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È il 4 di gennaio, la vigilia della partenza per il campionato primavera di Tokyo. Yuu è su di giri per la partenza che sta ricontrollando più volte di aver messo nel borsone tutto il necessario per la trasferta. Rarisa lo guarda mentre prepara il tutto. Mutande, felpe, calze tecniche, nastro per le dita, medicinali, spazzolino e dentrificio, pigiama e pantaloni lunghi. Tutte cose che si porta sopitamente una persona durante un viaggio nel bel mezzo dell'inverno. L'unica cosa che manca da mettere in valigia è la divisa. Yuu la guarda fiero di sé.

-Sembri una volpe quando la hai indosso, fratellone.

Yuu guarda la sorella e le sorride.

-Farai la brava anche senza di me?

-Certo.

-Ricordati di aiutare papà, di dare da mangiare a Totoro, fargli le coccole e chiamare la mamma. Mi fido di te, fai tutte queste cose e appena torno ti faccio un regalo.

-Mi regali la tua maglietta rossa con la scritta panda gigante?

-Va bene, te la regalo, ma tu fai tutte queste cose.

-Yuu

-Sì?

-Il caricabatterie del cellulare non lo porti?

-Giusto! Grazie di avermelo ricordato, piccolina

Dice dandope un bacio sulla fronte. Rarisa lo abbraccia e lui ricambia.
Il giorno dopo la sveglia suona più presto del solito. Bisogna alzarsi presto per andare a Tokyo. Yuu si alza dal letto e controlla di non aver svegliato la piccola Rarisa. Apre la porta della stanza e si dirige poi in cucina per la colazione, dove lo aspetta Fubuki, il quale poi lo accompagna a scuola in macchina. Partenza alle cinque del mattino questa volta, non c'è fretta di arrivare alla capitale. I ragazzi sul pullman dormono tutti. Yuu è poggiato ad Asahi e si è addormentato ascoltando il suo cuore battere nel petto. Sente poi una strana vibrazione provenire dalla sua coscia. Il cellulare maledizione. Stava così bene. Lo prende dalla tasca e risponde alla chiamata semza nemmeno vedere chi sia.

-Pronto? Chi parla?

-Yuu, Rarisa è scomparsa!

È la voce di Fubuki e non sembra stia scherzando. Yuu spalanca gli occhi e si guarda intorno. Asahi sta dormendo e tutti gli altro fanno lo stesso tranne Takeda che sta guidando.

-Professore, si fermi è un emergenza!

Takeda sobbalza appena sente la voce del ragazzo e accosta a un lato dell'autostrada dove si trova una piccola zona morta per permettere a chiunque di potersi fermare.

-Papà, hai chiamato la polizia?! Hai controllato che non sia semplicemente andata a scuola da sola?

-Yuu, sono le sei del mattino, dove cazzo credi che vada una ragazzina di nove anni alle sei del mattino?!

-Papà stavo facendo delle ipotesi, non sapevo nemmeno che fossero le sei del mattino!

Yuu scende dal bus e va a prendere un po d'aria fresca. Poggia le mani su garderail e inizia a fare respiri profondi per calmarsi. Il cuore gli sta battendo a mille e non per la felicità do andare a Tokyo questa volta. Non ha la minima idea di dove siano e di dove possa essersi cacciata sua sorella. Inizia a tremare. Fuori c'è la neve e lui è uscito soltanto con addosso la felpa. Vuole piangere. Vuole scoppiare in pianto. Si sente come se fosse appena stato investito dal pullman malandato di Ukai. Stamattina Rarisa stava dormendo nel letto, come è possobile che sia sparita dal nulla?
Sente qualcosa di caldo poggiarsi sulle sue spalle e delle mani prenderlo e girarlo delicatamente. Asahi è sceso dal bus e ha portato una coperta a Yuu, poi lo abbraccia.

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora