La giornata al palazzetto prosegue in tranquillità per il Karasuno.
-Noya, ti sei portato il pranzo questa volta?
Gli domanda Tanaka, un po preoccupato.
-Sì, Ryu, e ho portato anche una tripla dose di insulina, nel caso finisca come a marzo.
-Cerca di non sentirti male almeno questa volta perché abbiamo bisogno di te.
Gli dice Hisashi. Yuu gli sorride e gli fa un pollice in su, cercando di rassicurarlo. Non ha assolutamente voglia di sentirsi dire da Ukai di sedersi in panchina per riposare e riprendere le forze. Ricorda ancora la brutta esperienza di marzo e lo stranissimo senso che ha provato in quel momento. Senza accorgersene, si chiude in sé stesso a pensare a tutto quello che è successo a marzo, tra diabete, Asahi, Hisashi, sospensione e tentato suicidio. Ukai sta controllando i ragazzi e, appena ha visto il loro libero ammutolirsi dal nulla, prende parola.
-Bene, ragazzi. La prima partita è ormai andata. Vi faccio i complimenti per come avete giocato tutti quanti, dal primo all'ultimo. So che ci aspetta una partita davvero impegnativa adesso, perciò, se siete in pensiero per questo, vi consiglio caldamente di cambiare atteggiamento. Vi avranno anche fermato l'anno scorso, ma ora siete molto più forti e potete farcela tutti insieme senza problema alcuno.
-Ma anche se uno di voi si perde nel tunnel della disperazione, sarà davvero difficile penetrare il muro di ferro da voi tanto temuto. Siete, anzi, siamo una squadra, e se uno di noi brancola nel buio o vacilla, dobbiamo aiutarlo a rimettersi sui suoi passi.
Ci pensa Takeda concludere il discorso di Ukai. Yuu è giù di corda, ma non per lo scontro con il DatEko, è giù perché i ricordi fanno male. I ricordi possono diventare come dei dardi avvelenati che ti colpiscono e ti uccidono grazie alla loro tossina. Yuu si tocca istintivamente le bende bianche che gli avvolgono l'avambraccio sinistro. I ricordi sono dolorosi, e lui lo sa molto bene.
-Nishinoya, non ti sono ancora guariti i graffi del gatto?
Gli domanda Daichi. Yuu ritorna alla realtà e si rende conto di avere la mano destra poggiata sulle bende. La toglie immediatamente e cerca nella borsa il manicotto nero da mettere per proteggere la medicazione.
-Vorrei tanto che fossero guariti, Daichi...
-Sono infettati?
Gli domanda Suga, stupito dalla risposta data dal libero
-Sono più profondi di quelli soliti e ci stanno impiegando un po a guarire, anche perché nel primo periodo erano un po infettati e brucivano ogni volta che me li disinfettavo.
Si infila il manicotto fino in fondo, e poi si sistema la gomitiera a destra e le ginocchiere. Si toglie la maglia bianca e resta a petto nudo davanti ai compagni. Non capisce il perché si sia infilato prima il manicotto e solo ora si stia mettendo la maglia della divisa. Sa soltanto che appena arriverà a casa si farà una bella doccia rinfrescante e si getterà sul divano, a dormire. Ha chiuso gli occhi per due secondi. Sente il mormorio delle varie voci che popolano l'enorme sala del palazzetto; l'aria frizzante e il sudore si trovano sulla sua pelle nuda e intensificano il suo senso di stanchezza. Prende un respiro profondo e poi butta fuori l'anidride carbonica nel suo corpo. A poco a poco riapre anche le palpebre. Un giramento di testa lo coglie, ma gli passa quasi subito. Guarda la sua maglia arancione. Quel grande e bianchissimo numero quattro domina il centro e un po tende a essere nascosto dal colore caldo e acceso della divisa. Se la infila e ora può dire di essere pronto per la partita contro il DatEko, ma soprattutto per la partita contro Kosuke. Si alza da terra e prende la sua borsa rossa.
-Andiamo e facciamo vedere al DatEko che il Karasuno è rinato per davvero quest'anno!
La squadra femminile ha perso la partita, ma non sono ancora volute tornare a casa. Sono state incuriosite dalla partita dei ragazzi. Il modo in cui gli spettatori ne hanno parlato ha mosso in loro la voglia di vederli in azione.
-Yumi fammi un po di spazio. Voglio vedere coke se la cavano questi corvetti titolari del primo anno.
Yumi si sposta leggermente e fa spazio alla compagna.
-Conosco solo un nome nuovo: Tobio Kageyama. Gli altri sono un mistero per me e non ho idea di chi siano. Quel pel di carota non me la rscconta giusta poi.
-Dicono che salti come un caguro, o almeno, così mi ha raccontato Sawamura.
Racconta Yui.
-Non ti sei ancora decisa a parkargli di cosa provi per lui? Il tempo non sembra, ma scorre più in fretta di quel che si pensa.
-Devo trovare le parole giuste per dirglielo, piuttosto, Kinoshita ti stava guardando l'altro giorno, Yumi.
-Kinoshita è gay, e se fosse etero non sarebbe comunque il mio tipo di ragazzo. Non ci parlo da un po, però credo sia ancora interessato ai ragazzi.
Yumi si gira alla sua sinistra e vede la sua migliore amica silenziosa e concentrata a osservare l'azione. Capelli ancora legati in quella coda di cavallo e ciuffi ribelli fermati dalla fascetta nera della Ics. Le lacrime le rigano quel viso candido che ha e ogni tanto qualche singhiozzo esce spontaneo.
-Dai, tesoro, ora basta piangere: sai che non è stata colpa tua se abbiamo perso, perché sei una giocatrice eccezionale.
La ragazza più alta vorrebbe darle una pacca e consolarla, ma sa che non servirebbe a niente. È meglio che si sfoghi piangendo e guardando la partita dei ragazzi, anche se, lì in mezzo, c'è qualcuno con cui ha ancira un conto in sospeso.
Il DatEko ha perso, il Karasuno ha riacquistato il suo orgoglio e trovato un nuovo sfidante degno di nota. Hinata ha trovato un avversario in Aone, mentre Yuu e Kosuke a fine partita si sono stretti la mano da veri avversari e amici. Entrambi i cotvi hanno tirato fuori il meglio di loro in questa partita e hanno lascisto il pubblico senza parole. 'Complimenti per la ricezione in piede: sei un maestro da cui dovrò imparare assolutamente. Saluta Morisuke anche da parte mia appena arriverete a Tokyo'. Il pulmino del Karasuno è silenzioso. Tutti dormono. Yuu ha la testa poggiata sulla spalla si Ryu e dorme. Ha mangiato prima di giocare e ha preso la giusta dose di insulina, ma il Ritalin prima dei cracker alle 16 che gli ha dato il colpo di grazia. Se si fosse addormentato in campo, Ukai lo avrebbe preso a calci davanti a tutti senza alvun problema e gli avrebbe fatto una ramanzina da oscar. L'unica novità è che domani si gioca a Tomiya. A quanto pare ci sono stati dei problemi al palazzetto di Sendai subito dopo la chiusura della giornata sportiva, ed è stato spostato tutto in fretta e furia nella città natale di Yuu.
Appena arrivato a casa, comunica la notizia a Fubuki e Rarisa. Fomani la sua sorellina ritorna a casa dalla mamma, quindi è molto comodo per lei tutto questo: si fa il viaggetto in pullman con suo fratello, guarda la partita contro il Seijho insieme a Kiyoko e poi torna a casa da Urara, anche se le mancherannoble chiacchierate notturne con Yuu.La sveglia suona. Segna con un rosso luminoso il giorno corrente: 3 giugno. Per il liceo Karasuno inizia il secondo giorno per la conquista del posto ai nazionali.
Al palazzetto li aspettano Iwaizumi e Oikawa dell'Aoba Johsai.
Oikawa Tooru, terzo anno, capitano in carica e palleggiatore titolare. È stato premiato alle medie come miglior palleggiatore della prefettura di Miyagi. È stato il 'maestro' di Kageyama alle medie, ma tra i due ora non scorre buon sangue. È un genio quando so tratta di pallavolo, ed è imbattibile con Iwaizumi al suo fianco.
Hajime Iwaizumi, terzo anno, numero quattro, schiacciatore laterale nonché asso del Seijoh. La sua intesa con Oikawa va oltre il massimo. I due si conoscono fin dalla tenera età ed è questo uno dei motivi per cui sono così tanto in sintonia. Iwaizumi potrebbe tranquillamente distruggere con una schiacciata il muro di ferro del Dateko.
Yuu li conosce entrambi e sa che daranno il meglio di loro per poter arrivare ai nazionali di Tokyo - anche se prima dovrebbero affrontare la Shiratorizawa di Ushijima Wakatoshi.
Chi andrà alla finale del torneo, il Karasuno con Hinata e Kageyama o il Seijoh con Oikawa e Iwaizumi?
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Penso di star bene
Fanfiction[sequel di Ricorda di essere amato!] Non sono mai stato veramente innamorato, ma mi piacerebbe davvero esserlo. Non mi importa che sia un ragazzo, una ragazza o qualsiasi altro genere. Se mai mi capiterà di innamorarmi davvero di qualcuno, ringrazie...