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Yuu apre gli occhi piano piano e si rende conto di essere stato portato in una grande sala e di essere stato adagiato su un futon, ancora avvolto nella coperta che si è portato da casa. Sì, ora si ricorda: stava ascoltando Roxy parlare della questione degli occhi nuovi e di Asahi. Deve essersi addormentato durante il tragitto e, anziché svegliarlo, i suoi compagni hanno preferito farlo riposare un altro po in santa pace. In squadra tutti sanno della sua fastidiosa insonnia dovita al farmaco, anche i primini, e il fatto che sia riuscito a prendere sonno è stato sicuramente più unico che raro, quindi perché avrebbero dovuto svegliarlo? Si guarda intorno senza alzare la guancia dal cuscino. Le tende sono leggermente chiuse e da uno spiraglio entra un po di luce. Saranno sì e no le 10 del mattino e l'arrivo era previsto per le 8 più o meno, quindi si sarà fatto altre due orette di sonno. Yuu cerca di trovare le forze per alzarsi, cambiarsi e andare dai suoi compagni di squadra in palestra per giocare contro le altre squadre di Tokyo. No, altri cinque minuti sdraiato lì sul futon avvolto dalla sua copertina e poi si va a preparare davveri. Appena i cinque minuti scadono la voglia di alzarsi di Yuu è rimasta la stessa di pochi istanti prima. Il futon è comodo, la temperatura della stanza è perfetta e anche quella della coperta è altrettanto piacevole, quindi perché alzarsi e andare a giocare se lì sta bene? Velo dico io il perché: perché rischia di lasciare che la sua distimia prenda il sopravvento e lui non vuole questo. Raccoglie le forze e alza la testa dal cuscino, poi il reeto del corpo.

Nel mentre che si prepara controlla il suo braccio. Ha ancora le bende addosso. Tre mesi. Tre cazzo di mesi con le bende. Ma come può aver nascosto a quasi tutti questo terribile segreto? Oggi è diverso guardare quelle bende: lo turbano, cosa che non gli è mai capitata in questo lungo periodo di tempo, e si sente come se volesse strapparle e mostrare tutto il suo dolore a tutti quelli che gli stanno intorno. Chi glielo fa fare? Dico chi glielo fa fare di raccontare cazzate a destra e a manca sulla causa dei suoi tagli? Di cosa ha paura; di vedere le facce sconcertate dei suoi amici o di venire rifiutato? Perché dovrebbe nascondere il suo dolore a della persone così importanti per lui. Basta fingere di stare bene, basta raccontare bugie per non far preoccupare nessuno. Prende le bende che gli avvolgono il braccio e se le strappa via, facendo attenzione a non aprire nuove ferite. Dopo averle levate tutte controlla i tagli e nota con piacere che di tutto quel macello sono rimaste solo due ombre. Si veste con l'attrezzatura necessaria e poi prende le scarpe da palestra con sé.

Il sole batte su Tokyo in pieno giugno e Yuu sta andando a giocare senza manicotto dopo tre mesi. Apre la porta della palestra con decisione e tutti si girano verso la sua direzione.

Vede Calum e il Nekoma in un angolino e Yaku sorride appena vede il suo amico; Calum nota l'espressione sul volto del libwro del Nekoma e poi guarda all'entrata della palestra.

-Sei una bomba.

Dice Yaku con un sorriso.

-Yaku-San che stai dicendo? A chi ti riferisci?

-Lev, adesso dobbiamo alzare per bene la guardia. È arrivato uno dei migliori liberi della mia prefettura.

-E quindi?

Chiede Lev

-E quindi adesso sono cazzi amari adesso, Lev.

Gli risponde Calum. In un altro campo si trova invece il Fukurodani e seduto in panchina si trova Michael, voltatosi a vedere chi sia entrato in palestra. Il Karasuno è in pausa e appena vedono Yuu tutti sorridono, a parte il solito Tsukishima. Hisashi e Chikara distribuiscono le borracce ai ragazzi titolari e appena vedono Yuu tirano un sospiro di sollievo, così coke Narita e Tanaka. Fopo aver visto dove so trovano, Yuu si avvia verso i suoi compagni. Da lontano vede il punteggio. Sono 20 a 12 per l'altra squadra.

