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Un nuovo anno ha finalmente inizio! Si riparte da capo. Nuove idee, nuovi obbiettivi, nuove conoscenze, nuove esperienze, eccetera. La parola 'Nuovo' sarà ricorrente per il prossimo mese, poi tutti se la dimenticheranno, si dimenticheranno i loro obbiettivi e le loro promesse fatte.
Tra tutti i ragazzi del secondo anno, solo Hisashi è quello che si è fatto una lista dei suoi buoni propositi per il nuovo anno:

1. Migliorare il servizio in salto-float
2. Studiare di più filosofia e storia
3. Passare più tempo con il nonno
4. Fare coming-out con mamma e papà.

Non sono tanti, ma per Hisashi sono difficili, gli ultimi due in particolare. Verso la metà di giugno, a suo nonno è stato diagnosticato il morbo di Parkinson. C'è stato un periodo in cui il ragazzo andava a trovarlo e veniva mandato via a calci perché suo nonno non lo riconosceva. Vattente via o chiamo la polizia, ladro! La prima volta ci è rimasto molto male, poi hanno capito che qualcosa non andava.
Per la questione del coming-out con i genitori è difficile tanto quanto passare del tempo con suo nonno: Hisashi è figlio unico e quindi dovrebbe essere lui a continuare la famiglia. Non importa che ci siano i suoi cugini che posso continuare la famiglia Kinoshita, per suo padre, Hisashi deve sposarsi e avere dei figli per continuare con una nuova generazione. Forse è per questo che ha problemi con l'ansia e con il nervosismo.
Se suo nonno non avesse problemi lui verrebbe volentieri a stare da lui a Sendai. Ogni anno, a capodanno, la stessa storia: pranzo con i parenti, giochi, tombola, saluti e si ritorna a Matsushima.

-Hisashi, tocca a te pescare.

Gli dice sua madre. Stanno giocando a carte lui, sua madre, suo padre, suo nonno e i suoi due cugini più grandi. Sashi guarda il mazzo che ha in mano e poi lo butta sul tavolo.

-Scusate, ma non mi va di giocare quest'anno.

Suo padre lo guarda. I suoi occhi gli perforano l'anima. È come se una lancia avvelenata gli si conficcasse nel petto. Odia quando succede così, perché sa perfettamente che potrebbe venirgli un attacco di panico in queste situazioni.

-Qualcosa non va, Hisashi?

Gli chiede lui.

-Niente che non vada, grazie, ho soltanto voglia di fare qualcosa di diverso da tutto questo.

-E cosa avresti intenzione di fare, Sashi?

Gli chiede uno dei due cugini. Lui guarda suo nonno.

-Beh, nonno, ti andrebbe se il tuo nipotino, non so, venisse a stare da te e ad aiutarti con tutto quello che devi fare? Sono disponibile a farlo da subito se vuoi, basta che mamma e papà ritirino la mia domanda al dormitorio di scuola.

-Hisashi, lo faresti davvero?

Gli chiede suo nonno invredulo. Il suo nipotino preferito si sta offrendodi stare con lui per davvero, nonostante le sue condizioni.

-Certo che s-

-No, papà, Hisashi resterà in dormitorio. Non potrebbe aiutarti la mattina e la sera

-Non dire cose che non sono vere, papà-

-Hisashi, sto parlando

-Sì e anche io stavo parlando, cos'hai contro di me? Mi sto offrendo per fare una buona cosa e non vuoi che lo faccia? Non spenderesti soldi per un badante.

-Hisashi, devi pensare a studiare e non a prenderti cura del nonno.

-Vaffanculo, papà, te lo dico chiaro e tondo: vai a fare in culo tu e la tua idea che ti sei fatto su di me! Finitevela da soli la partita a carte!

Dice il biondino uscendo da casa del nonno e sbattendo il portone violentemente. È inutile, quando cerchi di fare una buona azione la finisci sempre per essere ostacolato da qualcuno.

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora