Yuu?
-Hey, tesoro?
-Ci senti?
Urara e Tobio chiamano il bambino. Yuu apre gli occhi piano piano e si ritrova steso su un letto, con un fastidioso tubo in un braccio. È ancora accaldato, ma rispetto a prima sta molto meglio. So guarda intorno con i suoi occhietti curiosi. Nella stanza c'è una finestra e un televisore; ai piedo del letto si trova un lungo tubo di metallo con una sacchettina piena di liquido che è collegata al suo corpo tramite il tubo fastidioso.
-Infermiera Shimada, il nostro piccolo paziente si è finalmente svegliato e sembra stia molto meglio. Mi aiuteresti?
La ragazza passa uno strano aggeggio al dottore in camice bianco, il quale punta quelka strana macchina verso la sua fronte. Il bambino segue il processo con lo sguardo, impassobile. L'aggeggio suona e il dottore lo avvicina a sé. Probabilmente c'è uno schermo dove è comparso qualcosa.
-Hai ancora una linea di febbre, ma stai molto meglio di ieri notte.
-Ieri notte?
L'uomo annuisce. Urara gli oassa dolcemente una mano tra i capelli arruffati e Tobio lo guarda preoccupato.
-Immagino che non ricorderai del fatto che ti sei svegliato e sei venuto da me in stanza. Avevi la febbre molto alta e ti abbiamo portato qui in ospedale.
-Probabilmente starai qui abcora un paio di giorni. Oggi ti spostiamo in una stanza con altri bambini così non sarai più solo e se fortunato perché tra un po arrivano gli infermieri specializzato con i cani.
-Ecco come ci sono arrivato. Dopo qualche giorno che mi hanno portato in pediatria hanno notato che mi sentivo male ogni qual volta mangiassi qualcosa. Ho fatto degli esami tra controlli di glicemia e verifiche varie e mi hanno diagnosticato il diabete mellito di tipo 1. Dopo qualche giorno mi hanno dimesso. Mi ricordo una cosa di quel ricovero...
L'orologio dello stanzone segna le due del mattino. Tutti i bambini stanno dormendo, tutti eccetto Yuu. La sua vescica potrebbe scoppiare da un momento all'altro. È il più piccolo dei bambini del suo stanzone, e chiede sempre a uno dei più grandi se può accompagnarlo in bagno durante la notte. Non vuole però svegliarlo adesso. Prende coraggio e si alza dal letto, stringendo a sé il suo orsetto. Si affaccia in corsia. È tremendamente vuoto e silenzioso. Solo i cartelli delle uscite di emergenza sono accesi. Ci saranno i mostri in ospedale? Il piccolo Yuu avanza in punta di piedi verso il bagno dei maschi e ci arriva integro. Sta tornando nel suo stanzone, ma quando si trova a metà strada sente delle persone. Prima delle normali voci, che però tendono ad accrescere e poi un grido e un respiro affannato. Terrorizzato, corre verso il suo letto e si nasconde sotto le coperte.
-Il giorno dopo ho chiesto a quel bambino se poteva sccompagnarmi sempre in bagno la sera prima di metterci a letto.
Dice passando il cartellino al professore. Ha appena notato che nella scatola ci sono i nomi dei ragazzi che frequentano lo sportello con le nuove classi scritte accanto. C'è anche il suo. Yuu Nishinoya 2-3. Ogni tanto si dimentica di essere al secondo anno di superiori.
-Mi dispiace, Yuu. Deve essere stato assurdo per te.
-Ero abbastanza confuso e penso di non ricordare qualcosa di tutto quello che ho passato quella notte. Sono rimasto tranquillo quando mi hanno parlato del diabete e di cosa mi fosse successo quella notte, non si preoccupi, però il fatto che mi avessero sedato prima di spiegarmelo non è stato carino. Ricordo che ero abbastanza rimbecillito dalla febbre e ci mancava soltanto la morfina a peggiorare la situazione.
-Forse è la febbre che ha fatto sì che tu sentissi quelle urla e quelle voci, se dobbiamo essere razionali
Alle 15 in punto suona la campana che segna la fine delle lezioni. Fubuki si presenta all'entrata della scuola, pronto per parlare con Overlay. Yuu nel mentre ritorna a casa e prega ogni dio esistente che tutto fili liscio tra i due.
-Buon pomeriggio, professore.
-Buon pomeriggio a lei, signor Nishinoya. Mi dispiace per averla disturbata, immagino stesse lavorando.
-Non si preoccupi per quello, Yuu è più importante del lavoro. Sono riuscito a mettermi apposto con i vari impegni. Di cosa voleva parlarmi?
-Ecco, vede, sappiamo entrambi che Yuu è molto particolare come ragazzo e sappiamo benissimo fin dove si è spinto... lo sto seguendo da un annetto buono ormai, però sento che un aiuto in più lo possa far stare ancora meglio. Ultimamente mi ha parlato del fatto che gli viene davvero difficile concentrarsi e questo fatto lo hanno notato anche gli altri professori. Chiede molto spesso di andare in bagno e si fa una passeggiata in corriodio, perde il filo del discorso più volte e ha sempre questa voglia incontenibile di movimento. Io sono uno psicologo, quindi non posso fare diagnosi ufficiali, però questi mi sembrano chiari sintomi di iperattività o ADHD. Conosco una persona che sarebbe disposta a seguire Yuu in un percorso che prevede l'assunzione giornaliera del Ritalin, ma per far tutto ciò serve che lei mi dia il via libera. Mi creda: è suo figlio che è venuto a chiedere aiuto questa volta, non sono stato io.
-Le credo, professore, non si preoccupi. Lo psichiatra costa tanto e la mia ex compagna è fidanzata con uno di questi, quindi io mi sento un po tradito...
-Serve per il ragazzo, mi creda.
-Per me è difficile, lo ammetto, però se è veri quello che mi sta dicendo, allora accetto volentieri. Lui che ne pensa?
-Aveva paura che lei dicesse di no a tutto ciò ed era così tanto ossessionato da questo pensiero che ha avuto un mancamento ed è rimasto con me fino a poco tempo fa. Penso che anche Yuu avesse un problema con gli psicologi e con gli psichiatri, ma alla fine si è trovato bene e sta continuando a frequentare lo sportello d'ascolto.
-Quando potrebbe iniziare la terapia?
-La ricetta per Yuu è già pronta e appena vuole potrà iniziarla, ma credo che sarà molto presto.
-Ma lei lo aiuterà sempre e comunque? Ieri sera ho parlato con Yuu e da quel che ho capito lei ha davvero un ottimo impatto su mio figlio, quindi se lei non dovesse più seguirlo non so come si sentirebbe.
-Io sono uno psicologo, insegnante, ma sono comunque uno psicologo e il caso di Yuu mi sta a cuore particolarmente. Non lo lascerò da solo in questo percorso, non si preoccupi.
-Devo rifletterci un po, professore... Non è una scelta semplice questa...
-La prego, è per la salute di Yuu. Mi ha raccontato di come probabilmente è diventato diabetico e mi creda che ero senza parole. Possiamo riuscire ad aiutarlo in un modo definitivo per una volta, non facciamolo soffrire troppo.
Ha ragione. Cazzo se ha ragione. Però Fubuki ha proprio un antipatia per gli psichiatri e tutti quelli come Kaito. E se suo figlio dovesse stare male per colpa dello psichiatra? Il solo pensiero lo spaventa a morte, però se non fosse stato per Overlay, Yuu molto probabilmente sarebbe ancora ricoverato in ospedale. È stato il professore a farlo parlare e a convincere i medici che era pronto oer torbare a casa. Ha un debito con lui, e se vuole continuare ad aiutare la sua famiglia, in fondo che problema c'è? Ci è già riuscito una volta, cosa gli costa accettare che Yuu prenda una compressa in più per poter stare meglio? E poi se Yuu non sta bene, come potrebbe stare bene lui stesso in primis? Fubuki è padre e deve dare l'esempio a suo figlio, deve convincerlo a seguire i giusti consigli e a prendere decisioni corrette. Ha già fallito una volta, e non vuole che non accada mai più quel che ha visto qualche mese prima. È da quel giorno che ha deciso che cercherà di aiutare ancora di più suo figlio, e non vuole rompere questa promessa fatta a sé stesso.
Passano alcuni minuti di imbarazzante silenzio, fin quando Fubuki rompe il ghiaccio.
-Va bene, mi ha convinto. Lo faccio per Yuu e perché stia bene. Se ha la ricetta me la potrebbe dare? Vado subito a ordinarlo da qualche parte, così che lo abbia subito pronto e lo possa usare anche domani stesso.

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Penso di star bene
Fanfiction[sequel di Ricorda di essere amato!] Non sono mai stato veramente innamorato, ma mi piacerebbe davvero esserlo. Non mi importa che sia un ragazzo, una ragazza o qualsiasi altro genere. Se mai mi capiterà di innamorarmi davvero di qualcuno, ringrazie...