-Scusatemi per il ritardo, ora sono qui, ditemi cosa fsre e come è la formazione. Cercherò di aiutarvi il più possibile in tutto e vedrete che recupereremo.

-E allora perché non indossi ancora la divisa? Siamo in battuta, fortunatamente. Sei in posto 6 e devi fare a cambio con Narita che adesso è in seconda. I nostri avversari fanno un sacco di finte e pallonetti, quindi quel distacco che vedi sono tutti pallonetti o palle sporche. Sono contento che tu sia qui ora, però mettiti la divisa ora. Ci penso io a dire all'arbitro che sei arrivato.

Ukai gli lancia la canottierina gialla con il numero 4 e Yuu la afferra con la mano sinistra. L'allenatore nota l'assenza del manicotto ed è tentato di chiedere al ragazzo dive se lo sia dimenticato, poi i loro sguardi si incorciano. Il modo deciso e sicuro in cui lo guarda il libero infonde coraggio al Keinshin. Yuu non ha più lo sguardo che aveva una settimana prima di partire, e questa è una novità. Non ha più paura di nascondere la verità ai suoi compagni. Non ha più paura di nascondere i suoi tagli. Non ha più paura di chiamare i suoi tagli ' i graffi di Totoro'. Non ha più paura di dimenticare a casa il suo manicotto nero. Non ha più intenzione di raccontare bugie a nessuno su come sta e su cosa sta succedendo nella sua vita. Questa è una crescita. Questa è una crescita apprezzata molto volentieri da tutti, anche dalle ragazze.

Asahi è lì e lo guarda. Come è possibile che Yuu sia riuscito a passare dalla tristezza di quella mattina alla sicurezza e decisione che mostra adesso? Il braccio sinistro è martoriato, proprio come gli aveva raccontato, ma nonostante ciò lui lo mostra a tutti senza paura di essere giudicato o di essere rifiutato. Ha avuto ogni tipo di problema, ha attraversato un periodaccio ultimamente, ma sembra che tutto quedto dolore lo abbia reso più forte. Ha fatto del suo dolore e del suo male la sua corazza. Si è rialzato e non ha più paura. Asahi è il suo esatto opposto. Asahi ha paura del futuro. Ha paura di ferire di nuovo il suo ragazzo, di vederlo sdraiato sul letto dell'ospedale e di essere la causa del suo dolore.

-Vi devo delle spiegazioni, ma ora andiamo a riprenderci i punti che ci hanno portato via e mostriamo chi sono i veri corvi del Karasuno. Dopo la partita vi spiegherò bene che cosa è successo.

Dice il ragazzo infilandosi la canottierina gialla sopra la maglia bianca.

-Noya, parli come parlerebbe un asso. Sei sempre più figo ogni giorno che passa.

Gli dice Tanaka

-Cosa? Ryu quante sigarette ti sei-

Hisashi e Narita annuiscono all'affermazione del loro amico e Chikara sorride divertito.

-Già. Parli proprio come un asso, Nishinoya.

Dice Daichi dando una pacca sulla schiena del libero.

-Concordo pienamente.

Aggiunge Suga. I due ragazzi del terzo anno rivolgono poi il loro sguardo verso il loro coetaneo, il quale si fa piccolo piccolo.

-Cosa ho fatto che non va adesso? Nishinoya non può dire qualcosa di figo che voi due mi guardate male?

-Impara da chi è più piccolo di te, Asahi. Nishinoya è maturato ancora di più rispetto a quakche giorno fa, e questo mi fa davvero felice.

Non ho più paura di continuare a vivere,
Non ho più paura di camminare in questo mondo da solo!
Se tu resti, sarò perdonato
Nulla di ciò che tu possa dire può fermarmi nel ritornare a casa.

Penso di star beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora